Buon lunedì a tutti!
Venerdì sono stato assente per una breve trasferta da un fornitore in Romagna.
Con l'occasione ho sperimentato un viaggio guidando elettrico.
Una peugeot 2008, carina, sedile comodo, silenziosa. L'impiegato della Sixt mi ha rassicurato sull'autonomia: dovevo fare 230 km, e l'auto ne aveva 330 indicati, quindi "Tranquillo Dotto'".
Io parto, raggiungo l'autostrada e veleggio sui 110 km/h (un suv piccoletto non ha una grande aerodinamica e parto già ottimizzando).
Dopo un po' faccio due conti fra autonomia residua e km percorsi: morale, quando arrivo a destinazione (percorrendo 115 km), in pianura (Bologna-RImini Nord) l'auto ha perso 160 km di autonomia. quasi 50 in più della percorrenza.
Mentre sono dal fornitore vedo di capire come si ricarica, app, ricevute per usare la carta di credito aziendale...
Mentre torno, verso le 17, decido di attivare la modalità ECO (sopporto il freddo e l'umido nell'abitacolo, la ripresa inesistente), mi metto ai 93km/h, con punte ai 96.
Arrivo a consegnare l'auto infreddolito e con 40 km di autonomia. Che incubo una elettrica a noleggio!
Me lo avesse detto che dovevo andare pianissimo e in modalità risparmio ECO...
Sabato normali attività, domenica fra messa e grigliata serale per il ritorno dei figli dalle attività scout.
@Coda: ti capisco molto, io mi innamorai dell'elettronica, dell'automazione, del costruire macchine utili ad alleviare la fatica delle persone e farle stare meglio. Oggi vedo enorme modestia nella gestione, nell'assenza di grandi progetti. Vedo il senso critico morente, reso un problema proprio in contesti "progressisti" siano essi la scuola, la parrocchia, il lavoro... Chi si permette di "fare domande" è un nemico a prescindere. Purtroppo questo appiattimento non ha colore politico, ingrigisce tutto e basta
Rinunciai a gestire persone e attività anni fa perché ero un tecnico appassionato. Ora la passione sta evaporando, mi resta qualcosa da trasmettere ai miei figli, probabilmente sistemerò la taverna come laboratorio per insegnare qualcosa e divertirmi, anche io, qualche ora ogni tanto.
I cinquantenni non li vogliono neppure più a lavorare: è difficilissimo avere un colloquio, anche se sei il candidato perfetto al 90%.
Non per questo smetto di sperare. Ho rinunciato ad emigrare almeno due volte, quando me lo hanno offerto.
La vita non dipende solo da noi, sono convinto che migliorerà, anche se non so come (non sono onnisciente

)
Scusate anche il mio sfogo.
Auguri a Roberto e Lisa.
Complimenti a Federica: che bello, Italo, collaborare a far crescere i propri figli per affrontare la vita
Buon proseguimento,
Vince MO