Lancia Fulvia Coupé 3 in vendita - V E N D U T A
Inviato: 07 feb 2017, 15:17
Salve a tutti, mi chiamo Cristian e sono iscritto al forum ormai da anni. Ho deciso di pubblicare questo post perché, dopo tutta una serie di considerazioni e di tristi riflessioni, ho deciso di separarmi dalla mia Fulvia Coupé. Era il 2001 quando la salvai da uno scantinato, dalle parti di Arluno, e la portai a casa mia vicino a Pavia. Un acquisto a scatola chiusa. Non partiva e non dava segni di vita.
Praticamente era solo un grosso fermacarte. Alla fine poi partì e poco dopo fu trasferita in un accogliente garage in Sardegna, lontano dall’umidità e dai rigori della Pianura Padana. Negli anni l’ho regolarmente utilizzata, migliorata e sempre accudita ma, dal 2010, per ragioni professionali, fui purtroppo costretto a ridurre sia le mie percorrenze con la Fulvia (circa 500 km annui), sia il tempo da dedicare alla sua conservazione.
Ovviamente, a causa degli anni che passano, si sono accumulati piccoli lavoretti (ne darò contezza in seguito) che non ho mai avuto il tempo di eseguire e che, alla fine e nel loro complesso, stanno compromettendo il piacere di guidare questa auto unica. La mia impossibilità a fornirle le necessarie cure, mi ha indotto infine a ricercare qualcuno che abbia voglia di salvarla nuovamente e di portarla ai raduni, nella piazza del suo paese, al bar in centro o anche in giro senza una meta, solo per farla vedere ed ammirare. Non sto a raccontarvi, perché sarà accaduto sicuramente anche a molti di voi, quante volte sono stato fermato da sconosciuti che mi chiedevano informazioni sulla Fulvia, che mi raccontavano di quando l’avevano da giovani o di quante persone, adulti e bambini, si voltavano a guardarmi mentre attendevo ad un semaforo o semplicemente passavo loro di fianco.
La mia Fulvia non è un modello “pregiato”, è una semplice Fulvia 3 - 1.3 del 1976 (non pasticciata di meccanica o carrozzeria), color Marrone Parioli con interni in sky color crema e la moquette verde scuro. Per non tediarvi troppo, ometto di riportarvi tutti i lavori di ripristino da me effettuati nei primi anni e mi limito ad elencarvi quello di cui avrebbe bisogno ora.
Motore
In linea di massima il motore non ha particolari problemi. Io stimo un chilometraggio di circa 145.000 (ma chi lo sa?!), la frizione non strappa, il liquido dell’impianto di raffreddamento è pulito e non è soggetto a cali o perdite, l’olio non presenta contaminazioni da refrigerante, l’avviamento (una volta riempiti i carburatori) è pronto e senza esitazioni, il minimo è regolare e la progressione in accelerazione è senza esitazioni. Sulla parte meccanica si dovrebbe intervenire con la sostituzione della guarnizione del coperchio punterie, con un kit guarnizioni della pompa c (che perde leggermente) e con un fissaggio migliore dello scarico (al momento ha una riparazione di fortuna che non ho mai avuto il tempo di sistemare).
Telaio
Per quanto ne so il telaio è solido. Qualche anno fa feci rinforzare la slitta che presentava sugli scatolati evidenti segni di ossidazione. La nota dolente sono i silent block che, a mio avviso, andrebbero sostituiti tutti per sicurezza così come vari altri gommini. Gli ammortizzatori devono essere rigenerati. Gli pneumatici sono da sostituire (non perché lisci ma perché anziani).
Freni
I dischi sono buoni, così come il servo e la pompa. Sostituirei però i tubi in gomma. Vanno probabilmente cambiate le ganasce del freno a mano che sono bloccate aperte (nel senso che le ruote girano nonostante si tiri il freno di stazionamento). Potrebbero essere ancora efficienti però, senza smontare non si può sapere.
Carrozzeria
Le lamiere sono solide (tutte in acciaio) e le uniche zone interessate da un po’ di ruggine sono i classici punti in basso tra il passaruota anteriore e lo spigolo inferiore dello sportello. A mio avviso non è necessario procedere con la sostituzione di tutto il sottoporta però, anche in questo caso, solo togliendo la vernice si può avere contezza della situazione e delle aree interessate. L’auto è completa, con tutte le cromature ed in fregi.
Impianto elettrico
Funziona tutto anche se non si può pretendere l’efficienza di un impianto moderno. Ha i suoi tempi ovviamente. Non sarebbe male una spazzolatura delle masse, non potrebbe che migliorarlo.
Interni
La cosa, per me, degna di nota è il cruscotto non spaccato o crepato. Da cambiare, invece il finto legno, che è fessurato in un paio di punti. Un pignolo sostituirebbe anche il plexiglass della strumentazione (che è un po’ opaco) ma può andare anche così. Ha una levetta del riscaldamento rotta e si è staccato il cavetto che comanda l’apertura della valvola per il riscaldamento. La seduta dei sedili anteriori è scucita ma il resto (schienali e divanetto posteriore) è ok. Il cielo è integro e ben teso. Presenta un paio di buchini ma non si notano più di tanto. Passabili anche le guarnizioni. La moquette è a posto. Monta un volante Personal un po’ più piccolo dell’originale (optional dell’epoca).
Aspetti amministrativi
L’auto ha il suo libretto originale, è revisionata, assicurata, ha le targhe nere (MI XXXXX) ed è intestata a mio padre (per questioni ASI all’epoca dell’acquisto).
In conclusione…
La lista dei lavori è chiaramente lunga (...e, con le cose vecchie, si sa dove si comincia e non si sa dove si finisce) ma gli esperti e gli appassionati alla Wheeler Dealer che mi leggono, sanno di cosa si sta parlando e della portata, a livello economico, dell’impegno necessario per affrontare un accettabile restauro conservativo. A livello di solidità o integrità del mezzo dovremmo esserci. Vi sono però una serie di particolari e dettagli che vanno indubbiamente ripresi. Personalmente considero la mia Fulvia una buona base di partenza per chi volesse entrare a far parte di quella cerchia di persone che amano le auto d’epoca (perché secondo me la Fulvia lo è ancora).
Oltre agli aspetti più emozionali della cosa, vanno pragmaticamente considerati anche quelli economici. Una piccola indagine di mercato mi ha portato ad individuare un grossolano range di valore attuale delle Fulvia Coupé II e III serie (per la prima serie il discorso è un po’ diverso). Le richieste partono da 1.500-2.000 euro per dei telai arrugginiti con le targhe ed arrivano a 7.000 – 8.000 euro per auto che vengono presentate come perfettamente efficienti in ogni loro parte. Ovviamente la mia non si colloca in alcuna di queste due categorie. La mia idea, di richiesta economica congrua, coinciderebbe con un valore che, sommato ai costi di un buon ripristino, non porterebbe comunque al superamento del valore dell’auto una volta ripristinata. Credo che, a patto di non voler spendere venti o trentamila euro per una profonda e totale ricostruzione del veicolo, si stia parlando di qualche migliaio di euro da preventivare per i vari lavori e, pertanto, la mia richiesta si attesterebbe intorno ai 4.000 euro.
Tengo a precisare che il mio obiettivo primario non è quello di fare cassa. Vorrei veramente che questa auto non finisse demolita o dimenticata in un capannone a prendere polvere e a consumarsi fino a diventare una sorta di rifiuto speciale. Vorrei che fosse “salvata” da qualcuno che avesse tempo, voglia e qualche euro da dedicarle. Che la facesse ritornare a correre (come di fatto non posso più fare io) e che se la tenesse almeno per altri 15 anni e che, se si rendesse conto di non poterla più conservare, fosse disposto a cedere, a sua volta, il testimone.
Qui pubblico solo un paio di immagini scattate la scorsa estate ma mi riservo di fargliene altre che inserirò appena disponibili.
Specifico, infine, che la Fulvia è ancora in Sardegna ma che, probabilmente a fine primavera/inizio estate, farà un viaggio fino in provincia di Pavia.
Ringrazio tutti per il tempo che mi avete dedicato e non esitate a chiedermi ogni informazione che potreste ritenere utile.
A presto.
Cristian
Praticamente era solo un grosso fermacarte. Alla fine poi partì e poco dopo fu trasferita in un accogliente garage in Sardegna, lontano dall’umidità e dai rigori della Pianura Padana. Negli anni l’ho regolarmente utilizzata, migliorata e sempre accudita ma, dal 2010, per ragioni professionali, fui purtroppo costretto a ridurre sia le mie percorrenze con la Fulvia (circa 500 km annui), sia il tempo da dedicare alla sua conservazione.
Ovviamente, a causa degli anni che passano, si sono accumulati piccoli lavoretti (ne darò contezza in seguito) che non ho mai avuto il tempo di eseguire e che, alla fine e nel loro complesso, stanno compromettendo il piacere di guidare questa auto unica. La mia impossibilità a fornirle le necessarie cure, mi ha indotto infine a ricercare qualcuno che abbia voglia di salvarla nuovamente e di portarla ai raduni, nella piazza del suo paese, al bar in centro o anche in giro senza una meta, solo per farla vedere ed ammirare. Non sto a raccontarvi, perché sarà accaduto sicuramente anche a molti di voi, quante volte sono stato fermato da sconosciuti che mi chiedevano informazioni sulla Fulvia, che mi raccontavano di quando l’avevano da giovani o di quante persone, adulti e bambini, si voltavano a guardarmi mentre attendevo ad un semaforo o semplicemente passavo loro di fianco.
La mia Fulvia non è un modello “pregiato”, è una semplice Fulvia 3 - 1.3 del 1976 (non pasticciata di meccanica o carrozzeria), color Marrone Parioli con interni in sky color crema e la moquette verde scuro. Per non tediarvi troppo, ometto di riportarvi tutti i lavori di ripristino da me effettuati nei primi anni e mi limito ad elencarvi quello di cui avrebbe bisogno ora.
Motore
In linea di massima il motore non ha particolari problemi. Io stimo un chilometraggio di circa 145.000 (ma chi lo sa?!), la frizione non strappa, il liquido dell’impianto di raffreddamento è pulito e non è soggetto a cali o perdite, l’olio non presenta contaminazioni da refrigerante, l’avviamento (una volta riempiti i carburatori) è pronto e senza esitazioni, il minimo è regolare e la progressione in accelerazione è senza esitazioni. Sulla parte meccanica si dovrebbe intervenire con la sostituzione della guarnizione del coperchio punterie, con un kit guarnizioni della pompa c (che perde leggermente) e con un fissaggio migliore dello scarico (al momento ha una riparazione di fortuna che non ho mai avuto il tempo di sistemare).
Telaio
Per quanto ne so il telaio è solido. Qualche anno fa feci rinforzare la slitta che presentava sugli scatolati evidenti segni di ossidazione. La nota dolente sono i silent block che, a mio avviso, andrebbero sostituiti tutti per sicurezza così come vari altri gommini. Gli ammortizzatori devono essere rigenerati. Gli pneumatici sono da sostituire (non perché lisci ma perché anziani).
Freni
I dischi sono buoni, così come il servo e la pompa. Sostituirei però i tubi in gomma. Vanno probabilmente cambiate le ganasce del freno a mano che sono bloccate aperte (nel senso che le ruote girano nonostante si tiri il freno di stazionamento). Potrebbero essere ancora efficienti però, senza smontare non si può sapere.
Carrozzeria
Le lamiere sono solide (tutte in acciaio) e le uniche zone interessate da un po’ di ruggine sono i classici punti in basso tra il passaruota anteriore e lo spigolo inferiore dello sportello. A mio avviso non è necessario procedere con la sostituzione di tutto il sottoporta però, anche in questo caso, solo togliendo la vernice si può avere contezza della situazione e delle aree interessate. L’auto è completa, con tutte le cromature ed in fregi.
Impianto elettrico
Funziona tutto anche se non si può pretendere l’efficienza di un impianto moderno. Ha i suoi tempi ovviamente. Non sarebbe male una spazzolatura delle masse, non potrebbe che migliorarlo.
Interni
La cosa, per me, degna di nota è il cruscotto non spaccato o crepato. Da cambiare, invece il finto legno, che è fessurato in un paio di punti. Un pignolo sostituirebbe anche il plexiglass della strumentazione (che è un po’ opaco) ma può andare anche così. Ha una levetta del riscaldamento rotta e si è staccato il cavetto che comanda l’apertura della valvola per il riscaldamento. La seduta dei sedili anteriori è scucita ma il resto (schienali e divanetto posteriore) è ok. Il cielo è integro e ben teso. Presenta un paio di buchini ma non si notano più di tanto. Passabili anche le guarnizioni. La moquette è a posto. Monta un volante Personal un po’ più piccolo dell’originale (optional dell’epoca).
Aspetti amministrativi
L’auto ha il suo libretto originale, è revisionata, assicurata, ha le targhe nere (MI XXXXX) ed è intestata a mio padre (per questioni ASI all’epoca dell’acquisto).
In conclusione…
La lista dei lavori è chiaramente lunga (...e, con le cose vecchie, si sa dove si comincia e non si sa dove si finisce) ma gli esperti e gli appassionati alla Wheeler Dealer che mi leggono, sanno di cosa si sta parlando e della portata, a livello economico, dell’impegno necessario per affrontare un accettabile restauro conservativo. A livello di solidità o integrità del mezzo dovremmo esserci. Vi sono però una serie di particolari e dettagli che vanno indubbiamente ripresi. Personalmente considero la mia Fulvia una buona base di partenza per chi volesse entrare a far parte di quella cerchia di persone che amano le auto d’epoca (perché secondo me la Fulvia lo è ancora).
Oltre agli aspetti più emozionali della cosa, vanno pragmaticamente considerati anche quelli economici. Una piccola indagine di mercato mi ha portato ad individuare un grossolano range di valore attuale delle Fulvia Coupé II e III serie (per la prima serie il discorso è un po’ diverso). Le richieste partono da 1.500-2.000 euro per dei telai arrugginiti con le targhe ed arrivano a 7.000 – 8.000 euro per auto che vengono presentate come perfettamente efficienti in ogni loro parte. Ovviamente la mia non si colloca in alcuna di queste due categorie. La mia idea, di richiesta economica congrua, coinciderebbe con un valore che, sommato ai costi di un buon ripristino, non porterebbe comunque al superamento del valore dell’auto una volta ripristinata. Credo che, a patto di non voler spendere venti o trentamila euro per una profonda e totale ricostruzione del veicolo, si stia parlando di qualche migliaio di euro da preventivare per i vari lavori e, pertanto, la mia richiesta si attesterebbe intorno ai 4.000 euro.
Tengo a precisare che il mio obiettivo primario non è quello di fare cassa. Vorrei veramente che questa auto non finisse demolita o dimenticata in un capannone a prendere polvere e a consumarsi fino a diventare una sorta di rifiuto speciale. Vorrei che fosse “salvata” da qualcuno che avesse tempo, voglia e qualche euro da dedicarle. Che la facesse ritornare a correre (come di fatto non posso più fare io) e che se la tenesse almeno per altri 15 anni e che, se si rendesse conto di non poterla più conservare, fosse disposto a cedere, a sua volta, il testimone.
Qui pubblico solo un paio di immagini scattate la scorsa estate ma mi riservo di fargliene altre che inserirò appena disponibili.
Specifico, infine, che la Fulvia è ancora in Sardegna ma che, probabilmente a fine primavera/inizio estate, farà un viaggio fino in provincia di Pavia.
Ringrazio tutti per il tempo che mi avete dedicato e non esitate a chiedermi ogni informazione che potreste ritenere utile.
A presto.
Cristian