NUOVO GIOIELLIERI....TERZO EPISODIO ROMANTICO
Inviato: 31 mag 2014, 08:11
Scusate ho fatto un pò casino con i post. Di seguito il terzo episodio.
Ieri sera botta di vita. Sono andata a Sorrento ma non sono potuta arrivare sul corso principale. Mi sarebbe piaciuto perché era pieno di bella gente ed io ero in perfetta forma. Nel parcheggio sotterraneo, dove sono stata lasciata, ho avuto un po’ vergogna perché ero attorniata da muscolosi SUV che, tra un’occhiata e l’altra delle loro inutili spie rosse intermittenti degli antifurti, buttavano uno sguardo verso di me. Quelli stranieri erano più incuriositi. Dai loro sportelli aperti avevano vomitato ogni tipo di umano e con ogni tipo di abbigliamento, da quello spocchiosamente elegante a quello super sportivo e fuori luogo a quell’ora. Ho visto passare così autisti in boxer variopinti e magliette a maniche corte e umani con tanto di piumini smanicati, forse eccessivi per l’estate. Io stessa non ho ancora dovuto soffiare troppa aria fresca sui corpi dei miei abituali frequentatori ma, certamente, una finestrella aperta è stata sufficiente. Ad un certo punto un bimbo ha urtato, con la spalla scarna, lo specchietto dove tengo la sonda termica, ma non ho provato alcun dolore. Con il mio fanalino posteriore destro ho sbirciato per accertarmi che anche lui non si fosse fatto male. L’ho visto allontanarsi saltellando e allegro emettendo dei rumori che conosce solo il mio libretto di istruzioni ma, che non capisco bene, per come sono stata programmata. Volendo, anche io posso parlare un’altra lingua. Certo qualunque lingua viene impostata sul mio ICS e qualunque targa, gialla, bianca, rossa io abbia attaccata al deretano, si vede lontano un miglio che sono italiana e mi sta bene così. Mi ero appena rinfrescata quando si è avvicinata una umana con pochissimi chilometri, biondissima ..che, per passare tra il mio lato sx e un francesino che mi è stato inutilmente accanto fino a tarda sera, si è avvinghiata ancora di più al suo umano; poi di colpo si è fermata, ha mollato l’abbraccio e mi si è avvicinata sul lato guida….ahia…ahia ma che fai, molla….e molla ! mi ha quasi ribaltato lo specchietto in avanti; aveva due fari sottili e bellissimi di un colore azzurro intenso, sembravano di quelli che si usano adesso allo xeno. Del resto l’ho detto, aveva pochi chilometri ! Ha cacciato da una sacca una specie di candela bosh colorata di rosso e se l’è passata su di una feritoia poco sotto i faretti azzurri, poi si è girata verso il suo umano e gli ha lampeggiato con complicità. Ha poi avvicinato la candela colorata al vetro della mia finestra lato guida e, strusciandocela sopra senza farmi male, ha disegnato un piccolo strano air-bag mezzo sgonfio, forse perché bucato da una specie di spazzola tergicristallo sottilissima. Poi se n’è andata, lasciandomi lo specchio ribaltato che inquadrava un fastidiosissimo neon che non mi ha fatto dormire neanche un po’. Quando sono rientrati i miei umani lui, guardando l’air-bag sgonfio, stava per imprecare poi, non so perché, ha cambiato di colpo umore e senza dire nulla mi ha portato in un posto da cui si vedeva come un enorme serbatoio dell’olio che luccicava sotto una grossa lampada tonda e giallognola; Uffa, mi sono detta, ancora un’officina ?!. Poi, invece, ha acceso un filo della mia voce e una musica dolce mi ha pervasa tutta, nonostante la sua cintura mi facesse quasi male sul cambio delle marce. E’ stato così, in questa posizione, per più di mezz’ora tanto che mi si è addormentato il freno a mano, mentre lui era proteso verso il sedile affianco. Io potevo solo guardare avanti ma credo che stessero controllando tutti i livelli. Questi umani….. hanno sempre paura di rompersi da un momento all’altro !
winking smiley
Ieri sera botta di vita. Sono andata a Sorrento ma non sono potuta arrivare sul corso principale. Mi sarebbe piaciuto perché era pieno di bella gente ed io ero in perfetta forma. Nel parcheggio sotterraneo, dove sono stata lasciata, ho avuto un po’ vergogna perché ero attorniata da muscolosi SUV che, tra un’occhiata e l’altra delle loro inutili spie rosse intermittenti degli antifurti, buttavano uno sguardo verso di me. Quelli stranieri erano più incuriositi. Dai loro sportelli aperti avevano vomitato ogni tipo di umano e con ogni tipo di abbigliamento, da quello spocchiosamente elegante a quello super sportivo e fuori luogo a quell’ora. Ho visto passare così autisti in boxer variopinti e magliette a maniche corte e umani con tanto di piumini smanicati, forse eccessivi per l’estate. Io stessa non ho ancora dovuto soffiare troppa aria fresca sui corpi dei miei abituali frequentatori ma, certamente, una finestrella aperta è stata sufficiente. Ad un certo punto un bimbo ha urtato, con la spalla scarna, lo specchietto dove tengo la sonda termica, ma non ho provato alcun dolore. Con il mio fanalino posteriore destro ho sbirciato per accertarmi che anche lui non si fosse fatto male. L’ho visto allontanarsi saltellando e allegro emettendo dei rumori che conosce solo il mio libretto di istruzioni ma, che non capisco bene, per come sono stata programmata. Volendo, anche io posso parlare un’altra lingua. Certo qualunque lingua viene impostata sul mio ICS e qualunque targa, gialla, bianca, rossa io abbia attaccata al deretano, si vede lontano un miglio che sono italiana e mi sta bene così. Mi ero appena rinfrescata quando si è avvicinata una umana con pochissimi chilometri, biondissima ..che, per passare tra il mio lato sx e un francesino che mi è stato inutilmente accanto fino a tarda sera, si è avvinghiata ancora di più al suo umano; poi di colpo si è fermata, ha mollato l’abbraccio e mi si è avvicinata sul lato guida….ahia…ahia ma che fai, molla….e molla ! mi ha quasi ribaltato lo specchietto in avanti; aveva due fari sottili e bellissimi di un colore azzurro intenso, sembravano di quelli che si usano adesso allo xeno. Del resto l’ho detto, aveva pochi chilometri ! Ha cacciato da una sacca una specie di candela bosh colorata di rosso e se l’è passata su di una feritoia poco sotto i faretti azzurri, poi si è girata verso il suo umano e gli ha lampeggiato con complicità. Ha poi avvicinato la candela colorata al vetro della mia finestra lato guida e, strusciandocela sopra senza farmi male, ha disegnato un piccolo strano air-bag mezzo sgonfio, forse perché bucato da una specie di spazzola tergicristallo sottilissima. Poi se n’è andata, lasciandomi lo specchio ribaltato che inquadrava un fastidiosissimo neon che non mi ha fatto dormire neanche un po’. Quando sono rientrati i miei umani lui, guardando l’air-bag sgonfio, stava per imprecare poi, non so perché, ha cambiato di colpo umore e senza dire nulla mi ha portato in un posto da cui si vedeva come un enorme serbatoio dell’olio che luccicava sotto una grossa lampada tonda e giallognola; Uffa, mi sono detta, ancora un’officina ?!. Poi, invece, ha acceso un filo della mia voce e una musica dolce mi ha pervasa tutta, nonostante la sua cintura mi facesse quasi male sul cambio delle marce. E’ stato così, in questa posizione, per più di mezz’ora tanto che mi si è addormentato il freno a mano, mentre lui era proteso verso il sedile affianco. Io potevo solo guardare avanti ma credo che stessero controllando tutti i livelli. Questi umani….. hanno sempre paura di rompersi da un momento all’altro !
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