scrivo ciò che penso
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scrivo ciò che penso
ciao
Qualcuno mi ha chiesto di ritornare a scrivere in questo forum ed io, eccezionalmente, rompo il mio silenzio ma solo per una questone di rispetto verso chi me l'ha chiesto, non mi fa certo piacere ritornare in un ambiente dove sono stato trattato male. Il mio intervento darà fastidio, come tante altre volte, ma si sà che la verità fa male e io non ho problemi a dire la mia verità. Se poi a voi dà fastidio la verità... è un problema vostro.
Ovviamente non vi dirò chi di voi è stato che mi ha chiamato, ma io, e lui lo sa, lo ringrazio per avermi ricordato che c'è una sedia per me ma la lascio subito libera.
Ho letto un po' di discussioni presenti nelle varie sezioni del sito e sono arrivato ad un'unica conclusione, per questo ho accorpato i miei pensieri in un unico messaggio e per non fare torti a nessuno l'ho volutamente inserito in quest sezione "neutra"
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I vostri discorsi vuoti ed insignificanti rasentano il ridicolo. Vi lamentate senza alcuna cognizione di causa, senza valutazione dei fatti e della sostanza. Sembra quasi che scriviate per il solo gusto di parlare male, dando l'impressione di essere più degli infiltrati dei crucchi che possessori/appassionati lancisti. Inoltre dalle vostre esternazioni non appare alcuna affermazione costruttiva, non c'è alcun dato certo, nessuna informazione sicura, solo vuoti discorsi su un presunto stile e impressioni assolutamente personali, commenti certamente non obiettivi. Qui si legge di storia Lancia, di auto d'altri tempi, che alla Fiat non capiscono niente e Marchionne @#*+£$!, ecc. (col beneplacito dei moderatori che tacciono vergognosamente, salvo poi cancellare messaggi innocui per il solo scopo di dare un senso alla propria insignificante esistenza), ovviamente sapete tutto voi, capite tutto ed esprimete giudizi come se foste gli unici conoscitori del mondo dell'auto, gli unici custodi della verità, pur non esprimendo in realtà nulla di concreto, nessun dato, nessun numero, nessun risultato, né tantomeno certezze. L'unica cosa sicura è l'assenza di contenuti. Secondo voi Marchionne sarebbe solo un cretino, specialmente quando dice che Lancia non è un marchio di successo. Forse siete solo degli invidiosi che scoprite di essere incredibilmente piccoli al cospetto di un manager onorato e rispettato in tutto il mondo... tranne in Italia. Senza contare che, sempre secondo voi, gli ingegneri e le maestranze tutte che lavorano in Fiat sarebbero dei grandissimi incompetenti, che non capiscono nulla, perché per voi è così, è così per principio, è un dogma. I vostri sono semplicemente dei discorsi noiosi e monotoni. La storia di cui tanto vi vantate rappresenta qualcosa che è stato, non che sarà, quel che conta è il futuro, nessuno cresce nel passato; chi guarda indietro non va da nessuna parte. Grandi marchi dal grande passato: Morris, fallita; Rover, fallita; Simca, soppressa; Talbot, soppressa; NSU, fallita; Sunbeam, fallita; Saab, fallita; DeLorean, fallita; Wartburg, fallita; Isotta Fraschini, fallita; Iso Rivolta, fallita; Rayton Fissore, fallita; Matra, cessata produzione automobilistica; Trabant, cessata produzione; Volvo auto, quasi fallita, salvata dai cinesi; Ferrari, quasi fallita, salvata da Fiat; Maserati, quasi fallita, salvata da Fiat; Innocenti, quasi fallita, salvata da Fiat, poi soppressa e ora in procinto di essere rilanciata. Lancia... ebbene si, anche Lancia, affogata di debiti e quasi fallita nel 1969, acquistata per 1 lira da Fiat e salvata da chiusura certa. Perdonatemi se ho dimenticato qualche altro famoso marchio automobilistico fallito. Alla luce di quanto il guardare al glorioso (spesso fallimentare) passato non voglia significare assolutamente nulla, lascio da parte i fatui sentimentalismi e guardo in faccia la realtà, la realtà di oggi, la realtà del presente e dell'immediato futuro, la realtà della strada da percorrere e, come tantissime altre volte è accaduto, io vado controcorrente, contro la vostra corrente, contro il vostro vuoto: un vuoto a perdere. Lancia è stato il marchio del gruppo Fiat che più di tutti ha avuto opportunità di sviluppo dall'integrazione con gli americani, quello in cui Sergio Marchionne (o Olivier François, o Saad Chehab, o chissà chi altro) ha creduto di più. La prova è che la Lancia Delta è stata la prima vettura post-fusione del gruppo Fiat-Chrysler a varcare l'oceano, adattata a tempo di record per soddisfare le normative americane e presentata a Detroit nel 2010 col marchio Chrysler... però fu bocciata dal pubblico americano e immediatamente fu ritirato il progetto di esportazione con tutte le conseguenze del caso, inclusa la perdita dello sperato incremento di produzione nello stabilimento ciociaro. Nel frattempo i marchi Chrysler e Dodge sono stati ritirati dal mercato europeo per favorire quelli italiani e la Lancia in particolar modo che, infatti, ne ha usufruito più di tutti (anche questa volta è stata premiata la Lancia prima di Fiat, Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Abarth e Iveco): ben tre vetture Chrysler sono state rimarchiate e adattate per indossare lo stemma blu, Fiat ha usufruito solo di una vettura Dodge, l'Alfa Romeo è rimasta miseramente esclusa, al Tridente sono stati girati un telaio e un basamento americani e forse arriverà un suv fatto direttamente a Detroit, mentre Iveco non dovrebbe ricevere nulla ma, al contrario, già fornisce il Ducato (che negli USA si chiama Dodge ProMaster ed è venduto con motori FPT e PentaStar) e probabilmente fornirà anche il Doblò. Ferrari non ha avuto, no ha e forse non avrà mai bisogno di vetture esterne. Il notevole sostegno offerto a Lancia si è avvertito nella scelta del livello qualitativo delle vetture commercializzate, decisamente alto, molto alto, rifiniture ed allestimenti di alta gamma, via le versioni base non in linea con il target Lancia, via le versioni supersportive SRT, in evidente contrasto con il target Maserati. Gli obiettivi europei prefissati per le prime due Lancia erano di 11.000/anno per la Lancia Voyager (cioè Chrysler Town&Country con motori VM) e 10.000/anno per la Lancia Thema (cioè Chrysler 300 con motori VM), mentre l'obiettivo di vendita per il Fiat Freemont (cioè Dodge Journey con motori FPT) era stato fissato a 15.000/anno. Analizzando i dati di vendita fino al 2009, cioè l'ultimo anno in cui i marchi Chrysler e Dodge sono stati commercializzati regolarmente in Europa per tutt'e 12 i mesi, si nota che gli obiettivi delle due Lancia, apparentemente esagerati (almeno per i poco informati), erano in realtà di facile portata, anzi sembrava quasi che fossero stati stabiliti degli obiettivi di sicuro raggiungimento, dato che per entrambe le vetture Lancia by Chrysler tali obiettivi erano inferiori ai volumi di vendita conseguiti in passato in Europa dalla Chrysler con una rete vendita/assistenza minore. Inoltre il monovolume avrebbe beneficiato anche del vuoto lasciato dalla inferiore (sia dimensionale che qualitativa) Phedra il cui contratto di collaborazione per la produzione congiunta dei monovolume classe Eurovan coi francesi di PSA non era stato rinnovato. Al contrario l'obiettivo del Fiat Freemont sembrava elevato, spropositato, quasi una sfida al mercato o un ricatto alle concessionarie, in pratica si sarebbero dovuti vendere in Europa molti più Fiat Freemont di quanti Dodge Journey si vendevano in passato, per non parlare del rapporto in Italia non paragonabile, tante vetture da vendere in un solo mese di quante vendute in passato in anno; il tutto considerando anche l'estraneità di una vettura del genere dalla storia commerciale di Fiat che rappresentava un'incognita nel gradimento da parte del pubblico oltre che nelle capacità di vendita da parte delle concessionarie. Un'operazione, questa del Freemont, quasi folle che sapeva di sconfitta ancor prima di iniziare. Inoltre per accelerare i tempi di messa in listino il Freemont è stato inizialmente presentato solo nella versione a trazione anteriore, evidentemente più facile da realizzare, mentre la versione a trazione integrale è arrivata molti mesi dopo.
A conclusione 2012 si raccolgono i frutti del lavoro. Tralasciando l'indiscusso successo del Freemont che ha quasi doppiato l'obiettivo iniziale e che, pertanto, non merita commenti dato che qualsiasi cosa io scriva sarebbe evidentemente superfluo visti i numeri dove solo in Italia, nonostante il forte calo complessivo del mercato, sono stati venduti tanti Freemont (14.414) quasi quanti previsti dall'obiettivo a livello europeo. Al contrario si può riflettere profondamente sul risultato delle vetture a marchio Lancia e per le quali possono essere espressi due giudizi contrastanti: da un lato si può parlare di accettabile vittoria, dall'altro vien da dire che hanno fallito miseramente il proprio compito. La colpa dei due presunti fallimenti, solo 768 Thema e 1273 Voyager vendute in Italia oltre quelle vendute all'estero comunue ben al di sotto degli obiettivi previsti, è stata addossata al marchio Lancia e, facendo una fredda analisi dei dati numerici e delle circostanze, non si può che accettare questa motivazione. Chrysler, infatti, pur avendo una rete vendita/assistenza nettamente inferiore a quella Fiat, in Europa vendeva otto-dieci volte quanto raggiunto dalle medesime vetture, benché rivedute-corrette-ammodernate, ma marchiate Lancia, e questo nonostante l'italianizzazione delle vetture nella eccezionale qualità degli interni Poltrona Frau e nella motorizzazione (quasi tutti gli esemplari venduti montavano motori italiani della VM). Dall'altro i risultati comunque modesti possono essere interpretati come soddisfacenti per il semplice motivo che la Thema è stata comunque la vettura di segmento F più venduta in Italia: per dimensioni esterne, motori e allestimenti io considero la Thema appartenente al segmento F e non, come indicato sui giornali, al segmento E al quale, evidentemente, appartiene la Flavia. Stessa analisi contrastata si può fare per il Voyager dato che se è vero che in Europa ha venduto in totale quasi 5.000 esemplari, quindi ben al di sotto l'obiettivo previsto, è anche vero che Lancia ha comunque avuto un notevole incremento di vendite nel settore monovolume dato che il risultato finale 2012 corrisponde a più del totale delle vendite della Phedra del 2009 e 2010 messi assieme (rispettivamente 2.005 e 1.553 esemplari venduti in anni con volumi di vendita superiori a quello appena concluso, specialmente quello italiano). Addirittura a livello extra-Italia il miglioramento del Lancia Voyager sulla vecchia Phedra è ancora più consistente visto che il monovolume canadese ha venduto oltr'Alpe in un anno quasi quanto il precedente monovolume francese aveva fatto negli ultimi 4 anni di produzione. Ho provato a fare una ricerca ma non ho trovato informazioni attendibili per i vecchi modelli ma sembrerebbe che Voyager sia stata la prima vettura di serie a marchio Lancia ad aver venduto più all'estero che in Italia. Questo normalmente potrebbe essere considerato un grande successo se si confronta Lancia Voyager con Lancia Phedra; il problema è che il valore di Lancia Voyager rimane comunque ridicolmente molto minore rispetto a quello della vecchia e inferiore Chrysler Voyager che, è bene ricordarlo ai poco informati, prima del ritiro del marchio Chrysler nel 2009 spesso vendeva solo in Italia più di quella che era l'intera produzione di Z o di Phedra. Mi astengo dal riportare i numeri di vendita del Chrysler Voyager in Europa per non incupire ulteriormente il concetto. Questo conferma che il prodotto Voyager c'è ma è il marchio Lancia che non va bene.
A parziale giustificazione del tracollo Lancia si potrebbe pensare all'attuale situazione italiana dove acquistare una vettura di cilindrata "importante" può essere quasi considerata una pazzia, un'attrazione ai controlli fiscali, ma non è una scusa che regge sul mercato europeo, specialmente quello tedesco, dove le vendite di Voyager e Thema hanno raggiunto valori umilianti, ridicoli rispetto a quanto fatto in passato dalle precedenti inferiori vetture marchiate Chrysler. Non si possono neanche addossare responsabilità alla rete vendita circa i bassi numeri di Thema e Voyager visto il brillante risultato ottenuto col ben più difficile Freemont. A nulla valgono le affermazioni che agli italiani non piacciono i "cassoni americani" come definiti da qualcuno su questo forum, probabilmente si tratta di una valutazione personale, certamente non generalizzabile. Anche il Freemont è un "cassone americano", anzi, dei tre è quello che più di tutti rappresenta lo stile yankee e non c'è nulla di minimamente paragonabile nello stile e nella storia Fiat, eppure sta vendendo bene. Ancor meno sono accettabili le affermazioni che le due Chrysler siano troppo grandi per il mercato italiano. La vecchia Chrysler 300 era di solo 5 centimentri più corta rispetto a quella attuale, con interni in povera plastica, eppure vendeva. Stessa cosa dicasi per la vecchia Chrysler Voyager, anch'essa appena 5 centrimetri più corta, imparagonabile a livello qualitativo rispetto a quella attuale ma che arrivava a vendere anche 6.000 esemplari l'anno solo in Italia attraverso una rete vendita quasi fantasma. In pratica con niente faceva il quadruplo. Da questo discorso è estranea la Flavia (alias Chrysler 200) poiché l'importazione della sola versione Cabrio denota la precisa volontà di limitare le vendite ad un solo settore commerciale esclusivamente per coprire il vuoto nel listino del gruppo Fiat dove le uniche altre cabrio sono la piccola Fiat 500C e le eccessive Maserati GranCabrio e Ferrari California. Probabilmente dal 2014 con l'arrivo della nuova versione qualcosa cambierà.
I numeri sono impietosi, i risultati sono inequivocabili. La conclusione è che i lancisti non hanno gradito il rabadging delle vetture "made in USA", ma questo è un dato statisticamente ininfluente poiché si è passati da quasi niente a molto poco. Il problema principale è che anche i chrysleristi non hanno gradito la lancizzazione delle vetture di Detroit e questo dato è stato, invece, deleterio sulle vendite delle vetture americane. Probabilmente pure gli indecisi, cioè quelli che non hanno una passione per un preciso marchio e che comprano indifferentemente Audi o BMW o Mercedes o.... Chrysler, non hanno gradito il passaggio a Lancia. In Europa, dove non c'è una cultura lancista verso un marchio evidentemente sconosciuto oltre le Alpi (solo la miseria di circa 20.000 esemplari venduti fuori dall'Italia nel 2012, valori sostanzialmente in linea rispetto al passato), il crollo delle vendite delle vetture ex-Chrysler ha dell'incredibile. Se nell'Europa continentale venissero ripristinati i nomi Chrysler Voyager e Chrysler 300 (come già avviene in Gran Bretagna dove il marchio Lancia è stato ritirato nel 1994) certamente si venderebbero molte più vetture rispetto a quelle attualmente rimarchiate Lancia.
Marchionne ha detto che il marchio Lancia è buono solo per l'Italia ma sconosciuto all'estero. Ha pienamente ragione. I numeri parlano chiaro: su tutti i mercati stranieri Lancia vale lo "zerovirgola" (nel 2012 ha avuto quote di mercato di 0.28% in Francia, 0.28% in Spagna, 0.09% in Germania, 0.33% in Svizzera, 0.15% in Austria, 0.19% Europa esclusa Italia) e le progressioni positive sui mercati extra-Italia del 2012 rispetto al 2011 sono date dal modesto apporto del Voyager che su molti mercati si identifica come seconda vettura più venduta del marchio (addirittura prima nel 2013 in Germania e occasionalmente prima anche in Spagna), ma se avesse avuto i numeri di vendita di quando era marchiata Chrysler allora Voyager sarebbe stata nettamente la Lancia più venduta in quasi tutti i mercati stranieri, ad eccezione della sola Francia, unico mercato dove la Ypsilon riscuote un modesto successo. Si sperava di accrescere le vendite in Europa puntando sul marchio italiano sfruttando la produzione americana, sommando i numeri delle due precedenti linee commerciali, ma i risultati sono stati scadenti; si sperava che l'arrivo delle vetture americane accrescesse la curiosità degli europei sulle vetture Lancia italiane, ma così non è stato. Inoltre per comprendere l'anonimato del marchio Lancia all'estero è sufficiente pensare che fino a un paio di mesi fa sulla pagina in inglese di Wikipedia dedicata alla Chrysler Town&Country, nella descrizione delle vetture collegate, il nome della Lancia Voyager era scritto in modo errato: all'estero non sanno neanche come si chiama la vettura "italiana"; oppure sul sito governativo del Canada che descrive le vetture assemblate sul loro territorio dove però non menzionano le due Lancia. Inoltre sui siti esteri Lancia viene generalmente definita "a small brand of Fiat-Chrysler Group": un piccolo marchio del Gruppo Fiat-Chrysler. Fortunatamente i bassi numeri di vendita delle vetture americane con marchio Lancia vengono annullati dagli ottimi risultati di vendita in Nord America, infatti le oltre 70.000 Chrysler 300 vendute negli USA e gli oltre 300.000 minivan (Chrysler Town&Country e Dodge Caravan) venduti tra USA e Canada fanno si che le scarse vendite in Europa passino inosservate e non rappresentino anche un grave danno economico come, invece, accaduto con la bella ma disastrosa Thesis.
Fatta questa analisi esprimo la mia ammirazione nei confronti di Marchionne oltre che al suo staff e, limitatamente alla Lancia, si potrebbero fare queste considerazioni su di lui:
- è arrivato per risanare la Fiat che era in condizioni "difficili" e Lancia ne subiva le conseguenze;
- ha trovato la Thesis, il più grande fallimento commerciale della storia Fiat e uno dei più grandi al mondo, che aveva prosciugato le finanze con quegli 800 miliardi di Lire (quasi 450milioni di Euro) di investimenti andati alla malora con solo 16.000 vetture prodotte in otto anni... ovviamente ha dovuto sopprimerla;
- ha trovato la Lybra che, superato il brillante periodo di curiosità iniziale, era scesa a livelli di vendita minimali, stava vendendo quasi un ottavo rispetto al volume medio della Prisma e meno di un quinto di quello della Dedra, non poteva superare le nuove norme di omologazione ed era complicato aggiornarla poiché la situazione economica del Gruppo Fiat, e di Lancia in particolare anche a causa della Thesis, non permetteva investimenti superflui... ha dovuto sopprimerla;
- ha trovato la Ypsilon che vendeva sì abbastanza bene ma che costava troppo di pubblicità e, per ottimizzare i costi di produzione, ha deciso di spostare la produzione della versione successiva in Polonia;
- ha trovato la Musa che vendeva discretamente bene ma era collegata alla Fiat Idea che, al contrario, riduceva di anno in anno i suoi volumi di vendita non rendendo più remunerativo il progetto e costringendo così la linea di Mirafiori a lavorare in perdita; con la sottoscrizione degli accordi in Serbia e l'avvio della produzione della Fiat 500L ha deciso di sopprimere la produzione delle ormai inutile Idea e conseguentemente anche della Musa;
- ha trovato la Phedra che veniva costruita in Francia assieme al Fiat Ulysse che, come la Lybra, superato il periodo di curiosità iniziale stava vendendo decisamente poco, molto poco, troppo poco se confrontata con Chrysler Voyager e Ford Galaxy/S-Max ma il contratto coi francesi era vincolante fino al 2010... ha resistito fino alla scadenza del contratto, poi l'ha soppressa e di conseguenza ha ceduto a PSA per 500 milioni di Euro quella che ormai era un'inutile quota di partecipazione del loro 50% della proprietà dello stabilimento di Valenciennes... si sono tolti due auto che non vendevano quasi più niente e hanno incassato un bel po' di soldi... ottimo affare;
- hanno creato una nuova Delta, ma le sue vendite sono state inferiori al previsto; nel 2012 la produzione è scesa a meno di 20.000 esemplari, la linea Pianale-C Delta/Bravo a Cassino sta lavorando al 20% del suo potenziale, altri costruttori al posto loro avrebbero soppresso già da tempo la vettura, chiuso l'impianto e licenziato i dipendenti (vedi Ford, Opel, PSA, ecc.), ma loro no, non hanno soppresso la vettura e resistono;
- hanno avviato intense campagne pubblicitarie sulla Lancia chiamando personaggi del calibro di Richard Gere, Alessandro Gassman, Carla Bruni, registi come Ron Howard, Gabriele Muccino, hanno sponsorizzato le principali manifestazioni cinematografiche d'Italia a Roma, a Torino, a Venezia e a Taormina, diverse edizioni delle manifestazioni internazionali sportive come i campionati di pattinaggio artistico o i tornei di tennis, rassegne di moda a Roma e a Firenze, si sono impegnati nel sociale dando rilevanza internazionale al caso Aung San Suu Kyi che ricorderete ospite "assente" nella pubblicità televisiva della Delta, hanno pensato anche al Tibet scatenando le proteste da parte dei cinesi, sono stati sponsor del summit mondiale dei Premi Nobel, hanno partecipato come sponsor alle celebrazioni del ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, insomma... alla Lancia hanno dato tanta rilevanza, perché ritenevano che la meritasse;
- la situazione commerciale del marchio Lancia non era esaltante, in Fiat avevano deciso di acquistare Opel, se ce l'avessero fatta probabilmente avrebbero soppresso Lancia, un inutile piccolo doppione, ma così non è stato e, fallite per motivi politici le trattative per il sicuro acquisto della Opel, sono ritornati sui loro passi ma ovviamente non avevano più i progetti dato che li avevano soppressi, nel frattempo hanno acquistato il gruppo Chrysler e hanno deciso di avviare un processo d'integrazione trans-oceanico e la conseguenza è stata quella di sostituire in Europa Chrysler con Lancia ma con scarsissimi risultati;
- hanno premiato la Delta facendola diventare la prima vettura del gruppo a passare dall'altro lato dell'oceano ma il pubblico USA non ha gradito e hanno dovuto sopprimere il progetto di esportazione;
- poi hanno preso due vetture Chrysler che raccoglievano buoni risultati di vendita in Europa tra cui quello che da quasi trent'anni è il monovolume più venduto al mondo e spesso anche il più venduto d'Europa, le hanno ulteriormente migliorate, le hanno messe in vendita col marchio Lancia, hanno dato loro una rete vendita e assistenza nettamente più grande e il risultato è stato che le loro vendite in Europa sono diminuite del 70-80%;
- chiunque a questo punto penserebbe di aver sopravvalutato il marchio Lancia che non è un marchio di successo, che non riscuote nel mercato l'interesse che avevano sperato, che oggi vende solo auto piccole e quasi esclusivamente in Italia mentre all'estero è pressocché sconosciuto o non apprezzato al punto da deteriorare l'immagine di due prodotti di grandissimo successo;
- sicuramente stanno pensando di ridimensionare il marchio... forse non escludono neanche di sopprimerlo;
Per chi, nonostante quanto scritto sopra, continui a pensare che Marchionne non abbia avuto a cuore il risultato del "nostro" marchio aggiungo che Lancia nel 2003 era nona per vendite in Italia col 3.9% di quota di mercato mentre con l'arrivo del manager italo-canadese le vendite sono salite di anno in anno fino ad arrivare nel 2012 al quinto posto col 5.1% di quota di mercato. Certo, con gli sforzi fatti probabilmente pensavano di riportare Lancia al secondo posto in classifica ma non è certo colpa di Marchionne se gli italiani esterofili di natura continuano a comprare Ford, Volkswagen, ecc. e non venitemi a raccontare che questo avviene perché fanno meglio le auto poiché non è vero.
A proprosito di Marchionne che, a detta vostra, non capisce niente... capite tutto voi... Fiat da essere un'azienda in crisi al punto quasi da rischiare il fallimento, oggi è tra le aziende con la maggiore liquidità al mondo, riduce anno dopo anno l'esposizione finanziaria, grazie a Chrysler sta macinando utili a tutta forza, proprio l'atro giorno nella riunione degli azionisti Marchionne ha sviscerato i brillanti numeri dei risultati aziendali. In passato quelli della Mercedes non sono riusciti a tirarci fuori nulla di buono dalla Chrysler al punto che, dopo aver tanto voluto l'integrazione Daimler-Chrysler, ne sono usciti per disperazione. E per voi quest'uomo è un cretino... Chissà com'è che negli States gli operai Chrysler scrivono "Thanks Mr. Sergio" mentre da noi non fanno altro che denunciarlo e stranamente i tribunali di I grado gli danno torto, scrivo stranamente perché poi in Appello gli danno quasi sempre ragione (al momento in Appello stanno 56 a 7, con ancora 7 procedimenti aperti). Aggiungo che su molti siti americani ho letto diversi commenti ... ehm ... spiacevoli in merito al periodo Mercedes, come frasi del tipo "german raped Chrysler" e simili. Cliccate su Google e fate una ricerca: rendetevene conto da soli. Se volete c'è anche "Thanks God, now is the time" riferito al brillante momento che Chrysler sta vivendo sotto la gestione Marchionne, ma questo so già che non vi interessa, tanto per voi resta un cretino, voi non cambiate idea neanche di fronte all'evidenza dei fatti.
Una segnalazione: un mesetto fa a Bari ho visto circolare una Chrysler Town&Country nuova. Non so se era una vettura d'importazione o se era una Lancia Voyager rimarchiata... in pratica un contro-rebadging. In un modo o nell'altro al proprietario non piace guidare una vettura marchiata Lancia e questo potrebbe essere un esempio di conferma dell'ipotesi di cui sopra: la vettura c'è, è il marchio che non va, almeno su certe vetture.
Questo, invece, è un ragionamento che vorrei condividere, a voi che criticate le vetture americane presenti nel listino Lancia che, a parer vostro, non sarebbero il linea con lo stile Lancia. Che solo il fatto di leggere un'affermazione del genere fa comprendere che chi scrive non ha mai visto un Voyager, una Flavia o una Thema con quegli interni Poltrona Frau con la stessa eleganza, se non addirittura migliore, di quelli della Thesis.
Un giorno qualsiasi, in un luogo qualsiasi, guardatevi attorno e contate quante Lancia Zeta circolano ancora. A Bari di Lancia Zeta ne vedo una o due al mese (di cui una sono mesi che circola col cartello vendesi a 600 Euro), mentre di Chrysler Voyager III serie ne vedo diverse ogni giorno, segno che a distanza di 12 o 15 anni il prodotto francese è distrutto, non regge, è finito, non c'arriva. Al contrario il prodotto americano regge benissimo, è normale vedere dei Voyager III serie del 1996/7/8 in buone condizioni, senza nessuna forma di ruggine sulla carrozzeria, con gli interni accettabili, al massimo con solo un po' di quella normale usura ai bordi dei sedili o sul volante, e senza neanche un filo di fumo dagli scarichi. Non voglio infierire sulla Phedra, vista la nutrita combriccola di phedristi che frequenta questo sito, ma la differenza di qualità tra i prodotti francesi e quelli statunitensi/canadesi è evidente già ad occhio sul prodotto nuovo ma diventa ancor più evidente dopo aver cambiato molti calendari alla parete. Non sono cattivo, sono obiettivo. E in più sono contento che il monovolume americano adesso abbia su di sé il "nostro" stemma.
Sperando che qualcuno della Fiat si venga a fare un giretto da queste parti mi permetto di dare un suggerimento: l'integrazione Lancia/Chrysler non è possibile, è deleteria per i prodotti Chrysler sia in Italia che, specialmente, nel resto d'Europa e non produce benefici alla Lancia. Piuttosto che pensare a Chrysler/USA+UK e Lancia/Europa io recupererei il concetto espresso anni fa con la Y10 che era Autobianchi in Italia e Lancia oltr'Alpe, quindi oggi lascerei a Lancia la Yspilon e la prevista versione "lancizzata" della 500L e ripristinerei il marchio Chrysler per tutte le vetture americane, così il marchio del pentagono potrebbe tornare anche a breve a vendere un gran quantitativo di vetture nel resto d'Europa con la speranza di ritornare ai numeri precedenti la fusione, cioè verso quegli 80-100.000 esemplari che Chrysler vendeva in Europa, numeri che in Lancia ce li sognamo dato che in Europa il "nostro" marchio non è mai arrivato neanche a un terzo. Ovviamente bisognerà valutare il trasferimento della produzione della futura Chrysler 100 / Lancia Delta nello stabilimento di Cassino, che è già compatibile col telaio C-US-W, sia per ammortizzare i costi dell'impianto ciociaro, sia per alleggerire gli impianti americani che con i ritmi attuali di crescita sono ormai prossimi alla saturazione.
Per quanto riguarda la pubblicità cambierei il genere, specialmente sulle tre americane, lasciarei perdere lo stile, il fascino, quel genere simil-onirico che non strasmette nulla della reale sostanza. Punterei, invece, molto di più sulla materialità, sui contenuti, mostrando di più i dettagli, valorizzando gli interni, la pelle e il legno, l'ampiezza degli abitacoli, la pedaliera regolabile, la telecamera di retromarcia, il navigatore touch-screen e, limitatamente al Voyager, mostrerei l'incredibile velocità di trasformazione grazie al sistema Stow'n'go e l'eccezionale capacità di carico.
Dimenticavo... per voi nostalgici del glorioso passato (quale? quando?) che spesso scrivete "a prescindere" senza neanche sapere cosa scrivete, quando parlate di gloriosi periodi, di prodotti d'altri tempi e di altre qualità, vi faccio rispettosamente notare che fino alla metà degli anni '80 la Lancia ricopriva le posizioni marginali della classifica di vendita, nonostante che la produzione nazionale rappresentasse in passato tra il 50 e l'85% del mercato italiano. Addirittura è anche uscita dalla Top-10... vi risparmio la ricerca, è successo negli anni 1970 (quando è stata salvata da un fallimento quasi certo), 1975 e 1978. Il marchio Lancia è cresciuto solo a seguito della soppressione del marchio Autobianchi di cui ne ha assorbito la Y10 e derivate e che da allora rappresentano la gran parte delle vendite, attualmente 2 Lancia su 3 sono Ypsilon.
E per chi non accetta che alcune Lancia siano in realtà delle Chrysler rimarchiate, cosa della quale dovreste essere orgogliosi, mi permetto di far osservare che Chrysler nel 2012 ha venduto solo negli USA 308.000 vetture e il motore più diffuso è stato il 3.6 a benzina, mentre Lancia in Italia ha venduto 71.000 vetture delle quali la stragrande maggioranza erano Ypsilon con i loro motorini Fire da 1.2 ... proporzioni non esaltanti, come a dire che tutta la produzione Lancia vale molto meno della sola Chrysler 300, cioè quella meravigliosa Lancia Thema che voi tanto disprezzate, forse perché non sapete neanche di cosa parlate.
Giusto per chiarire un aspetto: la vacuità dei discorsi di molti dei frequentatori di questo forum è dimostrata dai numeri della sezione Ypsilon: in teoria dovrebbe essere la sezione più vivace, quella con più interventi poiché viste le vendite della vettura ci dovrebbero essere svariate migliaia di frequentatori e invece è miseramente vuota, è la sezione meno utilizzata del sito, funziona al contrario, non c'è nessuno! I lancisti "veri", non quelli che parlano ma quelli che COMPRANO Lancia, evidentemente non frequestano questo forum, come in effetti non lo fanno quei 768 che hanno comprato la Thema assieme ai 1.273 che hanno comprato il Voyager nel 2012. Ce n'è solo uno di quelli che hanno preso il Voyager nel 2013!
Io ho una Lancia, se conto anche quella di mia moglie ne abbiamo due, in passato lei ne aveva una terza e in futuro, probabilmente, io ne avrò anche una quarta (lo ammetto, avverrà più per l'auto che per il marchio, indipendentemente se resterà Lancia o tornerà Chrysler), ma questo non mi esime dal ragionare, dal vedere in faccia la realtà, dal rendermi conto di come vanno le cose e né tantomeno posso nascondermi dietro un dito o vivere nel mondo dei sogni. Scrivo ciò che penso, perché sono i miei liberi pensieri, però pensieri frutto di attenta analisi, di studi basati sui dati che cerco e che trovo in rete e sulle riviste specializzate, dati veri, certi e inconfutabili, belli e brutti, piacevoli e spiacevoli, ma sono sempre ragionati, non disinformate valutazioni soggettive, discutibili, frasi scritte così tanto per fare qualcosa.
Onore a quei due o tre utenti che ogni tanto scrivono cose sensate, segno che c'è ancora qualcuno che si informa prima di scrivere.
Ah... e se volete parlate di Voyager, Flavia e Thema fatelo solo dopo averle viste dal vivo, dopo esservi seduti dentro, dopo averle guidate, dopo averle vissute, sentite, godute. Magari anche dopo averle comprate. Altrimenti continuerete a discutere di nulla, inutili narratori del vuoto assoluto.
Addio.
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Qualcuno mi ha chiesto di ritornare a scrivere in questo forum ed io, eccezionalmente, rompo il mio silenzio ma solo per una questone di rispetto verso chi me l'ha chiesto, non mi fa certo piacere ritornare in un ambiente dove sono stato trattato male. Il mio intervento darà fastidio, come tante altre volte, ma si sà che la verità fa male e io non ho problemi a dire la mia verità. Se poi a voi dà fastidio la verità... è un problema vostro.
Ovviamente non vi dirò chi di voi è stato che mi ha chiamato, ma io, e lui lo sa, lo ringrazio per avermi ricordato che c'è una sedia per me ma la lascio subito libera.
Ho letto un po' di discussioni presenti nelle varie sezioni del sito e sono arrivato ad un'unica conclusione, per questo ho accorpato i miei pensieri in un unico messaggio e per non fare torti a nessuno l'ho volutamente inserito in quest sezione "neutra"
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I vostri discorsi vuoti ed insignificanti rasentano il ridicolo. Vi lamentate senza alcuna cognizione di causa, senza valutazione dei fatti e della sostanza. Sembra quasi che scriviate per il solo gusto di parlare male, dando l'impressione di essere più degli infiltrati dei crucchi che possessori/appassionati lancisti. Inoltre dalle vostre esternazioni non appare alcuna affermazione costruttiva, non c'è alcun dato certo, nessuna informazione sicura, solo vuoti discorsi su un presunto stile e impressioni assolutamente personali, commenti certamente non obiettivi. Qui si legge di storia Lancia, di auto d'altri tempi, che alla Fiat non capiscono niente e Marchionne @#*+£$!, ecc. (col beneplacito dei moderatori che tacciono vergognosamente, salvo poi cancellare messaggi innocui per il solo scopo di dare un senso alla propria insignificante esistenza), ovviamente sapete tutto voi, capite tutto ed esprimete giudizi come se foste gli unici conoscitori del mondo dell'auto, gli unici custodi della verità, pur non esprimendo in realtà nulla di concreto, nessun dato, nessun numero, nessun risultato, né tantomeno certezze. L'unica cosa sicura è l'assenza di contenuti. Secondo voi Marchionne sarebbe solo un cretino, specialmente quando dice che Lancia non è un marchio di successo. Forse siete solo degli invidiosi che scoprite di essere incredibilmente piccoli al cospetto di un manager onorato e rispettato in tutto il mondo... tranne in Italia. Senza contare che, sempre secondo voi, gli ingegneri e le maestranze tutte che lavorano in Fiat sarebbero dei grandissimi incompetenti, che non capiscono nulla, perché per voi è così, è così per principio, è un dogma. I vostri sono semplicemente dei discorsi noiosi e monotoni. La storia di cui tanto vi vantate rappresenta qualcosa che è stato, non che sarà, quel che conta è il futuro, nessuno cresce nel passato; chi guarda indietro non va da nessuna parte. Grandi marchi dal grande passato: Morris, fallita; Rover, fallita; Simca, soppressa; Talbot, soppressa; NSU, fallita; Sunbeam, fallita; Saab, fallita; DeLorean, fallita; Wartburg, fallita; Isotta Fraschini, fallita; Iso Rivolta, fallita; Rayton Fissore, fallita; Matra, cessata produzione automobilistica; Trabant, cessata produzione; Volvo auto, quasi fallita, salvata dai cinesi; Ferrari, quasi fallita, salvata da Fiat; Maserati, quasi fallita, salvata da Fiat; Innocenti, quasi fallita, salvata da Fiat, poi soppressa e ora in procinto di essere rilanciata. Lancia... ebbene si, anche Lancia, affogata di debiti e quasi fallita nel 1969, acquistata per 1 lira da Fiat e salvata da chiusura certa. Perdonatemi se ho dimenticato qualche altro famoso marchio automobilistico fallito. Alla luce di quanto il guardare al glorioso (spesso fallimentare) passato non voglia significare assolutamente nulla, lascio da parte i fatui sentimentalismi e guardo in faccia la realtà, la realtà di oggi, la realtà del presente e dell'immediato futuro, la realtà della strada da percorrere e, come tantissime altre volte è accaduto, io vado controcorrente, contro la vostra corrente, contro il vostro vuoto: un vuoto a perdere. Lancia è stato il marchio del gruppo Fiat che più di tutti ha avuto opportunità di sviluppo dall'integrazione con gli americani, quello in cui Sergio Marchionne (o Olivier François, o Saad Chehab, o chissà chi altro) ha creduto di più. La prova è che la Lancia Delta è stata la prima vettura post-fusione del gruppo Fiat-Chrysler a varcare l'oceano, adattata a tempo di record per soddisfare le normative americane e presentata a Detroit nel 2010 col marchio Chrysler... però fu bocciata dal pubblico americano e immediatamente fu ritirato il progetto di esportazione con tutte le conseguenze del caso, inclusa la perdita dello sperato incremento di produzione nello stabilimento ciociaro. Nel frattempo i marchi Chrysler e Dodge sono stati ritirati dal mercato europeo per favorire quelli italiani e la Lancia in particolar modo che, infatti, ne ha usufruito più di tutti (anche questa volta è stata premiata la Lancia prima di Fiat, Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Abarth e Iveco): ben tre vetture Chrysler sono state rimarchiate e adattate per indossare lo stemma blu, Fiat ha usufruito solo di una vettura Dodge, l'Alfa Romeo è rimasta miseramente esclusa, al Tridente sono stati girati un telaio e un basamento americani e forse arriverà un suv fatto direttamente a Detroit, mentre Iveco non dovrebbe ricevere nulla ma, al contrario, già fornisce il Ducato (che negli USA si chiama Dodge ProMaster ed è venduto con motori FPT e PentaStar) e probabilmente fornirà anche il Doblò. Ferrari non ha avuto, no ha e forse non avrà mai bisogno di vetture esterne. Il notevole sostegno offerto a Lancia si è avvertito nella scelta del livello qualitativo delle vetture commercializzate, decisamente alto, molto alto, rifiniture ed allestimenti di alta gamma, via le versioni base non in linea con il target Lancia, via le versioni supersportive SRT, in evidente contrasto con il target Maserati. Gli obiettivi europei prefissati per le prime due Lancia erano di 11.000/anno per la Lancia Voyager (cioè Chrysler Town&Country con motori VM) e 10.000/anno per la Lancia Thema (cioè Chrysler 300 con motori VM), mentre l'obiettivo di vendita per il Fiat Freemont (cioè Dodge Journey con motori FPT) era stato fissato a 15.000/anno. Analizzando i dati di vendita fino al 2009, cioè l'ultimo anno in cui i marchi Chrysler e Dodge sono stati commercializzati regolarmente in Europa per tutt'e 12 i mesi, si nota che gli obiettivi delle due Lancia, apparentemente esagerati (almeno per i poco informati), erano in realtà di facile portata, anzi sembrava quasi che fossero stati stabiliti degli obiettivi di sicuro raggiungimento, dato che per entrambe le vetture Lancia by Chrysler tali obiettivi erano inferiori ai volumi di vendita conseguiti in passato in Europa dalla Chrysler con una rete vendita/assistenza minore. Inoltre il monovolume avrebbe beneficiato anche del vuoto lasciato dalla inferiore (sia dimensionale che qualitativa) Phedra il cui contratto di collaborazione per la produzione congiunta dei monovolume classe Eurovan coi francesi di PSA non era stato rinnovato. Al contrario l'obiettivo del Fiat Freemont sembrava elevato, spropositato, quasi una sfida al mercato o un ricatto alle concessionarie, in pratica si sarebbero dovuti vendere in Europa molti più Fiat Freemont di quanti Dodge Journey si vendevano in passato, per non parlare del rapporto in Italia non paragonabile, tante vetture da vendere in un solo mese di quante vendute in passato in anno; il tutto considerando anche l'estraneità di una vettura del genere dalla storia commerciale di Fiat che rappresentava un'incognita nel gradimento da parte del pubblico oltre che nelle capacità di vendita da parte delle concessionarie. Un'operazione, questa del Freemont, quasi folle che sapeva di sconfitta ancor prima di iniziare. Inoltre per accelerare i tempi di messa in listino il Freemont è stato inizialmente presentato solo nella versione a trazione anteriore, evidentemente più facile da realizzare, mentre la versione a trazione integrale è arrivata molti mesi dopo.
A conclusione 2012 si raccolgono i frutti del lavoro. Tralasciando l'indiscusso successo del Freemont che ha quasi doppiato l'obiettivo iniziale e che, pertanto, non merita commenti dato che qualsiasi cosa io scriva sarebbe evidentemente superfluo visti i numeri dove solo in Italia, nonostante il forte calo complessivo del mercato, sono stati venduti tanti Freemont (14.414) quasi quanti previsti dall'obiettivo a livello europeo. Al contrario si può riflettere profondamente sul risultato delle vetture a marchio Lancia e per le quali possono essere espressi due giudizi contrastanti: da un lato si può parlare di accettabile vittoria, dall'altro vien da dire che hanno fallito miseramente il proprio compito. La colpa dei due presunti fallimenti, solo 768 Thema e 1273 Voyager vendute in Italia oltre quelle vendute all'estero comunue ben al di sotto degli obiettivi previsti, è stata addossata al marchio Lancia e, facendo una fredda analisi dei dati numerici e delle circostanze, non si può che accettare questa motivazione. Chrysler, infatti, pur avendo una rete vendita/assistenza nettamente inferiore a quella Fiat, in Europa vendeva otto-dieci volte quanto raggiunto dalle medesime vetture, benché rivedute-corrette-ammodernate, ma marchiate Lancia, e questo nonostante l'italianizzazione delle vetture nella eccezionale qualità degli interni Poltrona Frau e nella motorizzazione (quasi tutti gli esemplari venduti montavano motori italiani della VM). Dall'altro i risultati comunque modesti possono essere interpretati come soddisfacenti per il semplice motivo che la Thema è stata comunque la vettura di segmento F più venduta in Italia: per dimensioni esterne, motori e allestimenti io considero la Thema appartenente al segmento F e non, come indicato sui giornali, al segmento E al quale, evidentemente, appartiene la Flavia. Stessa analisi contrastata si può fare per il Voyager dato che se è vero che in Europa ha venduto in totale quasi 5.000 esemplari, quindi ben al di sotto l'obiettivo previsto, è anche vero che Lancia ha comunque avuto un notevole incremento di vendite nel settore monovolume dato che il risultato finale 2012 corrisponde a più del totale delle vendite della Phedra del 2009 e 2010 messi assieme (rispettivamente 2.005 e 1.553 esemplari venduti in anni con volumi di vendita superiori a quello appena concluso, specialmente quello italiano). Addirittura a livello extra-Italia il miglioramento del Lancia Voyager sulla vecchia Phedra è ancora più consistente visto che il monovolume canadese ha venduto oltr'Alpe in un anno quasi quanto il precedente monovolume francese aveva fatto negli ultimi 4 anni di produzione. Ho provato a fare una ricerca ma non ho trovato informazioni attendibili per i vecchi modelli ma sembrerebbe che Voyager sia stata la prima vettura di serie a marchio Lancia ad aver venduto più all'estero che in Italia. Questo normalmente potrebbe essere considerato un grande successo se si confronta Lancia Voyager con Lancia Phedra; il problema è che il valore di Lancia Voyager rimane comunque ridicolmente molto minore rispetto a quello della vecchia e inferiore Chrysler Voyager che, è bene ricordarlo ai poco informati, prima del ritiro del marchio Chrysler nel 2009 spesso vendeva solo in Italia più di quella che era l'intera produzione di Z o di Phedra. Mi astengo dal riportare i numeri di vendita del Chrysler Voyager in Europa per non incupire ulteriormente il concetto. Questo conferma che il prodotto Voyager c'è ma è il marchio Lancia che non va bene.
A parziale giustificazione del tracollo Lancia si potrebbe pensare all'attuale situazione italiana dove acquistare una vettura di cilindrata "importante" può essere quasi considerata una pazzia, un'attrazione ai controlli fiscali, ma non è una scusa che regge sul mercato europeo, specialmente quello tedesco, dove le vendite di Voyager e Thema hanno raggiunto valori umilianti, ridicoli rispetto a quanto fatto in passato dalle precedenti inferiori vetture marchiate Chrysler. Non si possono neanche addossare responsabilità alla rete vendita circa i bassi numeri di Thema e Voyager visto il brillante risultato ottenuto col ben più difficile Freemont. A nulla valgono le affermazioni che agli italiani non piacciono i "cassoni americani" come definiti da qualcuno su questo forum, probabilmente si tratta di una valutazione personale, certamente non generalizzabile. Anche il Freemont è un "cassone americano", anzi, dei tre è quello che più di tutti rappresenta lo stile yankee e non c'è nulla di minimamente paragonabile nello stile e nella storia Fiat, eppure sta vendendo bene. Ancor meno sono accettabili le affermazioni che le due Chrysler siano troppo grandi per il mercato italiano. La vecchia Chrysler 300 era di solo 5 centimentri più corta rispetto a quella attuale, con interni in povera plastica, eppure vendeva. Stessa cosa dicasi per la vecchia Chrysler Voyager, anch'essa appena 5 centrimetri più corta, imparagonabile a livello qualitativo rispetto a quella attuale ma che arrivava a vendere anche 6.000 esemplari l'anno solo in Italia attraverso una rete vendita quasi fantasma. In pratica con niente faceva il quadruplo. Da questo discorso è estranea la Flavia (alias Chrysler 200) poiché l'importazione della sola versione Cabrio denota la precisa volontà di limitare le vendite ad un solo settore commerciale esclusivamente per coprire il vuoto nel listino del gruppo Fiat dove le uniche altre cabrio sono la piccola Fiat 500C e le eccessive Maserati GranCabrio e Ferrari California. Probabilmente dal 2014 con l'arrivo della nuova versione qualcosa cambierà.
I numeri sono impietosi, i risultati sono inequivocabili. La conclusione è che i lancisti non hanno gradito il rabadging delle vetture "made in USA", ma questo è un dato statisticamente ininfluente poiché si è passati da quasi niente a molto poco. Il problema principale è che anche i chrysleristi non hanno gradito la lancizzazione delle vetture di Detroit e questo dato è stato, invece, deleterio sulle vendite delle vetture americane. Probabilmente pure gli indecisi, cioè quelli che non hanno una passione per un preciso marchio e che comprano indifferentemente Audi o BMW o Mercedes o.... Chrysler, non hanno gradito il passaggio a Lancia. In Europa, dove non c'è una cultura lancista verso un marchio evidentemente sconosciuto oltre le Alpi (solo la miseria di circa 20.000 esemplari venduti fuori dall'Italia nel 2012, valori sostanzialmente in linea rispetto al passato), il crollo delle vendite delle vetture ex-Chrysler ha dell'incredibile. Se nell'Europa continentale venissero ripristinati i nomi Chrysler Voyager e Chrysler 300 (come già avviene in Gran Bretagna dove il marchio Lancia è stato ritirato nel 1994) certamente si venderebbero molte più vetture rispetto a quelle attualmente rimarchiate Lancia.
Marchionne ha detto che il marchio Lancia è buono solo per l'Italia ma sconosciuto all'estero. Ha pienamente ragione. I numeri parlano chiaro: su tutti i mercati stranieri Lancia vale lo "zerovirgola" (nel 2012 ha avuto quote di mercato di 0.28% in Francia, 0.28% in Spagna, 0.09% in Germania, 0.33% in Svizzera, 0.15% in Austria, 0.19% Europa esclusa Italia) e le progressioni positive sui mercati extra-Italia del 2012 rispetto al 2011 sono date dal modesto apporto del Voyager che su molti mercati si identifica come seconda vettura più venduta del marchio (addirittura prima nel 2013 in Germania e occasionalmente prima anche in Spagna), ma se avesse avuto i numeri di vendita di quando era marchiata Chrysler allora Voyager sarebbe stata nettamente la Lancia più venduta in quasi tutti i mercati stranieri, ad eccezione della sola Francia, unico mercato dove la Ypsilon riscuote un modesto successo. Si sperava di accrescere le vendite in Europa puntando sul marchio italiano sfruttando la produzione americana, sommando i numeri delle due precedenti linee commerciali, ma i risultati sono stati scadenti; si sperava che l'arrivo delle vetture americane accrescesse la curiosità degli europei sulle vetture Lancia italiane, ma così non è stato. Inoltre per comprendere l'anonimato del marchio Lancia all'estero è sufficiente pensare che fino a un paio di mesi fa sulla pagina in inglese di Wikipedia dedicata alla Chrysler Town&Country, nella descrizione delle vetture collegate, il nome della Lancia Voyager era scritto in modo errato: all'estero non sanno neanche come si chiama la vettura "italiana"; oppure sul sito governativo del Canada che descrive le vetture assemblate sul loro territorio dove però non menzionano le due Lancia. Inoltre sui siti esteri Lancia viene generalmente definita "a small brand of Fiat-Chrysler Group": un piccolo marchio del Gruppo Fiat-Chrysler. Fortunatamente i bassi numeri di vendita delle vetture americane con marchio Lancia vengono annullati dagli ottimi risultati di vendita in Nord America, infatti le oltre 70.000 Chrysler 300 vendute negli USA e gli oltre 300.000 minivan (Chrysler Town&Country e Dodge Caravan) venduti tra USA e Canada fanno si che le scarse vendite in Europa passino inosservate e non rappresentino anche un grave danno economico come, invece, accaduto con la bella ma disastrosa Thesis.
Fatta questa analisi esprimo la mia ammirazione nei confronti di Marchionne oltre che al suo staff e, limitatamente alla Lancia, si potrebbero fare queste considerazioni su di lui:
- è arrivato per risanare la Fiat che era in condizioni "difficili" e Lancia ne subiva le conseguenze;
- ha trovato la Thesis, il più grande fallimento commerciale della storia Fiat e uno dei più grandi al mondo, che aveva prosciugato le finanze con quegli 800 miliardi di Lire (quasi 450milioni di Euro) di investimenti andati alla malora con solo 16.000 vetture prodotte in otto anni... ovviamente ha dovuto sopprimerla;
- ha trovato la Lybra che, superato il brillante periodo di curiosità iniziale, era scesa a livelli di vendita minimali, stava vendendo quasi un ottavo rispetto al volume medio della Prisma e meno di un quinto di quello della Dedra, non poteva superare le nuove norme di omologazione ed era complicato aggiornarla poiché la situazione economica del Gruppo Fiat, e di Lancia in particolare anche a causa della Thesis, non permetteva investimenti superflui... ha dovuto sopprimerla;
- ha trovato la Ypsilon che vendeva sì abbastanza bene ma che costava troppo di pubblicità e, per ottimizzare i costi di produzione, ha deciso di spostare la produzione della versione successiva in Polonia;
- ha trovato la Musa che vendeva discretamente bene ma era collegata alla Fiat Idea che, al contrario, riduceva di anno in anno i suoi volumi di vendita non rendendo più remunerativo il progetto e costringendo così la linea di Mirafiori a lavorare in perdita; con la sottoscrizione degli accordi in Serbia e l'avvio della produzione della Fiat 500L ha deciso di sopprimere la produzione delle ormai inutile Idea e conseguentemente anche della Musa;
- ha trovato la Phedra che veniva costruita in Francia assieme al Fiat Ulysse che, come la Lybra, superato il periodo di curiosità iniziale stava vendendo decisamente poco, molto poco, troppo poco se confrontata con Chrysler Voyager e Ford Galaxy/S-Max ma il contratto coi francesi era vincolante fino al 2010... ha resistito fino alla scadenza del contratto, poi l'ha soppressa e di conseguenza ha ceduto a PSA per 500 milioni di Euro quella che ormai era un'inutile quota di partecipazione del loro 50% della proprietà dello stabilimento di Valenciennes... si sono tolti due auto che non vendevano quasi più niente e hanno incassato un bel po' di soldi... ottimo affare;
- hanno creato una nuova Delta, ma le sue vendite sono state inferiori al previsto; nel 2012 la produzione è scesa a meno di 20.000 esemplari, la linea Pianale-C Delta/Bravo a Cassino sta lavorando al 20% del suo potenziale, altri costruttori al posto loro avrebbero soppresso già da tempo la vettura, chiuso l'impianto e licenziato i dipendenti (vedi Ford, Opel, PSA, ecc.), ma loro no, non hanno soppresso la vettura e resistono;
- hanno avviato intense campagne pubblicitarie sulla Lancia chiamando personaggi del calibro di Richard Gere, Alessandro Gassman, Carla Bruni, registi come Ron Howard, Gabriele Muccino, hanno sponsorizzato le principali manifestazioni cinematografiche d'Italia a Roma, a Torino, a Venezia e a Taormina, diverse edizioni delle manifestazioni internazionali sportive come i campionati di pattinaggio artistico o i tornei di tennis, rassegne di moda a Roma e a Firenze, si sono impegnati nel sociale dando rilevanza internazionale al caso Aung San Suu Kyi che ricorderete ospite "assente" nella pubblicità televisiva della Delta, hanno pensato anche al Tibet scatenando le proteste da parte dei cinesi, sono stati sponsor del summit mondiale dei Premi Nobel, hanno partecipato come sponsor alle celebrazioni del ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, insomma... alla Lancia hanno dato tanta rilevanza, perché ritenevano che la meritasse;
- la situazione commerciale del marchio Lancia non era esaltante, in Fiat avevano deciso di acquistare Opel, se ce l'avessero fatta probabilmente avrebbero soppresso Lancia, un inutile piccolo doppione, ma così non è stato e, fallite per motivi politici le trattative per il sicuro acquisto della Opel, sono ritornati sui loro passi ma ovviamente non avevano più i progetti dato che li avevano soppressi, nel frattempo hanno acquistato il gruppo Chrysler e hanno deciso di avviare un processo d'integrazione trans-oceanico e la conseguenza è stata quella di sostituire in Europa Chrysler con Lancia ma con scarsissimi risultati;
- hanno premiato la Delta facendola diventare la prima vettura del gruppo a passare dall'altro lato dell'oceano ma il pubblico USA non ha gradito e hanno dovuto sopprimere il progetto di esportazione;
- poi hanno preso due vetture Chrysler che raccoglievano buoni risultati di vendita in Europa tra cui quello che da quasi trent'anni è il monovolume più venduto al mondo e spesso anche il più venduto d'Europa, le hanno ulteriormente migliorate, le hanno messe in vendita col marchio Lancia, hanno dato loro una rete vendita e assistenza nettamente più grande e il risultato è stato che le loro vendite in Europa sono diminuite del 70-80%;
- chiunque a questo punto penserebbe di aver sopravvalutato il marchio Lancia che non è un marchio di successo, che non riscuote nel mercato l'interesse che avevano sperato, che oggi vende solo auto piccole e quasi esclusivamente in Italia mentre all'estero è pressocché sconosciuto o non apprezzato al punto da deteriorare l'immagine di due prodotti di grandissimo successo;
- sicuramente stanno pensando di ridimensionare il marchio... forse non escludono neanche di sopprimerlo;
Per chi, nonostante quanto scritto sopra, continui a pensare che Marchionne non abbia avuto a cuore il risultato del "nostro" marchio aggiungo che Lancia nel 2003 era nona per vendite in Italia col 3.9% di quota di mercato mentre con l'arrivo del manager italo-canadese le vendite sono salite di anno in anno fino ad arrivare nel 2012 al quinto posto col 5.1% di quota di mercato. Certo, con gli sforzi fatti probabilmente pensavano di riportare Lancia al secondo posto in classifica ma non è certo colpa di Marchionne se gli italiani esterofili di natura continuano a comprare Ford, Volkswagen, ecc. e non venitemi a raccontare che questo avviene perché fanno meglio le auto poiché non è vero.
A proprosito di Marchionne che, a detta vostra, non capisce niente... capite tutto voi... Fiat da essere un'azienda in crisi al punto quasi da rischiare il fallimento, oggi è tra le aziende con la maggiore liquidità al mondo, riduce anno dopo anno l'esposizione finanziaria, grazie a Chrysler sta macinando utili a tutta forza, proprio l'atro giorno nella riunione degli azionisti Marchionne ha sviscerato i brillanti numeri dei risultati aziendali. In passato quelli della Mercedes non sono riusciti a tirarci fuori nulla di buono dalla Chrysler al punto che, dopo aver tanto voluto l'integrazione Daimler-Chrysler, ne sono usciti per disperazione. E per voi quest'uomo è un cretino... Chissà com'è che negli States gli operai Chrysler scrivono "Thanks Mr. Sergio" mentre da noi non fanno altro che denunciarlo e stranamente i tribunali di I grado gli danno torto, scrivo stranamente perché poi in Appello gli danno quasi sempre ragione (al momento in Appello stanno 56 a 7, con ancora 7 procedimenti aperti). Aggiungo che su molti siti americani ho letto diversi commenti ... ehm ... spiacevoli in merito al periodo Mercedes, come frasi del tipo "german raped Chrysler" e simili. Cliccate su Google e fate una ricerca: rendetevene conto da soli. Se volete c'è anche "Thanks God, now is the time" riferito al brillante momento che Chrysler sta vivendo sotto la gestione Marchionne, ma questo so già che non vi interessa, tanto per voi resta un cretino, voi non cambiate idea neanche di fronte all'evidenza dei fatti.
Una segnalazione: un mesetto fa a Bari ho visto circolare una Chrysler Town&Country nuova. Non so se era una vettura d'importazione o se era una Lancia Voyager rimarchiata... in pratica un contro-rebadging. In un modo o nell'altro al proprietario non piace guidare una vettura marchiata Lancia e questo potrebbe essere un esempio di conferma dell'ipotesi di cui sopra: la vettura c'è, è il marchio che non va, almeno su certe vetture.
Questo, invece, è un ragionamento che vorrei condividere, a voi che criticate le vetture americane presenti nel listino Lancia che, a parer vostro, non sarebbero il linea con lo stile Lancia. Che solo il fatto di leggere un'affermazione del genere fa comprendere che chi scrive non ha mai visto un Voyager, una Flavia o una Thema con quegli interni Poltrona Frau con la stessa eleganza, se non addirittura migliore, di quelli della Thesis.
Un giorno qualsiasi, in un luogo qualsiasi, guardatevi attorno e contate quante Lancia Zeta circolano ancora. A Bari di Lancia Zeta ne vedo una o due al mese (di cui una sono mesi che circola col cartello vendesi a 600 Euro), mentre di Chrysler Voyager III serie ne vedo diverse ogni giorno, segno che a distanza di 12 o 15 anni il prodotto francese è distrutto, non regge, è finito, non c'arriva. Al contrario il prodotto americano regge benissimo, è normale vedere dei Voyager III serie del 1996/7/8 in buone condizioni, senza nessuna forma di ruggine sulla carrozzeria, con gli interni accettabili, al massimo con solo un po' di quella normale usura ai bordi dei sedili o sul volante, e senza neanche un filo di fumo dagli scarichi. Non voglio infierire sulla Phedra, vista la nutrita combriccola di phedristi che frequenta questo sito, ma la differenza di qualità tra i prodotti francesi e quelli statunitensi/canadesi è evidente già ad occhio sul prodotto nuovo ma diventa ancor più evidente dopo aver cambiato molti calendari alla parete. Non sono cattivo, sono obiettivo. E in più sono contento che il monovolume americano adesso abbia su di sé il "nostro" stemma.
Sperando che qualcuno della Fiat si venga a fare un giretto da queste parti mi permetto di dare un suggerimento: l'integrazione Lancia/Chrysler non è possibile, è deleteria per i prodotti Chrysler sia in Italia che, specialmente, nel resto d'Europa e non produce benefici alla Lancia. Piuttosto che pensare a Chrysler/USA+UK e Lancia/Europa io recupererei il concetto espresso anni fa con la Y10 che era Autobianchi in Italia e Lancia oltr'Alpe, quindi oggi lascerei a Lancia la Yspilon e la prevista versione "lancizzata" della 500L e ripristinerei il marchio Chrysler per tutte le vetture americane, così il marchio del pentagono potrebbe tornare anche a breve a vendere un gran quantitativo di vetture nel resto d'Europa con la speranza di ritornare ai numeri precedenti la fusione, cioè verso quegli 80-100.000 esemplari che Chrysler vendeva in Europa, numeri che in Lancia ce li sognamo dato che in Europa il "nostro" marchio non è mai arrivato neanche a un terzo. Ovviamente bisognerà valutare il trasferimento della produzione della futura Chrysler 100 / Lancia Delta nello stabilimento di Cassino, che è già compatibile col telaio C-US-W, sia per ammortizzare i costi dell'impianto ciociaro, sia per alleggerire gli impianti americani che con i ritmi attuali di crescita sono ormai prossimi alla saturazione.
Per quanto riguarda la pubblicità cambierei il genere, specialmente sulle tre americane, lasciarei perdere lo stile, il fascino, quel genere simil-onirico che non strasmette nulla della reale sostanza. Punterei, invece, molto di più sulla materialità, sui contenuti, mostrando di più i dettagli, valorizzando gli interni, la pelle e il legno, l'ampiezza degli abitacoli, la pedaliera regolabile, la telecamera di retromarcia, il navigatore touch-screen e, limitatamente al Voyager, mostrerei l'incredibile velocità di trasformazione grazie al sistema Stow'n'go e l'eccezionale capacità di carico.
Dimenticavo... per voi nostalgici del glorioso passato (quale? quando?) che spesso scrivete "a prescindere" senza neanche sapere cosa scrivete, quando parlate di gloriosi periodi, di prodotti d'altri tempi e di altre qualità, vi faccio rispettosamente notare che fino alla metà degli anni '80 la Lancia ricopriva le posizioni marginali della classifica di vendita, nonostante che la produzione nazionale rappresentasse in passato tra il 50 e l'85% del mercato italiano. Addirittura è anche uscita dalla Top-10... vi risparmio la ricerca, è successo negli anni 1970 (quando è stata salvata da un fallimento quasi certo), 1975 e 1978. Il marchio Lancia è cresciuto solo a seguito della soppressione del marchio Autobianchi di cui ne ha assorbito la Y10 e derivate e che da allora rappresentano la gran parte delle vendite, attualmente 2 Lancia su 3 sono Ypsilon.
E per chi non accetta che alcune Lancia siano in realtà delle Chrysler rimarchiate, cosa della quale dovreste essere orgogliosi, mi permetto di far osservare che Chrysler nel 2012 ha venduto solo negli USA 308.000 vetture e il motore più diffuso è stato il 3.6 a benzina, mentre Lancia in Italia ha venduto 71.000 vetture delle quali la stragrande maggioranza erano Ypsilon con i loro motorini Fire da 1.2 ... proporzioni non esaltanti, come a dire che tutta la produzione Lancia vale molto meno della sola Chrysler 300, cioè quella meravigliosa Lancia Thema che voi tanto disprezzate, forse perché non sapete neanche di cosa parlate.
Giusto per chiarire un aspetto: la vacuità dei discorsi di molti dei frequentatori di questo forum è dimostrata dai numeri della sezione Ypsilon: in teoria dovrebbe essere la sezione più vivace, quella con più interventi poiché viste le vendite della vettura ci dovrebbero essere svariate migliaia di frequentatori e invece è miseramente vuota, è la sezione meno utilizzata del sito, funziona al contrario, non c'è nessuno! I lancisti "veri", non quelli che parlano ma quelli che COMPRANO Lancia, evidentemente non frequestano questo forum, come in effetti non lo fanno quei 768 che hanno comprato la Thema assieme ai 1.273 che hanno comprato il Voyager nel 2012. Ce n'è solo uno di quelli che hanno preso il Voyager nel 2013!
Io ho una Lancia, se conto anche quella di mia moglie ne abbiamo due, in passato lei ne aveva una terza e in futuro, probabilmente, io ne avrò anche una quarta (lo ammetto, avverrà più per l'auto che per il marchio, indipendentemente se resterà Lancia o tornerà Chrysler), ma questo non mi esime dal ragionare, dal vedere in faccia la realtà, dal rendermi conto di come vanno le cose e né tantomeno posso nascondermi dietro un dito o vivere nel mondo dei sogni. Scrivo ciò che penso, perché sono i miei liberi pensieri, però pensieri frutto di attenta analisi, di studi basati sui dati che cerco e che trovo in rete e sulle riviste specializzate, dati veri, certi e inconfutabili, belli e brutti, piacevoli e spiacevoli, ma sono sempre ragionati, non disinformate valutazioni soggettive, discutibili, frasi scritte così tanto per fare qualcosa.
Onore a quei due o tre utenti che ogni tanto scrivono cose sensate, segno che c'è ancora qualcuno che si informa prima di scrivere.
Ah... e se volete parlate di Voyager, Flavia e Thema fatelo solo dopo averle viste dal vivo, dopo esservi seduti dentro, dopo averle guidate, dopo averle vissute, sentite, godute. Magari anche dopo averle comprate. Altrimenti continuerete a discutere di nulla, inutili narratori del vuoto assoluto.
Addio.
.
Re: scrivo ciò che penso
Si può essere d'accordo oppure no con quello che scrivi, comunque è sempre un piacere leggerti
Re: scrivo ciò che penso
io ti trovo solo eccessivamente barboso, pignolo, arrogante e offensivo verso gli altri utenti. comunque è una mia opinione !!!
ho letto le tre prime righe e le tre ultime (un monologo troppo pesante!!!): ho ritenuto solamente che per te i "veri" lancisti di adesso sono quelli che comprano lancia indipendentemente da quello che si trova sotto lo stemma, il che si riassume ad una totale SUDDITANZA verso gli agnelli ed una totale mancanza di oggettivita
comunque come dici tu i dati su Rimarchione parlano chiari: un totale fallimento della gamma Lancia come non si era mai visto nella sua storia!!
ho letto le tre prime righe e le tre ultime (un monologo troppo pesante!!!): ho ritenuto solamente che per te i "veri" lancisti di adesso sono quelli che comprano lancia indipendentemente da quello che si trova sotto lo stemma, il che si riassume ad una totale SUDDITANZA verso gli agnelli ed una totale mancanza di oggettivita
comunque come dici tu i dati su Rimarchione parlano chiari: un totale fallimento della gamma Lancia come non si era mai visto nella sua storia!!
Re: scrivo ciò che penso
Ciao, Mimmo, ben tornato!
Che dire...hai scritto in un solo post quello che avresti detto un po' per volta in tutti questi mesi di silenzio...
Che dire...hai scritto in un solo post quello che avresti detto un po' per volta in tutti questi mesi di silenzio...
Re: scrivo ciò che penso
Salve, a tutti.
Non voglio essere lungo e prolisso come mimmobt328, ma occorre fare alcune osservazioni spero non dettate da animosità.
1) Il marchio Lancia è stato glorioso, quando BMW produceva l'Isetta , ( una tre ruote su progetto italiano)!
Non voglio ricordare il passato, nel 1972 Munari vinse il rallye di Montercarlo.
Dio solo sa quante volte gli italiani, piloti e auto, avevano partecipato senza successo.
Alcuni appassionati si ricodano ancora oggi l'ansia con la quale aspettavano i risultati nella notte.
Proseguo nel dire che nel 1975 Fiat , tolse Munari dalla Fulvia per farlo correre su una 131...
Ci vollero Zagato che tirò fuori i soldi per omologare la Stratos e la caparbietà di Cesare Fiorio per cambiare rotta.
Fiat non voleva finanziare l'unica squadra cose che vinceva.
Come si vede Marchionne non c'entra nulla, l'odio per Lancia viene da Lontano.
Ricordo e mi fermo qui , l'epopea di Lancia Gamma (progetto Fiat motore Flavia) un disastro.
2) Oltre a questo forum , frequento e sono iscritto a molti forum americani , essenzialmente per Porsche e Ferrari.
La competenza di alcuni meccanici e tecnici che scrivono e a dir poco fantastica.
Con lo stesso entusiamo vedo qui (Lybra) molte persone che rispondono e cedono il loro tempo a titolo di appasionati .
E' unico forum in Italia che riesce , dove forum tecnici (gestiti da meccanici professionisti ) non ottengono risultati.
La condizione imprescindibile è non mettersi in cattedra,
Non far pesare le proprie conoscenze come verità infallibili , altrimenti crolla tutto.
Spero che mimmo possa continuare a scrivere , lo leggo sempre volentieri , anche se non condivido tutto.
Cordiali saluti.
Non voglio essere lungo e prolisso come mimmobt328, ma occorre fare alcune osservazioni spero non dettate da animosità.
1) Il marchio Lancia è stato glorioso, quando BMW produceva l'Isetta , ( una tre ruote su progetto italiano)!
Non voglio ricordare il passato, nel 1972 Munari vinse il rallye di Montercarlo.
Dio solo sa quante volte gli italiani, piloti e auto, avevano partecipato senza successo.
Alcuni appassionati si ricodano ancora oggi l'ansia con la quale aspettavano i risultati nella notte.
Proseguo nel dire che nel 1975 Fiat , tolse Munari dalla Fulvia per farlo correre su una 131...
Ci vollero Zagato che tirò fuori i soldi per omologare la Stratos e la caparbietà di Cesare Fiorio per cambiare rotta.
Fiat non voleva finanziare l'unica squadra cose che vinceva.
Come si vede Marchionne non c'entra nulla, l'odio per Lancia viene da Lontano.
Ricordo e mi fermo qui , l'epopea di Lancia Gamma (progetto Fiat motore Flavia) un disastro.
2) Oltre a questo forum , frequento e sono iscritto a molti forum americani , essenzialmente per Porsche e Ferrari.
La competenza di alcuni meccanici e tecnici che scrivono e a dir poco fantastica.
Con lo stesso entusiamo vedo qui (Lybra) molte persone che rispondono e cedono il loro tempo a titolo di appasionati .
E' unico forum in Italia che riesce , dove forum tecnici (gestiti da meccanici professionisti ) non ottengono risultati.
La condizione imprescindibile è non mettersi in cattedra,
Non far pesare le proprie conoscenze come verità infallibili , altrimenti crolla tutto.
Spero che mimmo possa continuare a scrivere , lo leggo sempre volentieri , anche se non condivido tutto.
Cordiali saluti.
Re: scrivo ciò che penso
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Gianni
Il mezzo del futuro sarà quello del passato e non a 4 ruote ma a 4 zampe
[IMG]http://img175.imagevenue.com/loc228/th_ ... _228lo.jpg[/IMG][IMG]http://img170.imagevenue.com/loc200/th_ ... _200lo.jpg[/IMG][IMG]http://img204.imagevenue.com/loc257/th_ ... _257lo.JPG[/IMG][IMG]http://img11.imagevenue.com/loc160/th_2 ... _160lo.jpg[/IMG][IMG]http://img25.imagevenue.com/loc404/th_7 ... _404lo.jpg[/IMG]
Il mezzo del futuro sarà quello del passato e non a 4 ruote ma a 4 zampe
[IMG]http://img175.imagevenue.com/loc228/th_ ... _228lo.jpg[/IMG][IMG]http://img170.imagevenue.com/loc200/th_ ... _200lo.jpg[/IMG][IMG]http://img204.imagevenue.com/loc257/th_ ... _257lo.JPG[/IMG][IMG]http://img11.imagevenue.com/loc160/th_2 ... _160lo.jpg[/IMG][IMG]http://img25.imagevenue.com/loc404/th_7 ... _404lo.jpg[/IMG]
Re: scrivo ciò che penso
La disamina non fà una piega, molte sono le verità scomode qui impietosamente elencate, sicuramente la 300c avrebbe venduto di più con il suo nome originario come la flavia ( bastava non prendere per i fondelli i potenziali clienti contabbandando una macchina solidamente americana per una icona della storia automobilistica, per la flavia stesso goffo tentativo di richiamare ricordi del passato, magari troppo remoto per essere conosciuto dai nuovi "lancisti").
Detto ciò questo è un forum internazionale di Lancisti con la elle maiuscola che "purtroppo" conoscono fin troppo bene la storia del marchio, cercare di sminuirla con il solito discorso dei volumi di vendita è un põ offensivo per chi legge, se Lancia doveva chiudere almeno losi faceva con dignità, offuscare la memoria di tutti quelli che hanno contribuito al prestigio tecnico, sportivo e di sobria eleganza è una grave responsabilità che l'a.d. E la famiglia Agnelli si sono sentiti in dovere di assumersi, per ora il mercato gli stà dando torto in futuro molto dipenderá dalla volontà di ripensare a certe strategie di marketing.
Naturalmente la parte della solita commiserazione verso i frequentatori del forum la salto volentieri, da sola dà la cifra della considerazione che si ha verso chi per pura passione cerca di mantenere in piedi uno spazio dove si scambiano consigli, opinioni e pareri tecnici.
Addio
Detto ciò questo è un forum internazionale di Lancisti con la elle maiuscola che "purtroppo" conoscono fin troppo bene la storia del marchio, cercare di sminuirla con il solito discorso dei volumi di vendita è un põ offensivo per chi legge, se Lancia doveva chiudere almeno losi faceva con dignità, offuscare la memoria di tutti quelli che hanno contribuito al prestigio tecnico, sportivo e di sobria eleganza è una grave responsabilità che l'a.d. E la famiglia Agnelli si sono sentiti in dovere di assumersi, per ora il mercato gli stà dando torto in futuro molto dipenderá dalla volontà di ripensare a certe strategie di marketing.
Naturalmente la parte della solita commiserazione verso i frequentatori del forum la salto volentieri, da sola dà la cifra della considerazione che si ha verso chi per pura passione cerca di mantenere in piedi uno spazio dove si scambiano consigli, opinioni e pareri tecnici.
Addio
Re: scrivo ciò che penso
Mimmo, io la penso come te.
Chi si permette di criticarti dopo aver letto solo le prime 3 e le ultime 3 righe non merita nemmeno risposta.
L'ho detto tante volte anche io, è stato un errore grossissimo rimarchiare la Chrysler 300 come Lancia Thema, e la Chrysler Voyager come Lancia Voyager,
e questo è stato il grande errore di Marchionne.
Basta andare nei forum della Chrysler 300 e si può leggere molto al riguardo.
Chi si permette di criticarti dopo aver letto solo le prime 3 e le ultime 3 righe non merita nemmeno risposta.
L'ho detto tante volte anche io, è stato un errore grossissimo rimarchiare la Chrysler 300 come Lancia Thema, e la Chrysler Voyager come Lancia Voyager,
e questo è stato il grande errore di Marchionne.
Basta andare nei forum della Chrysler 300 e si può leggere molto al riguardo.
Re: scrivo ciò che penso
Mimmo dopo aver letto il libro "Le Berluscomiche"ho letto le tue ferneticazioni.....Vuoi dar lezione di vita agli altri partendo dal fatto che chi non la pensa come te che sia in fatto di auto o in politica sia un povero ignorante,questo monologo e' pari a tutte le menate che dice marchionne dal 2006 ad oggi (ah e' anche indagato dalla procura di Nola per tua info)Sei talmente conoscitore di queste vetture che addirittura citi come affidabile la vecchia serie del Voyager "motori che non fanno un filo di fumo"....ah si i VM montati fino al 2010 erano davvero affidabili,su 10 motori 9 crepavano le testate (divise una x cilindro,una cacata)catene che saltavano e rumorosita' da barcone da pesca (questo propulsore era nato propio per questo uso in effetti).Lo stesso motore equipaggio' 164,cherooke,rover 75,quante bestemmie ho sentito dagli infelici clienti....
Ma certamente tu ne conoscerai di contentissimi,dalle tue parti riscossero un successo enorme...come il Freemoont,ah anche su quest'ultimo ho messo mano ampiamente documentando con fotografie...La Thema e similari fai prima ad andare a chi l'ha visto (nonostante i tuoi numeri)l'ultima apparizione cui ho avuto modo di incontrare questo fantasma fu ad Automotoretro' l'avevano messa vicino alla vera THEMA che nonostante gli anni continuava a raccogliere consensi,il cassone solo sguardi pietosi.
A tutto questo aggiungiamo il fatto che vuoi far credere che i ristoranti son tutti pieni,siamo tutti quasi ricchi(riporto tue citazioni)la precarieta' e' una cosa positiva perfino la banca che ti ha finanziato con 2 mesi di contratto hai trovato...ah ah ah questa mi fece troppo ridere(posta l'indirizzo che gli mando clienti)Altro che anticonformista quale ti definisci...sei un prodotto di sistema indottrinato da un azienda....
Vedremo alla fine del 2014 i piani di Marchionne che cosa porteranno in Italia.
Addio mimmo.... Anche io scrivo quello che penso.
Ma certamente tu ne conoscerai di contentissimi,dalle tue parti riscossero un successo enorme...come il Freemoont,ah anche su quest'ultimo ho messo mano ampiamente documentando con fotografie...La Thema e similari fai prima ad andare a chi l'ha visto (nonostante i tuoi numeri)l'ultima apparizione cui ho avuto modo di incontrare questo fantasma fu ad Automotoretro' l'avevano messa vicino alla vera THEMA che nonostante gli anni continuava a raccogliere consensi,il cassone solo sguardi pietosi.
A tutto questo aggiungiamo il fatto che vuoi far credere che i ristoranti son tutti pieni,siamo tutti quasi ricchi(riporto tue citazioni)la precarieta' e' una cosa positiva perfino la banca che ti ha finanziato con 2 mesi di contratto hai trovato...ah ah ah questa mi fece troppo ridere(posta l'indirizzo che gli mando clienti)Altro che anticonformista quale ti definisci...sei un prodotto di sistema indottrinato da un azienda....
Vedremo alla fine del 2014 i piani di Marchionne che cosa porteranno in Italia.
Addio mimmo.... Anche io scrivo quello che penso.
Codice: Seleziona tutto
[center][b]Lybra sw 2.4jtd Blu Nicole Musa 1.9jtdm Delta 1.6GT Moderatore sezione Y/Ypsilon/Musa[/b][/center]
Re: scrivo ciò che penso
Suzu600 Scritto:
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Concordo con te Gianni.
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