Faccia tosta
Inviato: 19 mar 2013, 17:14
Un paio di settimane fa abbiamo firmato il preliminare di vendita del nostro appartamento.
Per l'importo concordato, dovremmo parlare di "svendita", ma il mercato e' cambiato e noi abbiamo fatto un buon affare nell'acquisto della nuova casa, piu' idonea alla tribu'.
L'acquirente ha insistito per firmare il preliminare in agenzia e non dal notaio. Ho accettato mal volentieri, pero' ho chiesto di leggere qualche giorno prima l'atto e di sottoporlo al mio notaio e ad un altro agente immobiliare. nessuno ha rilevato vizi particolari, cosi' siamo arrivati al giorno fissato.
Dopo la lettura dell'atto giusto (il primo documento che l'agente aveva stampato era quello di un'altra transazione...), ho ricevuto l'assegno, ho firmato e ho sorriso.
Per farmi digerire la cifra scadalosamente bassa, con l'agenzia avevo concordato di non pagare commissioni. La controparte, invece, si sarebbe regolata diversamente. Infatti, la controparte, per risparmiare, non fa apparire l'agenzia, cosi' la fattura delle commissioni non e' "necessaria"...
Il compromesso, pero', PRETENDO che venga registrato. L'agenzia non puo' andare all'Agenzia delle Entrate a fare la pratica (visto che non appare la sua intermediazione), la controparte inizia a tergiversare. Io, fermamente supportato da mia moglie, dico che NON HO TEMPO e che, soprattutto, non e' un problema mio.
Allora, l'agente e anche l'acquirente si convincono che la proposta che IO andassi a registrare un atto che LORO avevano preteso di fare non dal notaio e aggirando alcune "spese" era, come minimo, indecente.
Non esiste limite alla faccia tosta e l'arroganza di alcuni supera l'immaginazione.
Rimango dell'avviso che fra gli agenti immobiliari la professionalita' sia veramente rara e che agiscano sempre sul filo della correttezza.
Ormai l'iter volge al termine, ma gli agenti immobiliari rimangano una categoria da cui stare lontani il piu' possibile.
Vince MO
Per l'importo concordato, dovremmo parlare di "svendita", ma il mercato e' cambiato e noi abbiamo fatto un buon affare nell'acquisto della nuova casa, piu' idonea alla tribu'.
L'acquirente ha insistito per firmare il preliminare in agenzia e non dal notaio. Ho accettato mal volentieri, pero' ho chiesto di leggere qualche giorno prima l'atto e di sottoporlo al mio notaio e ad un altro agente immobiliare. nessuno ha rilevato vizi particolari, cosi' siamo arrivati al giorno fissato.
Dopo la lettura dell'atto giusto (il primo documento che l'agente aveva stampato era quello di un'altra transazione...), ho ricevuto l'assegno, ho firmato e ho sorriso.
Per farmi digerire la cifra scadalosamente bassa, con l'agenzia avevo concordato di non pagare commissioni. La controparte, invece, si sarebbe regolata diversamente. Infatti, la controparte, per risparmiare, non fa apparire l'agenzia, cosi' la fattura delle commissioni non e' "necessaria"...
Il compromesso, pero', PRETENDO che venga registrato. L'agenzia non puo' andare all'Agenzia delle Entrate a fare la pratica (visto che non appare la sua intermediazione), la controparte inizia a tergiversare. Io, fermamente supportato da mia moglie, dico che NON HO TEMPO e che, soprattutto, non e' un problema mio.
Allora, l'agente e anche l'acquirente si convincono che la proposta che IO andassi a registrare un atto che LORO avevano preteso di fare non dal notaio e aggirando alcune "spese" era, come minimo, indecente.
Non esiste limite alla faccia tosta e l'arroganza di alcuni supera l'immaginazione.
Rimango dell'avviso che fra gli agenti immobiliari la professionalita' sia veramente rara e che agiscano sempre sul filo della correttezza.
Ormai l'iter volge al termine, ma gli agenti immobiliari rimangano una categoria da cui stare lontani il piu' possibile.
Vince MO