Lettera aperta al Sindaco di Torino
Inviato: 15 gen 2013, 20:50
Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio comunale di Torino.
Possiedo un’auto euro 0, trasformata a gpl a mie spese, che per altro dispone di una autorizzazione a entrare in ztl, rilasciata a maggio dell’anno scorso, e che oggi non viene rimborsata (eppure GTT e il Comune a suo tempo hanno incassato).
In città utilizzo abitualmente i mezzi pubblici, Mi chiedo quanto lo facciano anche i funzionari e gli amministratori. Non ho mai avuto il piacere di leggere nessuna statistica sull’argomento.
L’auto è utilizzata per i miei spostamenti di lavoro fuori città, laddove non sia disponibile il mezzo pubblico. Tanto per essere chiari, a Milano vado in treno, ma nell’hinterland no. Da oggi non potrò più farlo. Forse i nostri amministratori sono troppo ben abituati con le auto blu, per rendersi conto di che cosa significa muoversi fuori Torino per lavoro.
L’assessore Lavolta dichiara che “non chiediamo a nessuno di cambiare auto”. Non è vero. A me lo sta chiedendo. Anzi, me lo impone.
Chi ha predisposto il provvedimento di blocco su tutto il territorio cittadino degli euro 0 gpl/metano a tempo indeterminato (che vuol dire per sempre) ha scelto di fare facile demagogia su un aspetto totalmente marginale del problema.
I veicoli Euro 0 gpl/metano in città sono 4.868, vale a dire meno dell’1% del parco circolante.
Ciò significa che contribuiscono in misura minima all’inquinamento.
Eppure, in tutte le altre città italiane dove sono in corso limitazioni al traffico, queste categorie di veicoli possono circolare liberamente, anzi in alcuni casi se ne continua a incentivare la conversione a gpl/metano. Perché? Forse tutte le altre amministrazioni sono sprovvedute? O ci siamo dimenticati le polveri sottili, e il fatto che il gpl ne produce meno di qualsiasi altro combustibile?
La qualità dell’aria, bene prezioso, dipende fortemente dalle modalità di riscaldamento, ma nessuno ha il coraggio di toccare questi interessi.
Nessuno ha il coraggio di costringere le amministrazioni immobiliari (e gli amministratori) che speculano sulle forniture di gasolio a convertire i propri impianti con modalità meno inquinanti.
Verrebbe da pensare che chi ha studiato e approvato tale provvedimento sia o completamente incompetente, oppure colluso con gli interessi delle immobiliari e dei costruttori di auto. Come spiegare diversamente quella norma che consente di circolare purché si sia già ordinata un’auto nuova?
Distinti saluti.
Aldo Viapiana Torino, 11 gennaio 2013
(per gli amici di VivaLancia: Thema prima serie, 1985, perfettamente funzionante - chi volesse condividere questa lettera mi contatti qui, grazie)
Possiedo un’auto euro 0, trasformata a gpl a mie spese, che per altro dispone di una autorizzazione a entrare in ztl, rilasciata a maggio dell’anno scorso, e che oggi non viene rimborsata (eppure GTT e il Comune a suo tempo hanno incassato).
In città utilizzo abitualmente i mezzi pubblici, Mi chiedo quanto lo facciano anche i funzionari e gli amministratori. Non ho mai avuto il piacere di leggere nessuna statistica sull’argomento.
L’auto è utilizzata per i miei spostamenti di lavoro fuori città, laddove non sia disponibile il mezzo pubblico. Tanto per essere chiari, a Milano vado in treno, ma nell’hinterland no. Da oggi non potrò più farlo. Forse i nostri amministratori sono troppo ben abituati con le auto blu, per rendersi conto di che cosa significa muoversi fuori Torino per lavoro.
L’assessore Lavolta dichiara che “non chiediamo a nessuno di cambiare auto”. Non è vero. A me lo sta chiedendo. Anzi, me lo impone.
Chi ha predisposto il provvedimento di blocco su tutto il territorio cittadino degli euro 0 gpl/metano a tempo indeterminato (che vuol dire per sempre) ha scelto di fare facile demagogia su un aspetto totalmente marginale del problema.
I veicoli Euro 0 gpl/metano in città sono 4.868, vale a dire meno dell’1% del parco circolante.
Ciò significa che contribuiscono in misura minima all’inquinamento.
Eppure, in tutte le altre città italiane dove sono in corso limitazioni al traffico, queste categorie di veicoli possono circolare liberamente, anzi in alcuni casi se ne continua a incentivare la conversione a gpl/metano. Perché? Forse tutte le altre amministrazioni sono sprovvedute? O ci siamo dimenticati le polveri sottili, e il fatto che il gpl ne produce meno di qualsiasi altro combustibile?
La qualità dell’aria, bene prezioso, dipende fortemente dalle modalità di riscaldamento, ma nessuno ha il coraggio di toccare questi interessi.
Nessuno ha il coraggio di costringere le amministrazioni immobiliari (e gli amministratori) che speculano sulle forniture di gasolio a convertire i propri impianti con modalità meno inquinanti.
Verrebbe da pensare che chi ha studiato e approvato tale provvedimento sia o completamente incompetente, oppure colluso con gli interessi delle immobiliari e dei costruttori di auto. Come spiegare diversamente quella norma che consente di circolare purché si sia già ordinata un’auto nuova?
Distinti saluti.
Aldo Viapiana Torino, 11 gennaio 2013
(per gli amici di VivaLancia: Thema prima serie, 1985, perfettamente funzionante - chi volesse condividere questa lettera mi contatti qui, grazie)