Enrico Minetti (1866-1939) è uno dei tanti personaggi del mondo imprenditoriale italiano di fine '800 che si appassiona immediatamente all'automobile. Organizzatore di gare ciclistiche, fondatore della rivista "Il velocipede" e membro del TCCI (Touring club ciclistico italiano) organizzò il primo raduno motoristico bresciano nel 1896. Alla manifestazione, che si svolse su quel viale Rebuffone non ancora reso famoso dalla corsa più bella del mondo, parteciparono ben 20 vetture. Nello stesso anno organizzò la corsa Brescia-Cremona-Mantova-Peschiera-Brescia. Seguiranno la Riunione di Brescia del 1900, con il circuito del record dei 3 Km; il primo Giro d'Italia, indetto dal Corriere della Sera nel 1901, di ben 1642 Km; il Concorso turismo su 1500 Km nel 1905 e la Coppa d'oro con i trofei messi in palio dall' Automobil Club di Milano, nonchè il circuito di Brescia nel 1906. Fu tra i primi a proporre la costruzione di un autodromo nazionale ed organizzò la prima mostra dell'Auto a Milano nel 1901.
L'amicizia con Vincenzo Lancia nacque sui circuiti automobilistici e ben presto Lancia intuì le capacità imprenditoriali di Minetti. Il Cav. Minetti lasciò la direzione commerciale della Pirelli nel 1910 per costituire nel 1911 la sua società: l'Agenzia commerciale dell'automobile. L'agenzia si occuperà della vendita e dell'assistenza degli autoveicoli Lancia. E' il primo esempio italiano di un'agenzia commerciale totalmente dedicata all'auto.
-Una delle prime pubblicità create da Enrico Minetti-
Nel giro di pochi anni e con la Grande guerra di mezzo, Minetti organizzò ben 4 delle 9 agenzie Lancia distribuite sul territorio italiano: Milano, Bologna, Firenze e Roma erano le sedi sotto il suo controllo ed offrivano assistenza pre e post-vendita ai clienti con tanto di servizi accessori quali officina, magazzino ricambi, lavaggio ed ingrassaggio. L'agenzia Minetti è il primo esempio di network di vendita nel settore dell'auto e diventa così efficiente che all'inizio degli anni '20, dopo le aperture delle sedi di Padova e di Bergamo, il marchio Minetti è associato a quello Lancia, dove Lancia è sinonimo di qualità e prestigio delle automobili e Minetti è sinonimo di qualità ed efficienza nell'assistenza alla clientela. Forse questo è il primo esempio di co-branding in Italia. Quando i tempi di attesa per una vettura erano molto lunghi, i clienti di Minetti si affidavano alla parola del Cavaliere che prometteva date di consegna certe, mantenute e confermate da una telefonata.
-Il tenore Caruso ritira la sua vettura a Milano-
Con l'arrivo sul mercato della Lambda nel 1923, Minetti convinse Giovanni Boneschi, un piccolo ed ancora sconosciuto carrozziere milanese, ad allestire vetture di lusso ed esclusive per la sua clientela raffinata. Già da tempo Minetti vantava fra i suoi clienti personalità di spicco del bel mondo quali il tenore Caruso, Gabriele d'Annunzio, i duchi di Modrone, il conte Lurani e così via. Il binomio si concretizzò presto in una scelta di successo: le famiglie più in vista di Milano andavano alla prima de La Scala a bordo di coupè de Ville o di faux cabriolet Lancia carrozzate da Boneschi e vendute da Minetti, il quale già da alcuni anni sponsorizzava il programma delle serate.
-Coupè de Ville Boneschi su telaio Lambda ultima serie-
Nella seconda metà degli anni '20 il Cavaliere decise di affrontare il mercato estero ed aprì una sede commerciale a New York diventando così il primo agente ad operare per conto della casa torinese sul vasto territorio americano.
-La sede commerciale newyorkese affacciata sulla 6th Avenue all'angolo con la 58th street.
Ben presto sarà affiancato dal figlio Eugenio (1908-1995), anch'esso appassionato di motori e come molti giovani della sua generazione anche dell'aeroplano.
-Eugenio Minetti all'età di 28 anni, fotografato da Emilio Sommariva-
Subito dopo la crisi di Wall Street, il giovane Minetti avviò alle stampe un prestigioso catalogo che pubblicizzava la Lancia Dilambda "Eight", vettura adatta ai clienti americani, in ben 12 versioni diverse carrozzate da Castagna di Milano e da Pinin Farina di Torino. In questo periodo Eugenio Minetti assunse la rappresentanza negli USA sia della Castagna, che aveva chiuso il suo showroom in seguito alla crisi, sia della neonata Pinin Farina, desiderosa di farsi conoscere sul mercato americano.
Tornato in Italia, Eugenio fondò insieme a Villoresi, Lurani e Cortese la Scuderia Ambrosiana. I quattro fondatori erano anche piloti e parteciparono a molte gare in diverse categorie a bordo delle monoposto Maserati 4CM e delle sport Lancia Aprilia e Fiat 6C1500. La scuderia ottenne il secondo posto assoluto nelle edizioni 1937 e 1938 della Targa Florio, vincendo l'edizione del 1939. Minetti e Villoresi spesso gareggiarono con Lancia Aprilia carrozzate da Zagato, il giovane carrozziere milanese precursore nell'uso dell'alluminio, e dotate del motore con testa speciale e due carburatori elaborato dall'officina Pagani, preparatore ufficiale della Scuderia.
-Eugenio Minetti su Lancia Aprilia sport Zagato alla Coppa Acerbo 1938-
Minetti alternava le corse automobilistiche alle competizioni aeronautiche e nel 1938 entrò a far parte dell'equipaggio italiano che a bordo di un Caproni Ca.310 tenterà, senza riuscirvi, di abbattere il record della traversata Londra- Città del Capo stabilito l'anno precedente dagli inglesi Clouston e Kirby-Green (45 ore e 5 minuti). Ma la morte del padre e l'avvicinarsi della Seconda guerra mondiale costrinsero il giovane Minetti a concentrare l'attività sulle sole sedi di Milano e di Bergamo. Nel 1940 partecipò alla 1000 miglia con un' Aprilia sport e l’amico Villoresi con un'Astura sport (oggi conservata al museo Nicolis di Villafranca di Verona) carrozzate da Colli. Purtroppo si ritireranno entrambi per rottura.
-Pit stop di Eugenio Minetti su Lancia Aprilia sport Colli durante la 1000miglia 1940-
Arruolato nella Regia Aeronautica, Eugenio venne inviato sul fronte africano dal quale fece rientro nella difficile estate del 1943 e costretto a scegliere da quale parte stare, si tolse la divisa e fuggì in Svizzera con la moglie. Rientrato a Milano nel 1945 trovò le sedi devastate. Riaprì quindi solo l'ufficio commerciale al secondo piano di Largo Cairoli e riprese a gareggiare seriamente nel 1946, vincendo sul circuito di Modena con la Lancia Astura sport Colli della scuderia Ambrosiana.
-Eugenio Minetti su Lancia Astura sport Colli si avvia al traguardo del circuito modenese-
Nel 1947 il giovane Gianni Lancia, nominato da poco presidente della Lancia, decise di togliere la concessione di vendita a Minetti e di affidarla al cugino Miglietti nel quadro di una ristrutturazione generale del settore vendite. Minetti, incredulo, lo cita in tribunale. Nel frattempo riuscì ad ottenere la licenza di vendita dalla Studebaker. Iscrittosi alla 1000 miglia del 1947 guadagnò il quarto posto assoluto alla guida di una Cisitalia 202SMM affiancato dal meccanico Facetti.
Sei anni più tardi, perderà la causa presso il tribunale di Milano.
-La storica sede dello showroom milanese oggi- (courtesy of Google maps)
Si ringrazia la famiglia Minetti per la concessione dei documenti e delle foto.
L'agenzia commerciale dell'automobile Minetti.
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