Coppiette (di cavallo, suino, bovino)
Le coppiette sono un prodotto storico del Lazio, diffuso come pasto rapido dei lavoratori e come pasto da taverna. In alcuni paesi è ancora diffusa l'abitudine di realizzare le coppiette in casa. Inizialmente prodotte in Ciociaria nelle vallate dei Monti Ernici tra Guarcino e Vico nel Lazio, si sono diffuse in seguito anche nella zona dei Castelli e nei Colli Albani. Oggi si utilizzano prevalentemente tagli di suino o bovino (cosce ma anche lombi o filetti), ma nelle osterie romane era fatta con striscette di carne di cavallo essiccate, utili soprattutto per incrementare la sete degli avventori e il consumo delle “fojette” (ovvero le caraffe da mezzo litro in cui veniva servito il vino). Il nome deriva dall’uso di venderle a coppie. Negli anni d'oro delle osterie trasteverine e delle gite fuori porta, a Roma e dintorni le coppiette erano, oltre che un classico antipasto, l'ideale "rompidigiuno" con cui accompagnare il vino dei Castelli. Oggi la produzione delle coppiette di cavallo, dette ciociare ma tipiche soprattutto dei Colli Albani, è limitata e concentrata ad Ariccia, "capitale" della porchetta allo spiedo. Le coppiette di cavallo rimangono comunque caratteristiche dei Castelli romani. La carne di suino, bovino (anche di pura razza Maremmana e relativi incroci) ed equino utilizzata è magra, essiccata ad aromatizzata con peperoncino, semi di finocchio, aglio, rosmarino e vino bianco. Il prodotto presenta la forma irregolare a listarelle più o meno grandi e colore che va da rosso vivo al marrone scuro. Si segnala anche la produzione di coppiette ottenute dalla lavorazione di carne di asino opportunatamente essiccate ed aromatizzate. Sono prodotte tutto l'anno, ma si ha anche una produzione solo invernale per il prodotto essiccato all'aria.
Elementi di tradizionalita' del processo produttivo
Si usano tagli selezionati (entro 24-48 ore dalla macellazione) sia di spalla che prosciutto e muscoli addominali. Le listarelle possono essere tagliate in diverse dimensioni e poste ad essiccare con aria calda in apposito locale. Tradizionalmente il condimento viene effettuato con sale, semi di finocchio e peperoncino, ma possono essere impiegati altri condimenti come il vino bianco, rosmarino e l'aglio. La tecnica di produzione è molto semplice: si tagliano con speciali lame striscioline di carne lunghe 10 -15 centimetri e spesse 2. Si procede poi alla concia fatta con sale, pepe, peperoncino piccante e altre spezie a scelta del singolo norcino. Si cuociono in forno per una mezz’ora. Scolata l’acqua prodotta dalla prima cottura, si infornano nuovamente per un’ora. Quando sono cotte si lasciano asciugare per mezza giornata. Vengono legate a due a due con uno spago e poste a stagionare per circa due mesi, durante i quali si può procedere anche a una leggera affumicatura.
La ricetta tradizionale prevede l’impiego di carni di cavallo o di asino, oggi accompagnate da quelle bovine e suine. Nei comuni della Ciociaria, dove la produzione è in forte ripresa, le strisce di polpa suina tagliate a mano sono messe a macerare in una miscela di sale e spezie naturali, infilzate con spaghi di canapa e fatte maturare, con o senza affumicatura, anche per un paio di mesi. Terminata la fase di essiccazione le coppiette vengono fatte riposare, fuori dalla sala di essiccazione, a temperatura ambiente per 6 ore.
Area di produzione
Si trovano in tutta la Regione Lazio, ma vengono prodotte nei comuni di Paliano (FR), Frascati (RM), Albano Laziale (RM), Guarcino (FR), Monterotondo (RM), Genzano di Roma (RM), Acquapendente (VT) e Marcellina (RM).
Si mangiano prima, durante o anche fuori pasto, accompagnate da un rosato o da un rosso fragrante, fruttato e di buona struttura: Cesanese del Piglio, Genazzano, Cori, Sangiovese di Aprilia, Cerveteri.