Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Inviato: 09 ago 2009, 19:04
La vendita dell’azienda e gli anni ’60 e 70
Sotto il profilo aziendale, il ‘54 è per la Lancia, un anno “difficile”: le vendite procedono a rilento e non raggiungono i numeri sperati; e questo porta seriamente a
Gianni Lancia di pensare all'ipotesi di cedere le proprie azioni.
Alla scarse vendite si aggiunse la morte di Ascari, pilota di punta della Lancia nelle corse, fatto che fa ritirare la casa automobilistica dall’attività agonistica, in più ci sarà la partenza di Gianni Lancia per il Sud America, che sanziona la conclusione dell'avventura dell'ingegnere alla guida della casa che porta il suo nome.
Infatti proprio in quegli stessi giorni, infatti, la famiglia lombarda Pesenti stava trattando per rilevare la maggioranza azionaria Lancia.Il passaggio dell'intera proprietà al gruppo Pesenti si completerà nel ‘58, ma nel frattempo la famiglia Lancia è estromessa da qualsiasi posizione di potere.
Proprio nel ‘60 viene presentata la "Flavia", un'auto innovativa; la carrozzeria, ha una linea poco convenzionale, grandi superfici vetrate ed un abitacolo con soluzioni raffinate. E’ la prima Lancia a trazione anteriore che, attraverso doppi giunti omocinetici, riceve il moto dal primo boxer, in più l'impianto frenante e a doppio circuito idraulico, ed è dotato di 4 dischi.
Prima motorizzazione di soli 1500 cc da 78 CV, affiancato poi da un 1800 cc da 92 CV, arricchito nel ‘65 dall'impianto di iniezione meccanica (per la prima volta su un'auto di serie italiana) che innalzò la potenza a 102 CV.
Purtroppo dei 143 esemplari della “Flavia” 1800 iniezione prima serie non ne è sopravvissuta nemmeno una.Infine, il motore viene portato a 2000 cc, ottenendo 115CV nella versione a carburatori e 124 CV della versione ad iniezione meccanica portata poi, a 126 CV nella versione ad iniezione elettronica nel ‘71; una potenza tra le più elevate per l'epoca.
Nel ‘67 la berlina subì un profondo restyling, ma L'ultimo Ritocco la “Flavia” lo ebbe nel ‘70 quando la Lancia, già di proprietà Fiat, voleva farla diventare l'ammiraglia più importante del marchio per questo motivo oltre al design anche il nome “Flavia” fu sostituito con il solo "2000" che era appunto la sola cilindrata con cui rimaneva in listino fino al ‘75 questa versione, la “2000ie” è la più veloce delle berlina derivate “Flavia”.Oltre alla berlina ci furono la Coupé di Pininfarina, la Sport di Zagato e la Convertibile di Vignale.La coupè aveva 90CV e una velocità massima di 170 km/h, mentre la versione SportZagato (completamente in alluminio), era la “Flavia” più veloce, la 1800 toccava i 190Km/h.
Un’altra versione era la Convertibile di Vignale, una cabriolet a quattro posti, entrambe avevano con cilindrate di 1500 e 1800 cc.
Al posto dell'ormai anziana “Appia III° serie” nel 1963 entrò nel listino Lancia la “Fulvia” una berlina a 4 porte a 3 volumi.
Aveva una meccanica assai moderna, con trazione anteriore e con motore con cilindri a V Con una cilindrata di 1091cc alimentato da un solo carburatore doppio corpo, con una potenza massima di 58 CV, sufficiente a far raggiungere alla “Fulvia” una velocità massima 138km/h.Nel ‘64, venne immessa nel mercato la “fulvia 2C” che aveva due carburatori a doppio corpo, e di conseguenza aveva una potenza maggiore, 71 CV, è una velocità massima di 145km/h.
Ci furono pure la GT del 1967 con cilindrata di 1216 cc e una potenza di 80 CV, un’anno dopo usci la versione GTE con una cilindrata maggiore e 87 CV.
Nel ’70 ci fu la seconda serie con estetica e interni completamente ridisegnati; una innovazione fu l’applicazione dell’alternatore; il cambio passò da 4 rapporti a 5 rapporti con una potenza di 85 CV e una cilindrata di 1298 cc.La berlina usci dal listino nel ‘72.Oltre alla berlina ‘65 nacque un'elegante e sportiva coupé 2+2, che divenne un enorme successo commerciale, la “fulvia coupè”.L'alimentazione era a due carburatori a doppio corpo Solex, con una cilindrata di 1216cc da 80 CV; grazie al peso ridotto di 95° Kg raggiungeva 160km/h.Nel ‘66 venne potenziata a 88 CV e denominata HF (ovvero High Fidelity) è alleggerita; il tutto per portarla nel mondo dei rally.
Venne poi presentata la “Rallye 1,3 HF” con una potenza aumentata fino a 93 CV nel ’68, e una “Rally 1,6 HF” nel 1969 con 120 CV.
Nel ’70 ci fu un restyling e nel ‘72 per celebrare la vittoria del Rally di Montecarlo venne allestita una serie Coupé 1,3 con livrea analoga alla vettura da corsa.
Nel ‘73 la gamma venne ridotta alla sola versione 1.3 da 90 CV e il nome venne cambiato in “Fulvia 3”. Il restyling segnò anche l'abbandono delle competizioni, e la produzione cessò definitivamente nel ‘76.
Ci fu anche la “fulvia sport zagato”, lanciata nel ‘65 aveva la stessa meccanica della Coupé, ma grazie alla migliore aerodinamica raggiungeva velocità più elevate.
La produzione cessò nel ‘72.Nel 2003, Lancia ha realizzato una splendida concept car remake ispirata alla “Fulvia coupé” ricevendo grandi apprezzamenti a livello internazionale.Nel novembre ‘69, la famiglia Pesenti cedette la marca a prezzo simbolico al gigante torinese, che in quello stesso anno comprò anche Autobianchi e Ferrari.Dal ’70 in poi le auto che seguirono furono sottoposte alle decisioni della Fiat; solo la “Lancia beta” fu l’ultima macchina se pur sotto gestione fiat ad essere interamente realizzata dalla Lancia. Il progetto fu infatti realizzato interamente dalla ancora esistente "Lancia Spa", che aveva vero è proprio reparto distaccato da quello della fiat.
Sebbene era una meccanica piuttosto moderna, il livello qualitativo delle finiture, benché senz'altro di buon livello, era lontano da quello di realizzazioni precedenti. Questo trovava giustificazione nella volontà della nuova proprietà Fiat di rendere profittevole la produzione della Casa Lancia, dopo l'esperienza qualitativamente ineccepibile ma molto costosa da produrre che l’avevano costretta prima a cedere l’attività hai Pesenti e poi alla Fiat.Insomma, raffinatezza e sofisticazione, ma con un occhio alla razionalità ed al portafoglio (del produttore, perchè i prezzi di listino iniziali non erano particolarmente economici).La “Beta” berlina venne presentata nel ‘72, era ad trazione anteriore con 4 freni a disco a doppio circuito, 5 marce con motore bialbero e le rifiniture non erano considerate all'altezza del marchio, seppure sempre sopra la media delle auto di quel periodo; infatti la “Beta” venne accusata d'essere una Fiat travestita.
I motori erano Fiat, ma agli inizi con qualche differenza tra quelli fiat e lancia, il resto della meccanica era progettato specificamente per la “Beta”,come l’inedito schema di sospensione McPherson usato per il retrotreno.
Le motorizzazioni all’esordio erano 1438 cc 90 CV, 1608 cc 100 CV e 1756 cc 110 CV.Nel ‘74 venne introdotta la versione 1300 con 83 CV, l’anno dopo ci fu un restyling della carrozzeria e degli interni, la versione cilindrata 1756 cc passò a 1995cc portando a 119 i CV,mentre il 1600 ottené una leggera diminuzione di cilindrata ma mantenendo la stessa potenza, il 1300 rimase invariato ma venne tolto dal listino la 1400.L'ultimo restyling fu l fatto nel ‘79, e fu il più sostanzioso,l’auto fu ridisegnata esteticamente e anche negli interni in maniera abbastanza radicale, e ci fu un largo uso di plastiche e tessuti poco raffinati per gli interni che ne fece scendere la raffinatezza.Questa volta venne eliminata la versione 1300,e la potenza della versione 2000 scese a 115 CV; uscì dal listino nel ’81.Della“Beta” c’erano anche la coupé lanciata nel ‘73, e non aveva nessun componente in comune con la berlina.
I motori usati erano lo stesso 1600 e 1800 della berlina ma potenziati a 109 CV e 119 CV.Come sempre ci fu un leggero restyling nel ‘75, e vennero usati i stessi motori del restyling della berlina, e venne inoltrata la 1300 da 83 CV.
Nel ‘81 ci fu l’ultimo restyling, che cambio parzialmente l’auto esteticamente con nuovi paraurti e perfino un piccolo alettoncino sul cofano posteriore, ma che ridisegnò totalmente gli interni, anche qua avendo un abbassamento di qualità, oltre a questo ci fu pure l'adozione dell'alimentazione a iniezione elettronica sulla 2000 che
nel ‘82 venne inclusa di “Volumex”, diventando "2000 Volumex " arrivando ad avere 136 CV.La “Beta Coupé” venne tolta dai listini nell'autunno del ‘84.
Verso la fine del ‘74 viene lanciata la “Beta HPE” (High Performace Estate); la HPE seguì le stesse tappe evolutive della coupé, ed era equipaggiata coi motori di 1,6 e 1,8 litri della coupé; usci dal listino nel ‘84
La Spyder, anch'essa nata nel ‘74 era semi aperta con tettino rigido asportabile, capote ripiegabile posteriore e un robusto roll bar centrale con funzione strutturale,
fu prodotta fino al ‘82.
L'evoluzione della Spyder segui strettamente quella della Coupé tranne per alcuni componenti come i gruppi ottici posteriori, il paraurti posteriore e il cofano bagagli ed il sedile posteriore erano specifici per questa versione.
La Spyder adottò gli stessi motori della Coupé, ad eccezione del 1300 e del 2000 Volumex.Nel ‘75 venne lanciata la” Beta Montecarlo”, una berlinetta con motore centrale, a 4 cilindri bialbero di 1995 cc da 120 CV.
Le differenze con le altre “Beta” erano notevoli: la trazione era posteriore, il motore era centrale,montato davanti alle ruote posteriori.
Nel ‘79 comparve la seconda serie, le modifiche principali riguardavano la comparsa di 2 vetri posteriori per migliorare la visibilità in manovra, e i cerchi vennero maggiorati.Il nome divento solo “Montecarlo”, la “Montecarlo” uscì dal listino nel ‘82, e proprio nell’anno della sua uscita dalla“Montecarlo” nacque la Lancia rally 037.Nel ‘80 venne introdotta la “Beta Trevi”, che riprendeva interni e motori della beta, una variante a tre volumi della beta berlina.
La volontà di contenere i costi, impose la conservazione della carrozzeria della “Beta” ultima serie fino alla portiera posteriore inclusa, anche gli interni rimasero quelli della “Beta” ultima serie.
I motori erano gli stessi della beta, 1600, 2000, 2000 i.e. , 2000 Volumex, nel ’83 divenne solo Lancia “Trevi” e venne tolta dal listino la 2000 a carburatori, e nel ’84
venne tolta dal listino.
La “Lancia Stratos” fu prodotta dal ‘73 al ‘76,è un'automobile, con carrozzeria di tipo coupé; fu prodotta in serie unicamente per poterla far gareggiare, infatti gli esemplari fabbricati sono attorno i 450\ 490.
Il motore era un 6 cilindri a V derivati da quelli della “Ferrari Dino 246”, aveva una cilindrata di 2500 cc con 190 CV e con trazione posteriore.
Esordi nel ’72 nei rally, divenne campione del mondo nel ’74, ’75, ’76, venne ritirata dalla Fiat dal Mondiale Rally nel ‘77 per poterla rimpiazzare con la “Fiat 131”: una scelta commerciale per promuovere l'immagine del nuovo modello Fiat.
La “Stratos”, continuò a gareggiare, non più sotto la livrea ufficiale, fino al ‘82, anno di scadenza dell'omologazione.
La “Lancia Gamma” fu presentata nel ‘76 e prodotta fino al ‘84, aveva la trazione anteriore con un motore boxer di nuova generazione.
La cilindrata era di 2000 e 2500 cc, con potenze di 120 e 140 CV, nel ’80 ci fu la seconda serie che porta ad introdurre la 2500 a iniezione elettronica bosch, e poi ci furono delle modifiche alla carrozzeria è vennero usati pneumatici ribassati.
All'interno fu rivista la plancia, e i sedili furono ridisegnati e furono aggiunti l'orologio digitale.La “Gamma” restò in produzione fino al ‘84, quando fu sostituita dalla “Thema”.
Ci fu anche la “Gamma coupè”, una quattro posti con meccanica identica a quella della berlina.I motori erano gli stessi della berlina,e l’evoluzione della coupé segui quella della berlina; in più aveva anche il cambio automatico.
Dal modello “Gamma Pininfarina” ricavò nel ‘80 una berlina a quattro porte chiamata “Gamma Scala”; si pensava di sostituire con questa vettura la berlina di serie, ma alla fine non se ne fece nulla.
Un altro tentativo di sviluppare la “Gamma Coupé” in chiavi differenti fu fatto con l'esemplare “Gamma Olgiata”.
La “Gamma Coupé” uscì di produzione nel ‘84, lasciando un vuoto colmato solo nel ‘96 con l'avvento della Lancia K coupé.
Sotto il profilo aziendale, il ‘54 è per la Lancia, un anno “difficile”: le vendite procedono a rilento e non raggiungono i numeri sperati; e questo porta seriamente a
Gianni Lancia di pensare all'ipotesi di cedere le proprie azioni.
Alla scarse vendite si aggiunse la morte di Ascari, pilota di punta della Lancia nelle corse, fatto che fa ritirare la casa automobilistica dall’attività agonistica, in più ci sarà la partenza di Gianni Lancia per il Sud America, che sanziona la conclusione dell'avventura dell'ingegnere alla guida della casa che porta il suo nome.
Infatti proprio in quegli stessi giorni, infatti, la famiglia lombarda Pesenti stava trattando per rilevare la maggioranza azionaria Lancia.Il passaggio dell'intera proprietà al gruppo Pesenti si completerà nel ‘58, ma nel frattempo la famiglia Lancia è estromessa da qualsiasi posizione di potere.
Proprio nel ‘60 viene presentata la "Flavia", un'auto innovativa; la carrozzeria, ha una linea poco convenzionale, grandi superfici vetrate ed un abitacolo con soluzioni raffinate. E’ la prima Lancia a trazione anteriore che, attraverso doppi giunti omocinetici, riceve il moto dal primo boxer, in più l'impianto frenante e a doppio circuito idraulico, ed è dotato di 4 dischi.
Prima motorizzazione di soli 1500 cc da 78 CV, affiancato poi da un 1800 cc da 92 CV, arricchito nel ‘65 dall'impianto di iniezione meccanica (per la prima volta su un'auto di serie italiana) che innalzò la potenza a 102 CV.
Purtroppo dei 143 esemplari della “Flavia” 1800 iniezione prima serie non ne è sopravvissuta nemmeno una.Infine, il motore viene portato a 2000 cc, ottenendo 115CV nella versione a carburatori e 124 CV della versione ad iniezione meccanica portata poi, a 126 CV nella versione ad iniezione elettronica nel ‘71; una potenza tra le più elevate per l'epoca.
Nel ‘67 la berlina subì un profondo restyling, ma L'ultimo Ritocco la “Flavia” lo ebbe nel ‘70 quando la Lancia, già di proprietà Fiat, voleva farla diventare l'ammiraglia più importante del marchio per questo motivo oltre al design anche il nome “Flavia” fu sostituito con il solo "2000" che era appunto la sola cilindrata con cui rimaneva in listino fino al ‘75 questa versione, la “2000ie” è la più veloce delle berlina derivate “Flavia”.Oltre alla berlina ci furono la Coupé di Pininfarina, la Sport di Zagato e la Convertibile di Vignale.La coupè aveva 90CV e una velocità massima di 170 km/h, mentre la versione SportZagato (completamente in alluminio), era la “Flavia” più veloce, la 1800 toccava i 190Km/h.
Un’altra versione era la Convertibile di Vignale, una cabriolet a quattro posti, entrambe avevano con cilindrate di 1500 e 1800 cc.
Al posto dell'ormai anziana “Appia III° serie” nel 1963 entrò nel listino Lancia la “Fulvia” una berlina a 4 porte a 3 volumi.
Aveva una meccanica assai moderna, con trazione anteriore e con motore con cilindri a V Con una cilindrata di 1091cc alimentato da un solo carburatore doppio corpo, con una potenza massima di 58 CV, sufficiente a far raggiungere alla “Fulvia” una velocità massima 138km/h.Nel ‘64, venne immessa nel mercato la “fulvia 2C” che aveva due carburatori a doppio corpo, e di conseguenza aveva una potenza maggiore, 71 CV, è una velocità massima di 145km/h.
Ci furono pure la GT del 1967 con cilindrata di 1216 cc e una potenza di 80 CV, un’anno dopo usci la versione GTE con una cilindrata maggiore e 87 CV.
Nel ’70 ci fu la seconda serie con estetica e interni completamente ridisegnati; una innovazione fu l’applicazione dell’alternatore; il cambio passò da 4 rapporti a 5 rapporti con una potenza di 85 CV e una cilindrata di 1298 cc.La berlina usci dal listino nel ‘72.Oltre alla berlina ‘65 nacque un'elegante e sportiva coupé 2+2, che divenne un enorme successo commerciale, la “fulvia coupè”.L'alimentazione era a due carburatori a doppio corpo Solex, con una cilindrata di 1216cc da 80 CV; grazie al peso ridotto di 95° Kg raggiungeva 160km/h.Nel ‘66 venne potenziata a 88 CV e denominata HF (ovvero High Fidelity) è alleggerita; il tutto per portarla nel mondo dei rally.
Venne poi presentata la “Rallye 1,3 HF” con una potenza aumentata fino a 93 CV nel ’68, e una “Rally 1,6 HF” nel 1969 con 120 CV.
Nel ’70 ci fu un restyling e nel ‘72 per celebrare la vittoria del Rally di Montecarlo venne allestita una serie Coupé 1,3 con livrea analoga alla vettura da corsa.
Nel ‘73 la gamma venne ridotta alla sola versione 1.3 da 90 CV e il nome venne cambiato in “Fulvia 3”. Il restyling segnò anche l'abbandono delle competizioni, e la produzione cessò definitivamente nel ‘76.
Ci fu anche la “fulvia sport zagato”, lanciata nel ‘65 aveva la stessa meccanica della Coupé, ma grazie alla migliore aerodinamica raggiungeva velocità più elevate.
La produzione cessò nel ‘72.Nel 2003, Lancia ha realizzato una splendida concept car remake ispirata alla “Fulvia coupé” ricevendo grandi apprezzamenti a livello internazionale.Nel novembre ‘69, la famiglia Pesenti cedette la marca a prezzo simbolico al gigante torinese, che in quello stesso anno comprò anche Autobianchi e Ferrari.Dal ’70 in poi le auto che seguirono furono sottoposte alle decisioni della Fiat; solo la “Lancia beta” fu l’ultima macchina se pur sotto gestione fiat ad essere interamente realizzata dalla Lancia. Il progetto fu infatti realizzato interamente dalla ancora esistente "Lancia Spa", che aveva vero è proprio reparto distaccato da quello della fiat.
Sebbene era una meccanica piuttosto moderna, il livello qualitativo delle finiture, benché senz'altro di buon livello, era lontano da quello di realizzazioni precedenti. Questo trovava giustificazione nella volontà della nuova proprietà Fiat di rendere profittevole la produzione della Casa Lancia, dopo l'esperienza qualitativamente ineccepibile ma molto costosa da produrre che l’avevano costretta prima a cedere l’attività hai Pesenti e poi alla Fiat.Insomma, raffinatezza e sofisticazione, ma con un occhio alla razionalità ed al portafoglio (del produttore, perchè i prezzi di listino iniziali non erano particolarmente economici).La “Beta” berlina venne presentata nel ‘72, era ad trazione anteriore con 4 freni a disco a doppio circuito, 5 marce con motore bialbero e le rifiniture non erano considerate all'altezza del marchio, seppure sempre sopra la media delle auto di quel periodo; infatti la “Beta” venne accusata d'essere una Fiat travestita.
I motori erano Fiat, ma agli inizi con qualche differenza tra quelli fiat e lancia, il resto della meccanica era progettato specificamente per la “Beta”,come l’inedito schema di sospensione McPherson usato per il retrotreno.
Le motorizzazioni all’esordio erano 1438 cc 90 CV, 1608 cc 100 CV e 1756 cc 110 CV.Nel ‘74 venne introdotta la versione 1300 con 83 CV, l’anno dopo ci fu un restyling della carrozzeria e degli interni, la versione cilindrata 1756 cc passò a 1995cc portando a 119 i CV,mentre il 1600 ottené una leggera diminuzione di cilindrata ma mantenendo la stessa potenza, il 1300 rimase invariato ma venne tolto dal listino la 1400.L'ultimo restyling fu l fatto nel ‘79, e fu il più sostanzioso,l’auto fu ridisegnata esteticamente e anche negli interni in maniera abbastanza radicale, e ci fu un largo uso di plastiche e tessuti poco raffinati per gli interni che ne fece scendere la raffinatezza.Questa volta venne eliminata la versione 1300,e la potenza della versione 2000 scese a 115 CV; uscì dal listino nel ’81.Della“Beta” c’erano anche la coupé lanciata nel ‘73, e non aveva nessun componente in comune con la berlina.
I motori usati erano lo stesso 1600 e 1800 della berlina ma potenziati a 109 CV e 119 CV.Come sempre ci fu un leggero restyling nel ‘75, e vennero usati i stessi motori del restyling della berlina, e venne inoltrata la 1300 da 83 CV.
Nel ‘81 ci fu l’ultimo restyling, che cambio parzialmente l’auto esteticamente con nuovi paraurti e perfino un piccolo alettoncino sul cofano posteriore, ma che ridisegnò totalmente gli interni, anche qua avendo un abbassamento di qualità, oltre a questo ci fu pure l'adozione dell'alimentazione a iniezione elettronica sulla 2000 che
nel ‘82 venne inclusa di “Volumex”, diventando "2000 Volumex " arrivando ad avere 136 CV.La “Beta Coupé” venne tolta dai listini nell'autunno del ‘84.
Verso la fine del ‘74 viene lanciata la “Beta HPE” (High Performace Estate); la HPE seguì le stesse tappe evolutive della coupé, ed era equipaggiata coi motori di 1,6 e 1,8 litri della coupé; usci dal listino nel ‘84
La Spyder, anch'essa nata nel ‘74 era semi aperta con tettino rigido asportabile, capote ripiegabile posteriore e un robusto roll bar centrale con funzione strutturale,
fu prodotta fino al ‘82.
L'evoluzione della Spyder segui strettamente quella della Coupé tranne per alcuni componenti come i gruppi ottici posteriori, il paraurti posteriore e il cofano bagagli ed il sedile posteriore erano specifici per questa versione.
La Spyder adottò gli stessi motori della Coupé, ad eccezione del 1300 e del 2000 Volumex.Nel ‘75 venne lanciata la” Beta Montecarlo”, una berlinetta con motore centrale, a 4 cilindri bialbero di 1995 cc da 120 CV.
Le differenze con le altre “Beta” erano notevoli: la trazione era posteriore, il motore era centrale,montato davanti alle ruote posteriori.
Nel ‘79 comparve la seconda serie, le modifiche principali riguardavano la comparsa di 2 vetri posteriori per migliorare la visibilità in manovra, e i cerchi vennero maggiorati.Il nome divento solo “Montecarlo”, la “Montecarlo” uscì dal listino nel ‘82, e proprio nell’anno della sua uscita dalla“Montecarlo” nacque la Lancia rally 037.Nel ‘80 venne introdotta la “Beta Trevi”, che riprendeva interni e motori della beta, una variante a tre volumi della beta berlina.
La volontà di contenere i costi, impose la conservazione della carrozzeria della “Beta” ultima serie fino alla portiera posteriore inclusa, anche gli interni rimasero quelli della “Beta” ultima serie.
I motori erano gli stessi della beta, 1600, 2000, 2000 i.e. , 2000 Volumex, nel ’83 divenne solo Lancia “Trevi” e venne tolta dal listino la 2000 a carburatori, e nel ’84
venne tolta dal listino.
La “Lancia Stratos” fu prodotta dal ‘73 al ‘76,è un'automobile, con carrozzeria di tipo coupé; fu prodotta in serie unicamente per poterla far gareggiare, infatti gli esemplari fabbricati sono attorno i 450\ 490.
Il motore era un 6 cilindri a V derivati da quelli della “Ferrari Dino 246”, aveva una cilindrata di 2500 cc con 190 CV e con trazione posteriore.
Esordi nel ’72 nei rally, divenne campione del mondo nel ’74, ’75, ’76, venne ritirata dalla Fiat dal Mondiale Rally nel ‘77 per poterla rimpiazzare con la “Fiat 131”: una scelta commerciale per promuovere l'immagine del nuovo modello Fiat.
La “Stratos”, continuò a gareggiare, non più sotto la livrea ufficiale, fino al ‘82, anno di scadenza dell'omologazione.
La “Lancia Gamma” fu presentata nel ‘76 e prodotta fino al ‘84, aveva la trazione anteriore con un motore boxer di nuova generazione.
La cilindrata era di 2000 e 2500 cc, con potenze di 120 e 140 CV, nel ’80 ci fu la seconda serie che porta ad introdurre la 2500 a iniezione elettronica bosch, e poi ci furono delle modifiche alla carrozzeria è vennero usati pneumatici ribassati.
All'interno fu rivista la plancia, e i sedili furono ridisegnati e furono aggiunti l'orologio digitale.La “Gamma” restò in produzione fino al ‘84, quando fu sostituita dalla “Thema”.
Ci fu anche la “Gamma coupè”, una quattro posti con meccanica identica a quella della berlina.I motori erano gli stessi della berlina,e l’evoluzione della coupé segui quella della berlina; in più aveva anche il cambio automatico.
Dal modello “Gamma Pininfarina” ricavò nel ‘80 una berlina a quattro porte chiamata “Gamma Scala”; si pensava di sostituire con questa vettura la berlina di serie, ma alla fine non se ne fece nulla.
Un altro tentativo di sviluppare la “Gamma Coupé” in chiavi differenti fu fatto con l'esemplare “Gamma Olgiata”.
La “Gamma Coupé” uscì di produzione nel ‘84, lasciando un vuoto colmato solo nel ‘96 con l'avvento della Lancia K coupé.