Re: Multiproblema 33 K 2.0 T 20V - Strattonamento a freddo.
Inviato: 04 lug 2015, 15:05
Questa mattina percorro 35 km e pare tutto regolare, giunto dall'installatore d'impianti a metano che esegue anche normali operazioni di officina mi attendeva il fratello che sarebbe già in pensione da ieri ma per farmi una cortesia si è prestato (è la stessa persona che nel 2009 mi sostituì i gommini delle valvole senza smontare la testata e le relative valvole, nessuno a cui chiesi era disposto a farlo). Questa operazione andrebbe fatta a freddo e poi eventualmente a caldo comunque si decide di procedere dopo circa un'ora e mezza di attesa per far raffreddare un po' il motore.
Dopo circa 30' inizia a smontare le candele in maniera da accelerare un po' il raffreddamento e dopo un'altra mezz'ora abbondante iniziamo a svitare il tappo della vaschetta dove inizia subito ad uscire refrigerante, piano piano lo svitiamo tutto e il livello dell'acqua rasenta quasi l'orlo segno che nei pressi delle camere c'è aria.
Dopo un poì iniziamo e partiamo proprio dal 5° cilindro.
L'attrezzo adottato è semplicissimo e autocostruito, si tratta di una ex candela di accensione a cui è stata tolta la ceramica e l'elettrodo interno, resta quindi il corpo con la parte filettata che si avvita sulla testata, la parte che prende la chiave per avvitarla e un altro pezzetto, su quest'ultimo è stato saldato un imbocco alla cui estremità s'infila un pezzo di tubo in gomma (circa 20 cm. di lunghezza) per aria compressa bloccandolo con una fascetta e dall'atra un imbocco con all'estremità un attacco rapido per aria compressa.
Avvitiamo la falsa candela sul 5° cilindro, attacchiamo il tubo collegato al compressore e iniziamo a dare pressione lentamente, quasi immediatamente l'acqua ha iniziato a traboccare dalla vaschetta in maniera molto corposa a questo punto ci siamo fermati subito perchè è evidente un danno molto grave alla guarnizione della testata, o almeno si presume perchè potrebbe anche trattarsi del monoblocco però è un'ipotesi molto rara. Quindi rimontiamo tutto dopo aver percorso altri 35 km sempre con l'occhio sulla lancetta della temperatura riporto l'auto alla solita officina dove conveniamo di riaprire e verificare il dafarsi in base a quanto verrà rilevato.
Tutti i gorgoglii che sentivo all'interno dell'abitacolo quando acceleravo erano segno di un'anomalia come ho sempre sostenuto, il traballamento in partenza è un'anomalia che viene ricondotta al trafilamento di acqua nei cilindri, difatti annusando la candela del 5° cilindro sapeva di liquido refrigerante.
Evidentemente l'officina a cui mi appoggio non era accaduto nulla di tutto ciò e quindi ignorava il problema, inoltre essendo stata sostituita da poco la guarnzione non pensava possibile potesse verificarsi questa cosa.
Dopo circa 30' inizia a smontare le candele in maniera da accelerare un po' il raffreddamento e dopo un'altra mezz'ora abbondante iniziamo a svitare il tappo della vaschetta dove inizia subito ad uscire refrigerante, piano piano lo svitiamo tutto e il livello dell'acqua rasenta quasi l'orlo segno che nei pressi delle camere c'è aria.
Dopo un poì iniziamo e partiamo proprio dal 5° cilindro.
L'attrezzo adottato è semplicissimo e autocostruito, si tratta di una ex candela di accensione a cui è stata tolta la ceramica e l'elettrodo interno, resta quindi il corpo con la parte filettata che si avvita sulla testata, la parte che prende la chiave per avvitarla e un altro pezzetto, su quest'ultimo è stato saldato un imbocco alla cui estremità s'infila un pezzo di tubo in gomma (circa 20 cm. di lunghezza) per aria compressa bloccandolo con una fascetta e dall'atra un imbocco con all'estremità un attacco rapido per aria compressa.
Avvitiamo la falsa candela sul 5° cilindro, attacchiamo il tubo collegato al compressore e iniziamo a dare pressione lentamente, quasi immediatamente l'acqua ha iniziato a traboccare dalla vaschetta in maniera molto corposa a questo punto ci siamo fermati subito perchè è evidente un danno molto grave alla guarnizione della testata, o almeno si presume perchè potrebbe anche trattarsi del monoblocco però è un'ipotesi molto rara. Quindi rimontiamo tutto dopo aver percorso altri 35 km sempre con l'occhio sulla lancetta della temperatura riporto l'auto alla solita officina dove conveniamo di riaprire e verificare il dafarsi in base a quanto verrà rilevato.
Tutti i gorgoglii che sentivo all'interno dell'abitacolo quando acceleravo erano segno di un'anomalia come ho sempre sostenuto, il traballamento in partenza è un'anomalia che viene ricondotta al trafilamento di acqua nei cilindri, difatti annusando la candela del 5° cilindro sapeva di liquido refrigerante.
Evidentemente l'officina a cui mi appoggio non era accaduto nulla di tutto ciò e quindi ignorava il problema, inoltre essendo stata sostituita da poco la guarnzione non pensava possibile potesse verificarsi questa cosa.