Morte di un MARCHIO
Re: Morte di un MARCHIO
Io ti dico che la Golf era sopravalutata, se controlli le prove di quattroruote del 1989 tra Golf Gti 1800 e Delta GT ie 1600 sono molto vicine per contenuti e prestazioni, la differenza la faceva la tendenza tra i giovani, la Golf era una macchina di moda, se però metti a confronto oggi i due modelli ... la Golf sembra molto più vecchia ...
Non capisco il discorso delle macchine da competizione ...
Per la Golf possiamo prendere come riferimento i modelli sportivi stradali Gti, Gti 16v ecc, e per la Delta invece ... la Delta stradale sembra che sia soltanto la 1300 e la 1500 ... c'è la GT ie, la HF turbo, la 4wd, e tutte le integrali sono stradali ...
Io non ho mai comprato vetture per seguire la moda (ne mai lo farò) ho avuto una GT ie che rimpiango ancora ...
Non capisco il discorso delle macchine da competizione ...
Per la Golf possiamo prendere come riferimento i modelli sportivi stradali Gti, Gti 16v ecc, e per la Delta invece ... la Delta stradale sembra che sia soltanto la 1300 e la 1500 ... c'è la GT ie, la HF turbo, la 4wd, e tutte le integrali sono stradali ...
Io non ho mai comprato vetture per seguire la moda (ne mai lo farò) ho avuto una GT ie che rimpiango ancora ...
Re: Morte di un MARCHIO
Ciao, ho avuto una delta gt, non la rimpiango affatto, i buchi dovuti alla corrosione erano tanti che sembrava "Gruviera".
Re: Morte di un MARCHIO
Mi dispiace per tè Gerardo, magari se era usata dovevi controllarla meglio prima di prenderla ... la mia del 1991 presa nel 1998 non aveva alcun problema di ruggine ...
Re: Morte di un MARCHIO
Non sono l'unico che si lamentava ( Riguardo la carrozzeria) Non è mica una novità che le Fiat fossero molto amiche della ruggine.
Quale è la differenza tra comprarla nuova o usata, apparte il fatto che si dia per scontato che "nuova"non ci dovrebbe essere ruggine?
Quale è la differenza tra comprarla nuova o usata, apparte il fatto che si dia per scontato che "nuova"non ci dovrebbe essere ruggine?
Re: Morte di un MARCHIO
Semplicemente dal fatto che comprarla usata e non hai guardato bene potrebbe esserci un concorso di colpa da parte tua, se invece l' hai presa nuova dovresti dire dopo quanti anni è venuta fuori e se è la primissima serie o la seconda (prima del 1986 o dopo)
Re: Morte di un MARCHIO
1986, facendo il paragone con la tedesca, perche era proprio di quello che si parlava la differenza di qualità "era" gigatesca..Concorso di colpa?
aquistare un macchina nuova o d'occasione e dopo pochi anni ti marcisce davanti agli occhi? Perche quando la comprai evidentemente la ruggine era addormentata e non visibile.
aquistare un macchina nuova o d'occasione e dopo pochi anni ti marcisce davanti agli occhi? Perche quando la comprai evidentemente la ruggine era addormentata e non visibile.
Re: Morte di un MARCHIO
Io penso che prima di parlare di "mode" o concorsi di colpa,sia meglio aver toccato con mano le differenze.io provengo da una generazione di Lancisti. In casa mia abbiamo avuto sempre e solo Lancia.Mi sono arreso nel 78,dopo 5 Beta coupè. Sono passato senza rimpianti a VW, Ford Peugeot. Sono tornato adesso alla Lancia con le storiche. Però FULVIA. Le altre "Lancia"non le considero proprio.
Re: Morte di un MARCHIO
Ragazzi non vorrete mica paragonare il trattamento di lamiera della Beta con quello della Delta ... non si può negare che la Golf era una vettura di moda ma aveva anche doppia personaltà a seconda di chi la usava ... era anche l' auto dei tamarri ... con tuning impresentabili ...
Pure la mia è stata una famiglia di Lancisti ... ho viaggiato fin da piccolo su Appia prima serie e poi terza serie, e anche la mitica Fulvia berlina GT ...
Pure la mia è stata una famiglia di Lancisti ... ho viaggiato fin da piccolo su Appia prima serie e poi terza serie, e anche la mitica Fulvia berlina GT ...
Re: Morte di un MARCHIO
Leggo ora questa discussione. Secondo me c'è del vero un pò in tutta questa storia, altrimenti non saremmo qua a parlare della fine della Lancia. Però bisogna anche essere obiettivi: non ha senso mitizzare tutto ciò che è stato fatto prima della Fiat e distruggere tutto quello che è stato fatto dopo. Quello che è certo è che col senno di poi era ovvio che le Lancia degli anni 60 avrebbero portato alla bancarotta e che, pur costose da produrre ancora più che da acquistare, comunque per i lancisti di allora non erano esenti da critiche: basti pensare ai cruscotti delle Flavia che si sbriciolavano dopo pochi anni, alle frizioni sottodimensionate, a scelte tecniche incomprensibili. Dopo le sospensioni raffinate dell'Aurelia proporre vetture su balestre e ponti rigidi dietro, l'abbandono della Flaminia al suo destino col risultato che dal 1963 era non avanguardia ma preistoria rispetto alla concorrenza; la mancanza di fondi per l'innovazione, tanto è vero che nel 69 dovette ritirarsi dal mercato americano perché non più rispondenti alle norme di sicurezza e di emissioni. Bisognò attendere l'arrivo della Fiat per aggiornare un minimo "dettagli" come il piantone sterzo collassabile; quando un altro piccolo costruttore come l'Alfa Romeo parlava di sicurezza passiva e di struttura differenziata le pubblicità Lancia parlavano di peso come garanzia di sicurezza... Insomma, certo un buon costoso artigianato ma con nessuna prospettiva per il futuro, per cui il passaggio alla Fiat fu un atto dovuto, come lo sarebbe stato verso qualsiasi altro costruttore. Era ovvio che non si poteva continuare così e la Beta fu la figlia di questa situazione, quindi doveva avere un motore più moderno e semplice da produrre del 4v della Fulvia, più guidabile e sì... certo non meno performante. Fu la prima Lancia ad avere una certa diffusione all'estero perché era la prima ad essere veramente competitiva; i modelli precedenti erano solo per amatori. Doveva avere anche delle finiture semplificate in linea con i tempi e con le nuove necessità produttive, ma non certo inferiori a quelle di tante vetture tedesche dell'epoca, spartane e con tessuti molto più brutti (VW e audi in primis). La ruggine è stata la bestia nera di tante auto del periodo soprattutto le italiane: molti sapranno delle forniture di acciaio russo alla Fiat e certo le Fulvia dal 70 in poi e più ancora la 3 non erano molto diverse dalle Beta come resistenza alla corrosione. Fu tirata in ballo la Beta dagli inglesi perché semplicemente non era possibile fare una statistica con le poche altre Lancia e poi la Beta vendeva molto bene... Successivamente anche le Beta migliorarono e non si può certo dire che le Thema fossero molto soggette alla ruggine... Invece non si può negare che come modernità di impostazione, come prestazioni e confort il salto dalla Fulvia alla Beta fu grande più di quanto non fosse stato quello per l'Alfa dalla giulia alla alfetta, tanto è vero che telaisticamente la beta non sfigura di fronte ad auto attuali. Riguardo al paragone con la Golf Gti, vettura più leggera della Beta e quindi avvantaggiata per accelerazione e consumo, ma la tenuta e la frenata della Beta ce l'aveva la Golf 1?
Riguardo a Gamma e Delta ci sarebbero da fare altre considerazioni, ma per ora mi fermo qui...
Riguardo a Gamma e Delta ci sarebbero da fare altre considerazioni, ma per ora mi fermo qui...
Re: Morte di un MARCHIO
Non conosco la Beta e quindi mi astengo da qualsiasi commento al riguardo.
Concordo che certi paragoni sono difficilmente proponibili però quando si parla delle migliorie che sarebbero state introdotte da FIAT sulla seconda serie Fulvia mi pare si faccia un errore e cerco di spiegare perchè (a mio modesto avviso).
Il progetto Fulvia Seconda Serie è un progetto nato e sviluppato in seno a Lancia in base alle esperienze maturate con la Prima Serie e d'altronde se riflettiamo sulle date non possono esserci dubbi al riguardo.
FIAT acquisisce Lancia alla fine del 1969 mentre la Seconda Serie della Fulvia entra in listino a settembre 1970: nell'arco temporale di nove mesi non si crea un progetto come quello della Fulvia Seconda Serie, al massimo si fà in tempo a tagliare i costi di produzione eliminando ciò che viene ritenuto superfluo.
Ecco io credo che FIAT sia intervenuta sul progetto Fulvia Seconda Serie tagliando ciò che riteneva superfluo e determinando scelte come quelle dell'adozione dell'avantreno 1300 (con relativo camber positivo) sulle Sport 1600 (cosiccome l'adozione dei ponti posteriori di derivazione Flavia 2000) e altre scelte improntate alla riduzione dei costi di produzione (per carità senza con questo voler per forza connotare in negativo questa filosofia).
Il cambio a 5 marce, l'alternatore, l'elettroventola, lo sterzo collassabile, i cappucci guida valvole per ridurre il consumo d'olio, il sistema frenante Superduplex (Girling) e tutto il resto sono stati parte integrante del Progetto Fulvia Seconda Serie che ovviamente aveva come obiettivo il miglioramento della serie precedente e stiamo parlando di un progetto Lancia, non foss'altro perchè alcune delle soluzioni che ho elencato erano già state sperimentate sulla Rallye 1.6 HF. Poi non dimentichiamo che la Fulvia berlina 1969 (praticamente una seconda serie) nasce quando ancora FIAT non è entrata in Lancia (o quasi).
Quindi attenzione, perchè ultimamente sempre più spesso leggo di argomentazioni che nel tentativo (a volte anche legittimo per carità) di oppugnare quelle tesi che vedono l'intervento di FIAT solo sotto una luce negativa, finiscono col far passare per effetti positivi di FIAT quegli aspetti del Progetto Fulvia Seconda Serie migliorativi rispetto alla Prima Serie dimenticando che in realtà il progetto Seconda Serie è al 100% Lancia (tranne che per i numerosi tagli effettuati prima della messa in produzione del modello).
Concordo che certi paragoni sono difficilmente proponibili però quando si parla delle migliorie che sarebbero state introdotte da FIAT sulla seconda serie Fulvia mi pare si faccia un errore e cerco di spiegare perchè (a mio modesto avviso).
Il progetto Fulvia Seconda Serie è un progetto nato e sviluppato in seno a Lancia in base alle esperienze maturate con la Prima Serie e d'altronde se riflettiamo sulle date non possono esserci dubbi al riguardo.
FIAT acquisisce Lancia alla fine del 1969 mentre la Seconda Serie della Fulvia entra in listino a settembre 1970: nell'arco temporale di nove mesi non si crea un progetto come quello della Fulvia Seconda Serie, al massimo si fà in tempo a tagliare i costi di produzione eliminando ciò che viene ritenuto superfluo.
Ecco io credo che FIAT sia intervenuta sul progetto Fulvia Seconda Serie tagliando ciò che riteneva superfluo e determinando scelte come quelle dell'adozione dell'avantreno 1300 (con relativo camber positivo) sulle Sport 1600 (cosiccome l'adozione dei ponti posteriori di derivazione Flavia 2000) e altre scelte improntate alla riduzione dei costi di produzione (per carità senza con questo voler per forza connotare in negativo questa filosofia).
Il cambio a 5 marce, l'alternatore, l'elettroventola, lo sterzo collassabile, i cappucci guida valvole per ridurre il consumo d'olio, il sistema frenante Superduplex (Girling) e tutto il resto sono stati parte integrante del Progetto Fulvia Seconda Serie che ovviamente aveva come obiettivo il miglioramento della serie precedente e stiamo parlando di un progetto Lancia, non foss'altro perchè alcune delle soluzioni che ho elencato erano già state sperimentate sulla Rallye 1.6 HF. Poi non dimentichiamo che la Fulvia berlina 1969 (praticamente una seconda serie) nasce quando ancora FIAT non è entrata in Lancia (o quasi).
Quindi attenzione, perchè ultimamente sempre più spesso leggo di argomentazioni che nel tentativo (a volte anche legittimo per carità) di oppugnare quelle tesi che vedono l'intervento di FIAT solo sotto una luce negativa, finiscono col far passare per effetti positivi di FIAT quegli aspetti del Progetto Fulvia Seconda Serie migliorativi rispetto alla Prima Serie dimenticando che in realtà il progetto Seconda Serie è al 100% Lancia (tranne che per i numerosi tagli effettuati prima della messa in produzione del modello).