stop nel 2007 alle auto vecchie
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Anche io ho il problema di iscrivere l'auto a un registro, ma può capitare che o non l'accettino? e se succede,cosa devo fare, demolirla?
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
dipende da che auto si tratta e dalle sue condizioni di conservazione/originalità/restauro. Se l'auto ha passato i 30 dovrebbe essere iscritta per forza, con un punteggio infimo. Certo se si tratta di una vettura pesantemente taroccata con parti evidentemente anacronistiche, o provenienti da altre auto, i commissari potrebbero rifiutarsi di effettuare l'omologazione.
Difficoltoso è il caso di auto dai 20 ai 30 anni in cui gli enti certificatori possono chiedere stretti vincoli di originalità.
Comunque, prima di mandare una storica alla pressa, rivolgiti al mercato estero.
Ciao
PeoFSZ1600
Difficoltoso è il caso di auto dai 20 ai 30 anni in cui gli enti certificatori possono chiedere stretti vincoli di originalità.
Comunque, prima di mandare una storica alla pressa, rivolgiti al mercato estero.
Ciao
PeoFSZ1600
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
In realtà le norme non sono chiare.
Quelle locali parlano di "registri" ma non li elencano.
Quelle nazionali identificano i registri ma per altro scopo (tassa di circolazione).
Oltretutto la normativa nazionale genera fortissimi dubbi di costituzionalità legittimando quelle che a tutti gli effetti sono mere associazioni di diritto privato (oltretutto in alcuni casi prive di personalità giuridica) ad una sorta di potere "identificatorio" a fini legali e valido "erga omnes". Potere "identificatorio", tra l'altro, che l'ASI ha indebitamente (e senza giustificazione giuridica) trasformato in un vero e proprio "potere certificatorio" che di certo non le compete.
La soluzione in realtà c'era. Era il disegno di legge Magnalbò-Salvi.
Istituiva a tale scopo una Commissione di diritto pubblico;
con un potere certificatorio valido e legittimo;
riunendo un "pluralistico" e partecipato nucleo di "esperti".
C'era il rovescio della medaglia:
certamente una buona dose di "burocrazia" in più e, connessa, di certo qualche "lentezza" o "lungaggine" applicativa.
Ma sarebbe stata solo una fase di "rodaggio" da disciplinare con una buona norma "di prima applicazione".
Oltretutto è quanto avviene in altri stati europei tra cui la (come al solito invidiabile per prontezza e organizzazione) Germania.
Ma noi siamo il solito paese degli interessi e delle "lobbies" (prima tra tutte l'ASI che si è opposta al disegno di legge con ogni mezzo per evitare di perdere quel "poterucolo" da "consiglio parrocchiale" che il pigro legislatore le ha indebitamente riconosciuto); il paese del "quanti voti ci porta" (che ha fatto sì che il disegno di legge, benchè "bipartisan", abbia avuto un percorso lentissimo e non sia riuscito a rientrare nel limite della legislatura); il paese delle norme scritte "in qualche modo", "abborracciate", contese tra poteri nazionali e locali, tirate per i capelli per compiacere a questa o quella forza politica o movimentistica.
Il risultato è quel "ginepraio" osceno in cui siamo riusciti a trasformare ANCHE questa pur "marginale" e "limitata" materia.
Davanti a queste "scemenze" - e lo dico ANCHE da operatore del diritto facendo l'avvocato - non solo preferisco violare disposizioni stupide e cervellotiche, ma ammetto di farlo anche "volentieri" e "di gusto", unendo alla soddisfazione di guidare le mie Fulvia anche quella di farlo "in barba" e "alla facciaccia" di quest'ammasso di cretini.
Quelle locali parlano di "registri" ma non li elencano.
Quelle nazionali identificano i registri ma per altro scopo (tassa di circolazione).
Oltretutto la normativa nazionale genera fortissimi dubbi di costituzionalità legittimando quelle che a tutti gli effetti sono mere associazioni di diritto privato (oltretutto in alcuni casi prive di personalità giuridica) ad una sorta di potere "identificatorio" a fini legali e valido "erga omnes". Potere "identificatorio", tra l'altro, che l'ASI ha indebitamente (e senza giustificazione giuridica) trasformato in un vero e proprio "potere certificatorio" che di certo non le compete.
La soluzione in realtà c'era. Era il disegno di legge Magnalbò-Salvi.
Istituiva a tale scopo una Commissione di diritto pubblico;
con un potere certificatorio valido e legittimo;
riunendo un "pluralistico" e partecipato nucleo di "esperti".
C'era il rovescio della medaglia:
certamente una buona dose di "burocrazia" in più e, connessa, di certo qualche "lentezza" o "lungaggine" applicativa.
Ma sarebbe stata solo una fase di "rodaggio" da disciplinare con una buona norma "di prima applicazione".
Oltretutto è quanto avviene in altri stati europei tra cui la (come al solito invidiabile per prontezza e organizzazione) Germania.
Ma noi siamo il solito paese degli interessi e delle "lobbies" (prima tra tutte l'ASI che si è opposta al disegno di legge con ogni mezzo per evitare di perdere quel "poterucolo" da "consiglio parrocchiale" che il pigro legislatore le ha indebitamente riconosciuto); il paese del "quanti voti ci porta" (che ha fatto sì che il disegno di legge, benchè "bipartisan", abbia avuto un percorso lentissimo e non sia riuscito a rientrare nel limite della legislatura); il paese delle norme scritte "in qualche modo", "abborracciate", contese tra poteri nazionali e locali, tirate per i capelli per compiacere a questa o quella forza politica o movimentistica.
Il risultato è quel "ginepraio" osceno in cui siamo riusciti a trasformare ANCHE questa pur "marginale" e "limitata" materia.
Davanti a queste "scemenze" - e lo dico ANCHE da operatore del diritto facendo l'avvocato - non solo preferisco violare disposizioni stupide e cervellotiche, ma ammetto di farlo anche "volentieri" e "di gusto", unendo alla soddisfazione di guidare le mie Fulvia anche quella di farlo "in barba" e "alla facciaccia" di quest'ammasso di cretini.
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Io non so se la Fiche CSAI serva o meno. Ho i miei dubbi, anche se rappresenta un documento ufficiale vistato e approvato da una Commissione apposita (la CSAI - sottocommissione autostoriche) di un Ente di portata nazionale (l'ACI), che è chiamata ad approvare una documentazione fotografica e tecnica. In pratica, la CSAI approva una autocertficazione, nello stesso modo in cui il RSL o l'ASI approvano la richiesta di iscrizione.
Anch'io me ne infischierei volentieri di questa massa di cialtroni e vorrei continuare a circolare con la sola fiche CSAI nel cruscotto, tanto i suddetti sono capaci di dimenticarsi (come peraltro già successo in altri casi) di prevedere una sanzione per questa terribile violazione...
Stiamo comunque a vedere se l'oculato legislatore avrà la compiacenza di precisare il tutto.
Ciao
Anch'io me ne infischierei volentieri di questa massa di cialtroni e vorrei continuare a circolare con la sola fiche CSAI nel cruscotto, tanto i suddetti sono capaci di dimenticarsi (come peraltro già successo in altri casi) di prevedere una sanzione per questa terribile violazione...
Stiamo comunque a vedere se l'oculato legislatore avrà la compiacenza di precisare il tutto.
Ciao
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Visto che Pinko è del mestiere, propongo a lui e a tutti voi il punto di vista di un legale, come riportato dal forum delle BMW classiche e da me riproposto ieri nella sezione 100 del forum di Viva LAncia:
"Si puo' ragionevolmente sostenere davanti ad un Giudice l'illegittimità dell'ordinanza che stabilisce il divieto di circolazione per le vetture non catalizzate con piu' di 20 anni, poichè una legge statale (art 63 L.342/2000) esenta tali vetture dal pagamento della tassa di proprietà assoggettando, senza ulteriori formalità, ad una tassa di circolazione ridotta tutti i mezzi con piu' di 30 anni (ora ridotti a 20 per molti modelli compresi nell'elenco del Ministero delle Finanze) appunto con lo scopo di favorirne la conservazione e la circolazione; da qui discende che un regolamento comunale o regionale (fonti del diritto di forza inferiore a quello della legge statale) non puo' andare contro il fine della legge statale (favorire la circolazione e la conservazione del patrimonio motoristico privato) ed è percio' illegittimo (cioè contrario ad una legge dello Stato ) per la parte che non prevede un'esenzione dal divieto per tutte le vetture con tale anzianità, escludendo, cosi' come previsto dalla legge, qualsiasi obbligo associativo o di restauro."
Si tratta ora di vedere se qualche ente od associazione un po' più utile dell'ASI si possa far carico di sostenere questa tesi, che di fatto impedisce a enti comunali, provinciali e regionali di contrastare quanto affermato da una legge dello stato.
Ciao
"Si puo' ragionevolmente sostenere davanti ad un Giudice l'illegittimità dell'ordinanza che stabilisce il divieto di circolazione per le vetture non catalizzate con piu' di 20 anni, poichè una legge statale (art 63 L.342/2000) esenta tali vetture dal pagamento della tassa di proprietà assoggettando, senza ulteriori formalità, ad una tassa di circolazione ridotta tutti i mezzi con piu' di 30 anni (ora ridotti a 20 per molti modelli compresi nell'elenco del Ministero delle Finanze) appunto con lo scopo di favorirne la conservazione e la circolazione; da qui discende che un regolamento comunale o regionale (fonti del diritto di forza inferiore a quello della legge statale) non puo' andare contro il fine della legge statale (favorire la circolazione e la conservazione del patrimonio motoristico privato) ed è percio' illegittimo (cioè contrario ad una legge dello Stato ) per la parte che non prevede un'esenzione dal divieto per tutte le vetture con tale anzianità, escludendo, cosi' come previsto dalla legge, qualsiasi obbligo associativo o di restauro."
Si tratta ora di vedere se qualche ente od associazione un po' più utile dell'ASI si possa far carico di sostenere questa tesi, che di fatto impedisce a enti comunali, provinciali e regionali di contrastare quanto affermato da una legge dello stato.
Ciao
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Avv. Pinko cosa ne dici di darci il tuo punto di vista?
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Antonio ha scritto:
>
la CSAI
> approva una autocertficazione, nello stesso modo in cui il
> RSL o l'ASI approvano la richiesta di iscrizione.
Per precisare:
per l'Asi è così, mentre per il RSL la richiesta di iscrizione è seguita da una sessione di omologazione che prevede l'ispezione del veicolo da parte di un conservatore (Guido Lamperti).
>
la CSAI
> approva una autocertficazione, nello stesso modo in cui il
> RSL o l'ASI approvano la richiesta di iscrizione.
Per precisare:
per l'Asi è così, mentre per il RSL la richiesta di iscrizione è seguita da una sessione di omologazione che prevede l'ispezione del veicolo da parte di un conservatore (Guido Lamperti).
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
pinko ha scritto:
>
> In realtà le norme non sono chiare.
> Quelle locali parlano di "registri" ma non li elencano.
> Quelle nazionali identificano i registri ma per altro scopo
> (tassa di circolazione).
> Oltretutto la normativa nazionale genera fortissimi dubbi di
> costituzionalità legittimando quelle che a tutti gli effetti
> sono mere associazioni di diritto privato (oltretutto in
> alcuni casi prive di personalità giuridica) ad una sorta di
> potere "identificatorio" a fini legali e valido "erga omnes".
Ed in quanto tali non hanno l'obbligo di tenere scritture contabili, che di fronte ad una istituzionalizzazione dell'Ente in questione sarebbe una situazione paradossale!!
> Potere "identificatorio", tra l'altro, che l'ASI ha
> indebitamente (e senza giustificazione giuridica) trasformato
> in un vero e proprio "potere certificatorio" che di certo non
> le compete.
Infatti!! Solo perchè è stato il primo ed è il "più grosso" non significa che possa legiferare o che abbia "potere certificatorio" implicito.
Se le Istituzioni o, se ci si pensa bene, il "luogo comune" lo identifica come punto di riferimento, questo non significa che debba essere l'unico! Pensiamo alle assicurazioni che prendono come riferimento "Quotazion Ruoteclassiche"; questo nonsignifica che sia obbligatorio farlo, anche se ormai, purtroppo o per fortuna (non entriamo nel merito in questa sede) lo fanno tutti! Ma niente vieterebbe a nessuna compagnia di scrivede nelle proprie condizioni di polizza "quotazioni Automobilismo d'Epoca"!!!
E così dovrebbe essere per i Registri o le Associazioni. Se le norme non identificano le Organizzazioni "ufficiali" di riferimento, è implicito che qualsiasi organizzazione che abbia nel proprioStatuto le finalità di Registro Storico possa sostituirsi all'Asi!!!
>
>
> In realtà le norme non sono chiare.
> Quelle locali parlano di "registri" ma non li elencano.
> Quelle nazionali identificano i registri ma per altro scopo
> (tassa di circolazione).
> Oltretutto la normativa nazionale genera fortissimi dubbi di
> costituzionalità legittimando quelle che a tutti gli effetti
> sono mere associazioni di diritto privato (oltretutto in
> alcuni casi prive di personalità giuridica) ad una sorta di
> potere "identificatorio" a fini legali e valido "erga omnes".
Ed in quanto tali non hanno l'obbligo di tenere scritture contabili, che di fronte ad una istituzionalizzazione dell'Ente in questione sarebbe una situazione paradossale!!
> Potere "identificatorio", tra l'altro, che l'ASI ha
> indebitamente (e senza giustificazione giuridica) trasformato
> in un vero e proprio "potere certificatorio" che di certo non
> le compete.
Infatti!! Solo perchè è stato il primo ed è il "più grosso" non significa che possa legiferare o che abbia "potere certificatorio" implicito.
Se le Istituzioni o, se ci si pensa bene, il "luogo comune" lo identifica come punto di riferimento, questo non significa che debba essere l'unico! Pensiamo alle assicurazioni che prendono come riferimento "Quotazion Ruoteclassiche"; questo nonsignifica che sia obbligatorio farlo, anche se ormai, purtroppo o per fortuna (non entriamo nel merito in questa sede) lo fanno tutti! Ma niente vieterebbe a nessuna compagnia di scrivede nelle proprie condizioni di polizza "quotazioni Automobilismo d'Epoca"!!!
E così dovrebbe essere per i Registri o le Associazioni. Se le norme non identificano le Organizzazioni "ufficiali" di riferimento, è implicito che qualsiasi organizzazione che abbia nel proprioStatuto le finalità di Registro Storico possa sostituirsi all'Asi!!!
>
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Le normative hanno in realtà scopi molto diversi.
La norma codice che esenta dal pagamento del bollo ha indubbiamente come finalità la conservazione del patrimonio culturale. Conservazione, peraltro, che in sè e per sè non sia attua "necessariamente" con la circolazione dei veicoli (anche se sappiamo bene che un veicolo fermo è soggetto a problemi ben più gravi di quelli dovuti alla normale usura; ma questo è un concetto "pratico", non "giuridico"). Occorre tenere presente che nel ns ordinamento il c.d. "bollo" è in realtà una vera e propria tassa di possesso, non una "condizione di circolazione" del veicolo. Per cui ciò che si vuole esentare è il "possesso" del bene, non la sua "circolazione".
Le ordinanze regionali e comunali che limitano la circolazione, invece, hanno come finalità la tutela dall'inquinamento. Non sono "contra legem" poichè è lo stesso codice delle strada che autorizza gli enti locali ad emanare disposizioni per limitare la circolazione dei veicoli per tale finalità. Si tratta, pertanto, di c.d. "norme sub-legislative delegate" dalla legge stessa. In qualche modo "protette", "coperte" dalla stessa legge, che potrebbero confliggere con la stessa solo se la contraddicessero totalmente (es. si emanasse un'ordinanza che, per limitare l'inquinamento, ordinasse a tutti i cittadini di usare l'autoveicolo almeno sette ore al giorno).
Malgrado tutto credo che il problema sia un altro. Non di finalità di queste ordinanze ma di logica. E' un fatto statisticamente provato che le vetture che più contribuiscono all'inquinamento atmosferico NON sono le vetture ultraventennali e meno che mai quelle ultratrentennali perchè - pacificamente - sono meno del 10% del parco circolante e di solito ...circolano pochissimo. Le autovetture che inquinano sono TUTTE nei primi venti-trenta minuti di circolazione (cioè per la maggior parte del tempo in cui vengono utilizzate) allorchè il catalizzatore è "freddo" e non funziona. Sono quelle ferme in code interminabili ai semafori o, peggio ancora, sulle tangenziali. Per fare un "paradosso" si potrebbe dire che per arrestare l'inquinamento non occorre fermare le EURO-ZERO, ma al contrario far circolare SOLO le EURO-ZERO. Il traffico sarebbe talmente scorrevole ed il numero di vetture in circolazione talmente limitato che, pur trattandosi di un paradosso ...è la pura VERITA'.
E' inutile girare intorno al problema. Per abbassare l'inquinamento non serve fermare "questa" o "quella" vettura. Occorre CIRCOLARE MENO - SPECIE NEI CENTRI URBANI - CON VETTURE PRIVATE. Consentire la circolazione solo alle vetture per disabili. Ed ai mezzi pubblici. Potenziare DAVVERO questi ultimi accettando anche di aumentare l'imposta "generale" per diminuirne i prezzi. Consentire ed anzi incentivare la circolazione su due ruote, ben più adatta anche alle "dimensioni" delle ns strade urbane. E non si dica che sono "chimere". Andate a Monaco (dove il traffico automobilistico c'è, ma non è affatto il ns casino) o meglio ancora a Friburgo (dove si circola solo con i mezzi pubblici e vi assicuro che sono puntualissimi e si fermano solo loro, per dieci secondi, ai semafori per far passare ...i pedoni!).
Solo che si tratta di scardinare alla radice anni e anni di cultura italiana del "sedile sotto il culo" anche per andare da casa al bar all'angolo della via. Questione non semplice. Ma di certo non risolvibile col "ridicolo" fermo delle Euro-zero.
Si dovrebbe IMPARARE da chi possiede un'Euro-zero. Chi di voi prenderebbe la Fulvia per attraversare il centro storico della città nelle ore di punta? Nessuno, immagino. Tutti noi prendiamo le ns vetture il sabato e la domenica per andare a farle "cantare" fuori porta. Io, personalmente, uso la mia "berlina" quando ho un'udienza a Livorno o a Prato o a Pistoia o a Siena e mi diverto a raggiungerla con la Fulvia, partendo da Firenze alle 7,00 del mattino, solo perchè so che posso lasciare la macchina in alcuni punti "strategici" fuori dal centro e completare il percorso a piedi. E così posso prendermi il lusso ed il gusto di guidare la mia "storica" per tragitti tutto sommato "brevi" e rigorosamente senza "code". Svuotiamo le città dalle macchine. Invece di inventarci limitazioni illogiche e soprattutto inutili.
La norma codice che esenta dal pagamento del bollo ha indubbiamente come finalità la conservazione del patrimonio culturale. Conservazione, peraltro, che in sè e per sè non sia attua "necessariamente" con la circolazione dei veicoli (anche se sappiamo bene che un veicolo fermo è soggetto a problemi ben più gravi di quelli dovuti alla normale usura; ma questo è un concetto "pratico", non "giuridico"). Occorre tenere presente che nel ns ordinamento il c.d. "bollo" è in realtà una vera e propria tassa di possesso, non una "condizione di circolazione" del veicolo. Per cui ciò che si vuole esentare è il "possesso" del bene, non la sua "circolazione".
Le ordinanze regionali e comunali che limitano la circolazione, invece, hanno come finalità la tutela dall'inquinamento. Non sono "contra legem" poichè è lo stesso codice delle strada che autorizza gli enti locali ad emanare disposizioni per limitare la circolazione dei veicoli per tale finalità. Si tratta, pertanto, di c.d. "norme sub-legislative delegate" dalla legge stessa. In qualche modo "protette", "coperte" dalla stessa legge, che potrebbero confliggere con la stessa solo se la contraddicessero totalmente (es. si emanasse un'ordinanza che, per limitare l'inquinamento, ordinasse a tutti i cittadini di usare l'autoveicolo almeno sette ore al giorno).
Malgrado tutto credo che il problema sia un altro. Non di finalità di queste ordinanze ma di logica. E' un fatto statisticamente provato che le vetture che più contribuiscono all'inquinamento atmosferico NON sono le vetture ultraventennali e meno che mai quelle ultratrentennali perchè - pacificamente - sono meno del 10% del parco circolante e di solito ...circolano pochissimo. Le autovetture che inquinano sono TUTTE nei primi venti-trenta minuti di circolazione (cioè per la maggior parte del tempo in cui vengono utilizzate) allorchè il catalizzatore è "freddo" e non funziona. Sono quelle ferme in code interminabili ai semafori o, peggio ancora, sulle tangenziali. Per fare un "paradosso" si potrebbe dire che per arrestare l'inquinamento non occorre fermare le EURO-ZERO, ma al contrario far circolare SOLO le EURO-ZERO. Il traffico sarebbe talmente scorrevole ed il numero di vetture in circolazione talmente limitato che, pur trattandosi di un paradosso ...è la pura VERITA'.
E' inutile girare intorno al problema. Per abbassare l'inquinamento non serve fermare "questa" o "quella" vettura. Occorre CIRCOLARE MENO - SPECIE NEI CENTRI URBANI - CON VETTURE PRIVATE. Consentire la circolazione solo alle vetture per disabili. Ed ai mezzi pubblici. Potenziare DAVVERO questi ultimi accettando anche di aumentare l'imposta "generale" per diminuirne i prezzi. Consentire ed anzi incentivare la circolazione su due ruote, ben più adatta anche alle "dimensioni" delle ns strade urbane. E non si dica che sono "chimere". Andate a Monaco (dove il traffico automobilistico c'è, ma non è affatto il ns casino) o meglio ancora a Friburgo (dove si circola solo con i mezzi pubblici e vi assicuro che sono puntualissimi e si fermano solo loro, per dieci secondi, ai semafori per far passare ...i pedoni!).
Solo che si tratta di scardinare alla radice anni e anni di cultura italiana del "sedile sotto il culo" anche per andare da casa al bar all'angolo della via. Questione non semplice. Ma di certo non risolvibile col "ridicolo" fermo delle Euro-zero.
Si dovrebbe IMPARARE da chi possiede un'Euro-zero. Chi di voi prenderebbe la Fulvia per attraversare il centro storico della città nelle ore di punta? Nessuno, immagino. Tutti noi prendiamo le ns vetture il sabato e la domenica per andare a farle "cantare" fuori porta. Io, personalmente, uso la mia "berlina" quando ho un'udienza a Livorno o a Prato o a Pistoia o a Siena e mi diverto a raggiungerla con la Fulvia, partendo da Firenze alle 7,00 del mattino, solo perchè so che posso lasciare la macchina in alcuni punti "strategici" fuori dal centro e completare il percorso a piedi. E così posso prendermi il lusso ed il gusto di guidare la mia "storica" per tragitti tutto sommato "brevi" e rigorosamente senza "code". Svuotiamo le città dalle macchine. Invece di inventarci limitazioni illogiche e soprattutto inutili.
Re: stop nel 2007 alle auto vecchie
Ciao Pinko,
Sono pienamente d'accordo con te. Perchè solo se la vettura è ASI puoi circolare? E le altre che non sono iscritte? Forse sarebbe il caso che anche l'ACI tornasse a fare ciò non fa da decenni, cioè difendere l'automobilista in genere e, quindi, anche chi possiede un'auto storica nel caso specifico.
Farebbe senz'altro meno fatica a trovare soci e, forse, rischierebbe meno di essere commissariato.
Mi sembra che l'attuale Presidente, l'Avv. Lucchesi, che tra l'altro è fiorentino come te ed è un appassionato di vetture d'epoca (l'ho incontrato personalmente a più di una manifestazione nei panni di concorrente) fosse partito molto bene all'inizio del suo mandato, l'ho sentito fare dichiarazioni e commenti che erano perfettamente in linea con ciò che ho sempre pensato, cioè cambiare la mentalità del proprio personale, contestare il comportamento delle amministrazioni pubbliche nei confronti degli automobilisti, ridiscutere i prezzi del carburante, ecc., ma poi sembra sia stato un pò stoppato dagli organi all'interno dello stesso Automobile Club (i soliti Baroni intrallazzati che non vogliono cambiamenti e pensano solo a piazzare parenti e amici, come del resto hanno sempre fatto).
Sarebbe pertanto interessante provare a scrivergli una lettera aperta, tramite qualche rivista, per sensibilizzare lui e chi, come lui, ha voglia di cambiare.
Ciao
FulvioHF
Sono pienamente d'accordo con te. Perchè solo se la vettura è ASI puoi circolare? E le altre che non sono iscritte? Forse sarebbe il caso che anche l'ACI tornasse a fare ciò non fa da decenni, cioè difendere l'automobilista in genere e, quindi, anche chi possiede un'auto storica nel caso specifico.
Farebbe senz'altro meno fatica a trovare soci e, forse, rischierebbe meno di essere commissariato.
Mi sembra che l'attuale Presidente, l'Avv. Lucchesi, che tra l'altro è fiorentino come te ed è un appassionato di vetture d'epoca (l'ho incontrato personalmente a più di una manifestazione nei panni di concorrente) fosse partito molto bene all'inizio del suo mandato, l'ho sentito fare dichiarazioni e commenti che erano perfettamente in linea con ciò che ho sempre pensato, cioè cambiare la mentalità del proprio personale, contestare il comportamento delle amministrazioni pubbliche nei confronti degli automobilisti, ridiscutere i prezzi del carburante, ecc., ma poi sembra sia stato un pò stoppato dagli organi all'interno dello stesso Automobile Club (i soliti Baroni intrallazzati che non vogliono cambiamenti e pensano solo a piazzare parenti e amici, come del resto hanno sempre fatto).
Sarebbe pertanto interessante provare a scrivergli una lettera aperta, tramite qualche rivista, per sensibilizzare lui e chi, come lui, ha voglia di cambiare.
Ciao
FulvioHF