Grazie a Mario braciola !
Re: Grazie a Mario braciola !
Il post di Maimone "... ma sei con me che se dopo l'invenzione della ruota ci fossimo fermati li' saremmo rimasti con i carretti e basta. Se l'uomo si e' evoluto e' perche' ha sviluppato ed ideato sempre novita' che si migliorino di continuo..." e le conseguenti repliche, toccano un interessante argomento, darò anch'io il mio piccolo contributo anche se forse un pò "OT".
Anch'io mi schiero a favore del progresso e non lo considero un controsenso con l'amore per le auto del passato, soprattutto parlando di Lancia, Marchio da sempre votato all'innovazione come pochi altri. Condivido il pensiero di chi sostiene che il "mito Fulvia" si clebra conservandone al meglio gli esemplari esistenti, con i suoi pregi ed i suoi difetti, Per quanto riguarda la purtroppo mai realizzata "Fulvia" del 2003, pur riconoscendo che si trattava di una concept bellissima ed essendo certo che, se prodotta, avrebbe avuto un gran successo commerciale, sono convinto che sia figlia, come peraltro diversi esempi analoghi di case concorrenti (Mini, new Beetle...), della mancanza di fantasia sei nostri tempi. Mi spiego meglio... in questo forum celebriamo auto pensate e costruite molti anni fa da persone che guardavano avanti, nella tecnica e nello stile, qualche esempio: la Lambda era decenni avanti rispetto a qualunque vettura del tempo, meccanicamente e stilisticamente con la sua inimitabile snellezza permessa dalla scocca portante, andando agli anni '50 l'Aurelia è stata l'evoluzoine dell'Aprilia, la Flaminia dell'Aurelia, con la Flavia sorella minore "Hi tech" e come "entry level" la Fulvia, evoluzione dell'Appia. Tutte queste vetture sono state realizzate "guardando avanti", non indietro. I lancisti conservatori criticavano l'abbandono sulla Flaminia dello storico scudo, ma quello scudo era stato "rimosso" con la "Florida" da Battista "Pinin" Farina, uno dei più grandi "artisti" dell'epoca, avanti decenni rispetto agli altri e seguito da tutti i bravissimi stilisti che hanno lavorato per la sua carrozzeria, anche negli anni successivi, non dimentichiamo neppure Bertone, conoscete certo le Alfa BAT, e negli anni a seguire, che parentela aveva la Miura con il precedente modello? e la Marzal?. Nello stesso periodo all'estero non erano da meno, pensate alla parentela stilistica della DS con la "Traction avant" (della quale conservava l'osoleto motore), oppure della Jaguar E Type con le XK, e le americane? Mi limiterò a fare due nomi, Virgil Exner e Raymond Loewy, il secondo dovreste conoscerlo... Quelli citati, sono tutti casi di rottura con il passato, possibile in periodi di fertilità creativa, oggi è diverso, si cerca di vincere facile "copiando" i successi del passato, questo non è progresso, come non è progresso modificare le auto del passato per farle sembrare più moderne.
Il mito Lancia si celebra con la prossima Lancia, quella che non è ancora stata prodotta. Speriamo che un giorno possa nuovamente essere così.
Un caro saluto a tutti.
Giovanni
Anch'io mi schiero a favore del progresso e non lo considero un controsenso con l'amore per le auto del passato, soprattutto parlando di Lancia, Marchio da sempre votato all'innovazione come pochi altri. Condivido il pensiero di chi sostiene che il "mito Fulvia" si clebra conservandone al meglio gli esemplari esistenti, con i suoi pregi ed i suoi difetti, Per quanto riguarda la purtroppo mai realizzata "Fulvia" del 2003, pur riconoscendo che si trattava di una concept bellissima ed essendo certo che, se prodotta, avrebbe avuto un gran successo commerciale, sono convinto che sia figlia, come peraltro diversi esempi analoghi di case concorrenti (Mini, new Beetle...), della mancanza di fantasia sei nostri tempi. Mi spiego meglio... in questo forum celebriamo auto pensate e costruite molti anni fa da persone che guardavano avanti, nella tecnica e nello stile, qualche esempio: la Lambda era decenni avanti rispetto a qualunque vettura del tempo, meccanicamente e stilisticamente con la sua inimitabile snellezza permessa dalla scocca portante, andando agli anni '50 l'Aurelia è stata l'evoluzoine dell'Aprilia, la Flaminia dell'Aurelia, con la Flavia sorella minore "Hi tech" e come "entry level" la Fulvia, evoluzione dell'Appia. Tutte queste vetture sono state realizzate "guardando avanti", non indietro. I lancisti conservatori criticavano l'abbandono sulla Flaminia dello storico scudo, ma quello scudo era stato "rimosso" con la "Florida" da Battista "Pinin" Farina, uno dei più grandi "artisti" dell'epoca, avanti decenni rispetto agli altri e seguito da tutti i bravissimi stilisti che hanno lavorato per la sua carrozzeria, anche negli anni successivi, non dimentichiamo neppure Bertone, conoscete certo le Alfa BAT, e negli anni a seguire, che parentela aveva la Miura con il precedente modello? e la Marzal?. Nello stesso periodo all'estero non erano da meno, pensate alla parentela stilistica della DS con la "Traction avant" (della quale conservava l'osoleto motore), oppure della Jaguar E Type con le XK, e le americane? Mi limiterò a fare due nomi, Virgil Exner e Raymond Loewy, il secondo dovreste conoscerlo... Quelli citati, sono tutti casi di rottura con il passato, possibile in periodi di fertilità creativa, oggi è diverso, si cerca di vincere facile "copiando" i successi del passato, questo non è progresso, come non è progresso modificare le auto del passato per farle sembrare più moderne.
Il mito Lancia si celebra con la prossima Lancia, quella che non è ancora stata prodotta. Speriamo che un giorno possa nuovamente essere così.
Un caro saluto a tutti.
Giovanni
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Re: Grazie a Mario braciola !
Fare vetture che esteticamente si ispirassero a grandi icone del passato come la nuova Mini o 500 hanno garantito un successo nelle vendite e questo è quello che conta per chi le produce, mentre una vettura "rivoluzionaria" rappresenta sempre un'incognita, può avere un grande successo come ad esempio la DS, ma può anche non essere capita subito dalla gente, come capitò per la Beta HPE o per la Thesis, non a caso i tedeschi rinnovano i loro modelli di maggior successo senza mai stravolgerne l'immagine come ad esempio per la Golf.
Re: Grazie a Mario braciola !
Buonasera Silvano,
ritengo necessario distinguere tra due filosofie differenti, un conto è innovare un poco alla volta senza stravolgere l'esistente, filosofia da sempre cara ai costruttori nordici, un altro "ispirarsi", dopo decine d'anni, a modelli del passato.
Nel secondo caso, per quanto i risultati possano essere pregevoli, si tratta di mancanza di fantasia.
La scuola italiana (Pininfarina, Bertone, Vignale, Boano, etc, etc...) è diventata famosa guardando al futuro e le più belle auto tedesche ed inglesi, salvo rare eccezioni, sono state disegnate da stilisti italiani, vedi la Nash Heley di Pininfarina, le BMW di Michelotti e di Ercole Spada la Wokswagen Golf di Giugiaro (ispiarata dalla 127), le Mercedes di Bruno sacco e molti altri esempi...
Sulla HPE, bella anche se non così rivoluzionaria, condivido il tuo giudizio, la Thesis è un'altra storia, l'estetica in quel caso era l'ultimo dei problemi...
ritengo necessario distinguere tra due filosofie differenti, un conto è innovare un poco alla volta senza stravolgere l'esistente, filosofia da sempre cara ai costruttori nordici, un altro "ispirarsi", dopo decine d'anni, a modelli del passato.
Nel secondo caso, per quanto i risultati possano essere pregevoli, si tratta di mancanza di fantasia.
La scuola italiana (Pininfarina, Bertone, Vignale, Boano, etc, etc...) è diventata famosa guardando al futuro e le più belle auto tedesche ed inglesi, salvo rare eccezioni, sono state disegnate da stilisti italiani, vedi la Nash Heley di Pininfarina, le BMW di Michelotti e di Ercole Spada la Wokswagen Golf di Giugiaro (ispiarata dalla 127), le Mercedes di Bruno sacco e molti altri esempi...
Sulla HPE, bella anche se non così rivoluzionaria, condivido il tuo giudizio, la Thesis è un'altra storia, l'estetica in quel caso era l'ultimo dei problemi...
Re: Grazie a Mario braciola !
... gli fischieranno sempre di più le orecchie 

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Re: Grazie a Mario braciola !
OK! Luciano.
Re: Grazie a Mario braciola !
Io condivido ispirarsi a vetture che hanno fatto la storia in chiave moderna, certe vetture non si possono dimenticare, rafforzano il legame con la clientela ed è un omaggio stesso della casa al modello di successo, fosse anche solo un operazione commerciale (purché sia di qualità) non ci trovo niente di male, meglio una vettura che ha una personalità e ricorda un mito piuttosto che una vettura anonima.
Re: Grazie a Mario braciola !
Io penso una cosa,giusta o sbagliata che sia: Il passato,con tutta la sua Storia,deve "riposare in pace".Le operazioni commerciali, che prevedono modelli che non hanno la benchè minima "parentela",con le auto di cui riportano solo il nome, sonno tutt'altra roba. Pensiamo solo a che similitudini ci possano essere fra la 500,la bicilindrica che è rimasta nel cuore di tutti noi, e le "500" degli anni 90,con le loro trazioni anteriori, forma squadrata,con i loro 4 cilindri di 903 cc.? a mio parere, zero, cosi come le 500 attuali,, completamente diverse, a parte una lontana sagoma di lamierati esterni. Che dire, poi, andando oltre confine, che senso può avere una "Mini Cooper S, addirittura diesel e Station Wagon", con le mitiche Mini Cooper S, dei rally di Montecarlo? Roba, volume di vendita a parte, da far rigirare nella sua tomba il povero Sir John Cooper!
Si paventa una "estinzione" delle Fulvia. Sta a noi evitarla. Proprio in queste occasioni, tecnologia e progresso moderni, ci aiutano validamente.Abbiamo a disposizione lubrificanti, liquidi antigelo, prodotti cerosi e antirombo, che, con la loro azione, ci permettono di poter evitare, se la vogliamo, questa "estinzione".
Che ci piaccia o no, augurandoci la più lunga prospettiva di vita possibile,(gufate INPS a parte), ci estinguiamo prima noi, delle nostre Fulvia.
Si paventa una "estinzione" delle Fulvia. Sta a noi evitarla. Proprio in queste occasioni, tecnologia e progresso moderni, ci aiutano validamente.Abbiamo a disposizione lubrificanti, liquidi antigelo, prodotti cerosi e antirombo, che, con la loro azione, ci permettono di poter evitare, se la vogliamo, questa "estinzione".
Che ci piaccia o no, augurandoci la più lunga prospettiva di vita possibile,(gufate INPS a parte), ci estinguiamo prima noi, delle nostre Fulvia.
Re: Grazie a Mario braciola !
Buongiorno Delta HPE,
mi pare di capire che acca effe abbia perfettamente inteso il mio pensiero ma evidentemente non mi sono espresso nel migliore dei modi. Innanzitutto non ho mai voluto parlare di auto anonime, Lancia raramente ha prodotto auto anomime, magari alcune sono state giudicate brutte, ma difficilmente anonime. Inoltre, gli oggetti in generale, non solo le vetture, che hanno fatto fatto la storia del design, sono nati dalla fantasia di chi li ha disegnati e non dalla "copia" di oggetti precedenti. Ovviamente "il passato" costituisce una fondamentale fonte di ispirazione, non potrebbe non essere così (vedi il riutilizzo di alcuni "stilemi" particolarmente riusciti tipo il portellone della Lancia Y, le scalfature della Fiat Barchetta oppure le "branchie" delle BMW Z3 e Z8), ma il "riprodurre in chiave moderna" non è mai stato indice di progresso e neppure di fantasia anche se i risultati possono essere esteticamente splendidi a livello assoluto.
Ti farò un esempio che esula dal campo automobilistico, conoscerai senz'altro il "neoclassicismo" che, in contrapposizione al barocco ed al rococò si ispirava appunto al periodo "classico", in particolare all'arte greca e romana, nell'architettura uno degli esponenti più famosi è stato il Vanvitelli, le sue opere furono e sono tutt'ora considerate magnifiche, che dire per esempio della Reggia di Caserta? Spettacolare. Ma, a prescindere dagli ovvi aspetti legati all'evoluzione tecnologica, cos'ha rappresentato di nuovo quella tendenza?
Tornando al settore auto, i motivi che conducono a questi remake sono differenti ma il discorso è analogo, si creano prodotti magari esteticamente belli ma privi di ogni spunto innovativo. Questa parte del forum è dedicata alla Fulvia, a quale precedente Lancia assomiglia la Fulvia? A nessuna... il bravissimo Castagnero disse di essersi ispirato ai motoscafi Riva...
E prova a pensare alla fine degli anni '50, quale poteva essere l' emozione suscitata da una Flaminia nel panorama di vetture dell'epoca? La pur splendida Aurelia, al confronto diventava immediatamente un "dinosauro"...
E pensa alle auto anni '70, uso ancora come paragone la Flaminia, a listino fino alla fine degli anni '60, ne avrai vista una in qualche fiera posteggiata accanto ad una Jaguar XJ6 oppure, peggio, accanto ad una Citoen CX. Cosa mi dici? Altro dinosauro... E la Fiat 130, nata proprio in quegli anni? Neoclassica...
Ma oggi non siamo alla fine degli anni '50 e neppure nei '70. oggi purtroppo la parola d'ordine è globalizzazione e si pensa solo al proffitto a breve termine per cui si tende a cercare il "rischio zero", con il "remake" si va sul sicuro, ma poi cosa ci sarà? Il remake del remake? La nuova "new beetle" la nuova "new 500"? Guardati attorno e vedi in quale mondo stiamo vivendo, il design automobilistico non è che lo specchio fedele del periodo attuale.
Chissà cosa ne penseranno i nostri figli tra 50 anni...
mi pare di capire che acca effe abbia perfettamente inteso il mio pensiero ma evidentemente non mi sono espresso nel migliore dei modi. Innanzitutto non ho mai voluto parlare di auto anonime, Lancia raramente ha prodotto auto anomime, magari alcune sono state giudicate brutte, ma difficilmente anonime. Inoltre, gli oggetti in generale, non solo le vetture, che hanno fatto fatto la storia del design, sono nati dalla fantasia di chi li ha disegnati e non dalla "copia" di oggetti precedenti. Ovviamente "il passato" costituisce una fondamentale fonte di ispirazione, non potrebbe non essere così (vedi il riutilizzo di alcuni "stilemi" particolarmente riusciti tipo il portellone della Lancia Y, le scalfature della Fiat Barchetta oppure le "branchie" delle BMW Z3 e Z8), ma il "riprodurre in chiave moderna" non è mai stato indice di progresso e neppure di fantasia anche se i risultati possono essere esteticamente splendidi a livello assoluto.
Ti farò un esempio che esula dal campo automobilistico, conoscerai senz'altro il "neoclassicismo" che, in contrapposizione al barocco ed al rococò si ispirava appunto al periodo "classico", in particolare all'arte greca e romana, nell'architettura uno degli esponenti più famosi è stato il Vanvitelli, le sue opere furono e sono tutt'ora considerate magnifiche, che dire per esempio della Reggia di Caserta? Spettacolare. Ma, a prescindere dagli ovvi aspetti legati all'evoluzione tecnologica, cos'ha rappresentato di nuovo quella tendenza?
Tornando al settore auto, i motivi che conducono a questi remake sono differenti ma il discorso è analogo, si creano prodotti magari esteticamente belli ma privi di ogni spunto innovativo. Questa parte del forum è dedicata alla Fulvia, a quale precedente Lancia assomiglia la Fulvia? A nessuna... il bravissimo Castagnero disse di essersi ispirato ai motoscafi Riva...
E prova a pensare alla fine degli anni '50, quale poteva essere l' emozione suscitata da una Flaminia nel panorama di vetture dell'epoca? La pur splendida Aurelia, al confronto diventava immediatamente un "dinosauro"...
E pensa alle auto anni '70, uso ancora come paragone la Flaminia, a listino fino alla fine degli anni '60, ne avrai vista una in qualche fiera posteggiata accanto ad una Jaguar XJ6 oppure, peggio, accanto ad una Citoen CX. Cosa mi dici? Altro dinosauro... E la Fiat 130, nata proprio in quegli anni? Neoclassica...
Ma oggi non siamo alla fine degli anni '50 e neppure nei '70. oggi purtroppo la parola d'ordine è globalizzazione e si pensa solo al proffitto a breve termine per cui si tende a cercare il "rischio zero", con il "remake" si va sul sicuro, ma poi cosa ci sarà? Il remake del remake? La nuova "new beetle" la nuova "new 500"? Guardati attorno e vedi in quale mondo stiamo vivendo, il design automobilistico non è che lo specchio fedele del periodo attuale.
Chissà cosa ne penseranno i nostri figli tra 50 anni...
Re: Grazie a Mario braciola !
Buonasera gcarenini, premetto che il mio pensiero non chiamava in causa nessuno, è solo quello che penso io, senza nessun riferimento a chi aveva già postato, il mio concetto è questo: perché un marchio deve rinunciare avvalendosi dei modelli di maggior successo del (proprio) passato la possibilità di vendere più auto ? Secondo me è una concessione che si può fare, se in passato una casa ha avuto il merito di fare delle auto di successo perché non dargliene atto e sfruttarne l' immagine ? Non mi sembra un peccato mortale, in fin dei conti l' obbiettivo principale è quello di vendere più auto, auto che riconoscono tutti, famigliari e simpatiche anche ai bambini, anche chi non c'è mai salito sopra, poi sappiamo benissimo che la vettura non è più quella di un tempo, ci mancherebbe, in fin dei conti non è quello che sta sfruttando la Volkswagen con la Golf ? Tutti sappiamo che non è più la vettura di 40 anni fa, eppure viene venduta come allora, perché ha un ' immagine, nessuno si sogna di dire che la Golf attuale non è una Golf, allora ai tedeschi è concesso e agli italiani no? Loro hanno avuto il merito di non avere mai interrotto la produzione, ma la vettura viene costruita e aggiornata con le tecnologie attuali e del momento. Se l' operazione di mantenere vivo un modello (e un marchio) è fatta con un certo criterio ben venga, non come le rimarchionate senza senso come proporzioni e stile, (qui non abbiamo le strade di san francisco), che hanno segnato la fine del marchio Lancia, per esempio la 500 mi sembra azzeccata e proporzionata, la 500l non mi piace però se vende va bene anche questa.
Re: Grazie a Mario braciola !
DeltaHPE, scusa l'intromissione. Il punto è proprio nella produzione mai interrotta di un modello. Naturale che la Golf di oggi,non è più quella di 40 anni fa.La sua evoluzione, però, è passata attraverso la produzione di serie differenti, che di volta in volta venivano aggiornate, per rimanere al passo coi tempi e le tecnologie attuali, se la si vuole continuare a vendere.
Ben diverso affibbiare un nome, a capocchia, di auto che hanno avuto successo e la cui produzione è cessata da decenni, ad auto completamente differenti.
Un esempio : Ci sono analogie,magari remotissime fra la 600 del 57 e le 600 moderne,uscite da poco di produzione? Continuando cosi',niente di strano che la Fiat possa produrre in futuro una Balilla e la Lancia, se futuro avrà, una Augusta o un'Ardea.
Ben diverso affibbiare un nome, a capocchia, di auto che hanno avuto successo e la cui produzione è cessata da decenni, ad auto completamente differenti.
Un esempio : Ci sono analogie,magari remotissime fra la 600 del 57 e le 600 moderne,uscite da poco di produzione? Continuando cosi',niente di strano che la Fiat possa produrre in futuro una Balilla e la Lancia, se futuro avrà, una Augusta o un'Ardea.