Il problema di fondo
è che non ci possiamo permettere di contestare.
Abbiamo la corda attorno al collo, è solo da stringere.........l'incertezza del mondo Fiat è lo specchio del Paese.
Ricordiamo, per un attimo, chi siamo:
In Italia il comunismo bieco e possibilista degli anni 70 del "tutti possono tutto" e il socialismo ottuso degli '80 dove "tutti ostentano tutto", ci hanno annichilito, facendoci credere che il periodo più brutto della nostra storia fosse il dopoguerra e che tutto era alle nostre spalle, ci ha reso furbi, assistenzialisti, apatici, deresponsabilizzati, disabituato a pensare, a programmare, ad attendere, a lottare a fare sacrifici e a investire le nostre migliori energie quando serve: quando si è giovani per studiare, imparare un mestiere, crescere, viaggiare (non emigrare, ma viaggiare).
Invece l'imperativo è
tutto e subito, inseguire posizioni sociali a tutti i costi magari con raccomandazioni a scapito di chi ce l'ha fatta solo con le proprie forze, per arrivare a 40 anni e scoprire che il posto non è più fisso, perchè è solo il terziario e i sevizi ora che conta, le attività di produzione stanno finendo, l'offerta di laureati è sproporzionata rispetto alla domanda, che i nostri curriculm sono iperspecializzati per le offerte di lavoro che ci sono (due master e 3 lingue fanno paura, nessuno ti prenderà mai per fare il banconista al supermercato) che i mestieri cosiddetti umili stanno scomparendo, nessuno ripara più niente, una macchina di 4 anni è già obsoleta, un telephonino dell'anno scorso è già out, l'artigianato, le piccole aziende seguono a ruota. Siamo tutti dottori, avvocati, insegnanti, ingegneri, scienziati ma ovviamnet precari e in più nessuno sa cambiare una lampadina di una macchina o riparare un lavandino che perde.Come si riciclano queste persone nel caso si abolisse l'art.18? Chi si riprende un impiegato 40 enne con 20 anni di esperienza o un iper precario sballottato da tutte le parti di Italia, quando lo stesso mestiere può essere fatto dai consulenti pagati la metà? con quale soddisfazione sul lavoro poi? con quali stimoli? con quale qualità del prodotto?
Col cervello bacato, stiamo ragionando e facendo ciò che ci dice la tv. Conta solo il calcio, i reality, le veline, le farfalline, sul web oltre al porno solo i siti di scommesse on line: perchè dobbiamo essere distratti, abulici, non razionali ma emotivi con il dovere di essere omologati ad avere tutti almeno una macchina, tutti devono andare in vacanza, tutti devono avere l'I-Phone, tuttti devono avere il TV a Led, l'abbonamento a Sky, (se hai quello di Mediaset sei un pezzente) tutti devono andare all'Università, (sei un fallito quando ci vai, figurati se non ci vai) in palestra, avere la casa di proprietà.............
Tutto questo se era un tenore di vita al limite fino a 10 anni fa ora significa
tutti indebidati, mutui da pagare, rate da saldare, bollette da pagare. mentre i nostri stipendi in euro valgono la metà di quelli in lire e la nostra età pensionabile è pari alla nostra attesa di vita.
Allora
in queste condizioni ci può permettersi di dire no? Chi si può permettere di rifiutare un posto come quello di Pomigliano come di qualsiasi altro posto simile di qualsiasi altra categoria produttiva?
Ma chi ci rappresenterebbe? chi ci apppoggerebbe? Siamo imputati innocenti ad un processo senza difesa.
Il mondo del lavoro, stando così le cose, è al collasso perchè
la flessibilità come la intendiamo noi in Italia è solo sfruttamento e demeritocrazia: raccomandati e figli di papà che ci chiamano sfigati se prendiamo la laurea a 28 anni o se a 40 anni stiamo ancora con i nostri genitori perchè non abbiamo possibilità di una vita indipendente o se non abbiamo il coraggio di emigrare in Gemania in Inghilterra....................si parla di art.18 cioè la licenziabilità come soluzione alla crisi industriale ed economica, ma non si parla di aumentare la produttività, di diminuire la pressione fiscale, di annullare la malavita, la camorra, la mafia che ci ammorba, della mancanza di concorrenza, di competitività, di prezzi alle stelle di benzina, gasolio, assicurazione RCA tutte cose che t
engono alla larga gli investitori stranieri e i loro capitali, e anche quelli italiani se è vero che ogni giorno ci sono già imprenditori di casa nostra alla canna del gas.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... ez=NORDEST
In assenza di investimenti e piani di sviluppo, a flessibilità applicata in un'economia sottosviluppata come la nostra sta come il metadone al malato terminale.
In tutto questo i sindacati erano tali forse trent'anni fa quando le lotte erano vere o meno fasulle di adesso, ma ora non c'è nulla da lottare in confronto alle vere lotte degli anni 70: all'epoca era tutto da reinventare, sicurezza del luogo di lavoro, difesa del posto di lavoro, tutela delle lavoratrici donne, gestione delle ferie sono diriti acquisiti in decenni di lotte ma ora sono obsolete, ora danno fastidio, danno impopolarità, e quindi cosa c'è più da difendere? Tuti i nostri diritti acquisiti sono messi in discussione, i sindacati odierni sono tuti politicizzati,
sono la stessa azienda in altra veste,.Sono il governo nelle aziende.
Oggi i temi sono altri, si parla di produttività, di flessibilità, di finanza, di art. 18 ma che ne volete sapere voi? ma chi vi può rappresentare? quando in un Paese vi fanno firmare le dimissioni in bianco prima dell'assunzione,
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 8834.shtml
quando vi danno la metà di quello che dichiarano, quando non vi pagano gli straordinari, quando vi fanno fare le flessioni quando sbagliate,
http://www.economiaweb.it/abercrombie-f ... punizione/
o vi frustano sulle gambe quando vi distraete
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... r-4026163/
da chi potete andare a lamentarvi, a denunciare?
quando si chiudeva Termini Imerese dov'era il Governo Italiano? Quando si constingevano gli operai di Pomigliano a firmare per Fabbrica Italia con diritti e doveri diciamo così "riformulati", dov'era lo Stato?
Siamo soli ed abbiamo i minuti contati, gli stipendi contati, è vietato l'assembramento, è vietato mangiare, contano le volte che andiamo in bagno e abbiamo timore anche di fare figli e di ammalarci.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ne/197103/
Poco distanti da Cina e India a cui somigliamo sempre più, speriamo che siano loro a comprare le nostre macchine finquando non saranno stesso loro a costruirsele con un quarto dei costi di mandopera.
Ora immaginate, tanto per rimanere in Fiat, che il 10% di quello che ho scritto stia nella testa di un operaio Italiano che tutti i giorni sta montando la vostra macchina sulla linea o di un impiegato che tutti i giorni sta organizzando il lavoro......e ha figli adolescenti che dovranno fare la stessa sua trafila.
Confrontatelo poi con l'operaio della Volkswagen che vive in Germania e ha avuto 7000 E lordi in busta paga come bonus premio.
Capito il sistema?