Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli
Posted: 03 Feb 2012, 12:12
NON CONDIVIDO
Secondo me l’articolo è troppo superficiale, generalizzato e incompleto della conclusione.
Io sono del ’57 e quindi, secondo il Polito, generazione che per prima ha disubbidito ai genitori e la prima ad aver obbedito ai figli. Troppo generalizzato, io sicuramente sono stato uno che ha disubbidito non solo ai genitori ma anche alle istituzioni e non sono mai stato un padre orsetto. Ho educato i miei figli per come sono stato educato io e cioè credere in determinati valori come lo studio, il lavoro, il formarsi una famiglia e sicuramente non sono una mosca bianca, come mè ci sono milioni di persone in Italia.
Quindi chi sono questi papà orsetti,quali genitori iperprotettivi descrive il Polito? Forse tutti quelli come lui che hanno sempre avuto tutto a portata di telefono, quelli che hanno tutti gli agi e non mancano di farli avere ai figli, l’ultimo modello di auto, l’ultimo ritrovato teck, le griffe del momento etc.etc. e quindi crescono dei figli secondo il principio che l’apparire conta più dell’essere. Genitori che in gioventù hanno lottato per i valori del proletariato, ma una volta grandi e assaggiato i valori del benessere, che poteva dare loro il sistema, attraverso le note scorciatoie, non hanno esitato a prenderne a pieni mani , quanti di loro, oggi ricoprono cariche importanti per meriti? Il Signor Polito è stato fondatore e direttore di un giornaletto “ Il Riformatore “ che vendeva circa 1500 copie al giorno ma prendeva contributi come se ne vendesse 150.000 dalla fiscalità generale e cioè dalle nostre tasche.
A quali giovani si riferisce dicendo che conoscono solo il diritto allo studio e non il dovere a mantenersi allo studio come fanno i ragazzi americani, ma dove vive il Polito? che ambienti frequenta, ah! dimenticavo lui non appartiene alla gente comune, alla maggioranze di famiglie i cui figli si spaccano il culo a lavorare e studiare e in certi casi ad aiutare pure il bilancio economico familiare, e dunque non dovrebbe essere più lo Stato ad aiutare questi ragazzi?
Questi ragazzi non frequentano con comodo e senza fretta !! o piuttosto sono i figli dei genitori come lui che hanno scordato in quale sistema facile facile hanno conseguito la laurea e oggi sono pronti ad offrire al proprio figliolo, il proprio studio di medico, di avvocato, di ingegnere, la propria farmacia etc.etc. e non importa che si consegua la laurea fuori corso dopo i 28 anni, tanto il posto è sicuro, non importa, la lotta del merito e del talento per loro non vale. E' importante soddisfare il proprio ego,contuinerà la professione.
Il senso comune degli italiani non è questo , il Polito non fa cenno a nessun distinguo , cosa che è essenziale per capire il fenomeno ed effettuare una analisi critica e non superficiale quale è quella sua.
Incompleto nella conclusione, tanto che si limita a sfiorare la vera causa del fenomeno che ha portato, oggi, questi effetti nei giovani bamboccioni o sfigati.
Il Polito, probabilmente, preso da sensi di colpa o di rimorso critica quella cultura alla quale è appartenuto ed appartiene ancora, a quella cultura generazionale che a partire dal ’68 e sfociata poi negli ’80 con delle scelte politiche e sociali che hanno portato al garantismo puro. Gli slogan di allora erano diritto allo studio e al lavoro per tutti e allora università aperta a tutti e quindi niente tasse, posto fisso per tutti, ammortizzatori sociali per tutti, assistenza sanitaria per tutti,il tutto senza nessun controllo. Erano i tempi del 6 o del diciotto politico, gli esami collettivi, che hanno prodotto
la formazione di persone senza merito e talento che hanno poi riempito le cattedre di scuole, università, ospedali, enti pubblici, politici, insomma la classe che ha formato ed educato i bamboccioni e gli sfigati di oggi.
Il Polito ha perso l’occasione di fare una analisi seria e completa su un dibattito attuale che determinerà scelte politiche che coinvolgeranno i figli di giovani genitori.
Questo è il mio pensiero in merito, sarà condivisibile, non condivisibile, sicuramente non approfondito per come merita, ci sarebbe da scrivere per molte pagine e sinceramente non voglio tediare nessuno.
Saluti..
Secondo me l’articolo è troppo superficiale, generalizzato e incompleto della conclusione.
Io sono del ’57 e quindi, secondo il Polito, generazione che per prima ha disubbidito ai genitori e la prima ad aver obbedito ai figli. Troppo generalizzato, io sicuramente sono stato uno che ha disubbidito non solo ai genitori ma anche alle istituzioni e non sono mai stato un padre orsetto. Ho educato i miei figli per come sono stato educato io e cioè credere in determinati valori come lo studio, il lavoro, il formarsi una famiglia e sicuramente non sono una mosca bianca, come mè ci sono milioni di persone in Italia.
Quindi chi sono questi papà orsetti,quali genitori iperprotettivi descrive il Polito? Forse tutti quelli come lui che hanno sempre avuto tutto a portata di telefono, quelli che hanno tutti gli agi e non mancano di farli avere ai figli, l’ultimo modello di auto, l’ultimo ritrovato teck, le griffe del momento etc.etc. e quindi crescono dei figli secondo il principio che l’apparire conta più dell’essere. Genitori che in gioventù hanno lottato per i valori del proletariato, ma una volta grandi e assaggiato i valori del benessere, che poteva dare loro il sistema, attraverso le note scorciatoie, non hanno esitato a prenderne a pieni mani , quanti di loro, oggi ricoprono cariche importanti per meriti? Il Signor Polito è stato fondatore e direttore di un giornaletto “ Il Riformatore “ che vendeva circa 1500 copie al giorno ma prendeva contributi come se ne vendesse 150.000 dalla fiscalità generale e cioè dalle nostre tasche.
A quali giovani si riferisce dicendo che conoscono solo il diritto allo studio e non il dovere a mantenersi allo studio come fanno i ragazzi americani, ma dove vive il Polito? che ambienti frequenta, ah! dimenticavo lui non appartiene alla gente comune, alla maggioranze di famiglie i cui figli si spaccano il culo a lavorare e studiare e in certi casi ad aiutare pure il bilancio economico familiare, e dunque non dovrebbe essere più lo Stato ad aiutare questi ragazzi?
Questi ragazzi non frequentano con comodo e senza fretta !! o piuttosto sono i figli dei genitori come lui che hanno scordato in quale sistema facile facile hanno conseguito la laurea e oggi sono pronti ad offrire al proprio figliolo, il proprio studio di medico, di avvocato, di ingegnere, la propria farmacia etc.etc. e non importa che si consegua la laurea fuori corso dopo i 28 anni, tanto il posto è sicuro, non importa, la lotta del merito e del talento per loro non vale. E' importante soddisfare il proprio ego,contuinerà la professione.
Il senso comune degli italiani non è questo , il Polito non fa cenno a nessun distinguo , cosa che è essenziale per capire il fenomeno ed effettuare una analisi critica e non superficiale quale è quella sua.
Incompleto nella conclusione, tanto che si limita a sfiorare la vera causa del fenomeno che ha portato, oggi, questi effetti nei giovani bamboccioni o sfigati.
Il Polito, probabilmente, preso da sensi di colpa o di rimorso critica quella cultura alla quale è appartenuto ed appartiene ancora, a quella cultura generazionale che a partire dal ’68 e sfociata poi negli ’80 con delle scelte politiche e sociali che hanno portato al garantismo puro. Gli slogan di allora erano diritto allo studio e al lavoro per tutti e allora università aperta a tutti e quindi niente tasse, posto fisso per tutti, ammortizzatori sociali per tutti, assistenza sanitaria per tutti,il tutto senza nessun controllo. Erano i tempi del 6 o del diciotto politico, gli esami collettivi, che hanno prodotto
la formazione di persone senza merito e talento che hanno poi riempito le cattedre di scuole, università, ospedali, enti pubblici, politici, insomma la classe che ha formato ed educato i bamboccioni e gli sfigati di oggi.
Il Polito ha perso l’occasione di fare una analisi seria e completa su un dibattito attuale che determinerà scelte politiche che coinvolgeranno i figli di giovani genitori.
Questo è il mio pensiero in merito, sarà condivisibile, non condivisibile, sicuramente non approfondito per come merita, ci sarebbe da scrivere per molte pagine e sinceramente non voglio tediare nessuno.
Saluti..