Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

"Cars are useless if you have no friends to drive to"
"Le auto sono inutili se non si hanno amici da raggiungere"
[Mod. da Elettriko]

Z e Phedra
Gallery
Mercatino
sincal
Posts: 8200
Joined: 27 Dec 2011, 16:53

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by sincal »

NON CONDIVIDO

Secondo me l’articolo è troppo superficiale, generalizzato e incompleto della conclusione.
Io sono del ’57 e quindi, secondo il Polito, generazione che per prima ha disubbidito ai genitori e la prima ad aver obbedito ai figli. Troppo generalizzato, io sicuramente sono stato uno che ha disubbidito non solo ai genitori ma anche alle istituzioni e non sono mai stato un padre orsetto. Ho educato i miei figli per come sono stato educato io e cioè credere in determinati valori come lo studio, il lavoro, il formarsi una famiglia e sicuramente non sono una mosca bianca, come mè ci sono milioni di persone in Italia.
Quindi chi sono questi papà orsetti,quali genitori iperprotettivi descrive il Polito? Forse tutti quelli come lui che hanno sempre avuto tutto a portata di telefono, quelli che hanno tutti gli agi e non mancano di farli avere ai figli, l’ultimo modello di auto, l’ultimo ritrovato teck, le griffe del momento etc.etc. e quindi crescono dei figli secondo il principio che l’apparire conta più dell’essere. Genitori che in gioventù hanno lottato per i valori del proletariato, ma una volta grandi e assaggiato i valori del benessere, che poteva dare loro il sistema, attraverso le note scorciatoie, non hanno esitato a prenderne a pieni mani , quanti di loro, oggi ricoprono cariche importanti per meriti? Il Signor Polito è stato fondatore e direttore di un giornaletto “ Il Riformatore “ che vendeva circa 1500 copie al giorno ma prendeva contributi come se ne vendesse 150.000 dalla fiscalità generale e cioè dalle nostre tasche.
A quali giovani si riferisce dicendo che conoscono solo il diritto allo studio e non il dovere a mantenersi allo studio come fanno i ragazzi americani, ma dove vive il Polito? che ambienti frequenta, ah! dimenticavo lui non appartiene alla gente comune, alla maggioranze di famiglie i cui figli si spaccano il culo a lavorare e studiare e in certi casi ad aiutare pure il bilancio economico familiare, e dunque non dovrebbe essere più lo Stato ad aiutare questi ragazzi?
Questi ragazzi non frequentano con comodo e senza fretta !! o piuttosto sono i figli dei genitori come lui che hanno scordato in quale sistema facile facile hanno conseguito la laurea e oggi sono pronti ad offrire al proprio figliolo, il proprio studio di medico, di avvocato, di ingegnere, la propria farmacia etc.etc. e non importa che si consegua la laurea fuori corso dopo i 28 anni, tanto il posto è sicuro, non importa, la lotta del merito e del talento per loro non vale. E' importante soddisfare il proprio ego,contuinerà la professione.
Il senso comune degli italiani non è questo , il Polito non fa cenno a nessun distinguo , cosa che è essenziale per capire il fenomeno ed effettuare una analisi critica e non superficiale quale è quella sua.
Incompleto nella conclusione, tanto che si limita a sfiorare la vera causa del fenomeno che ha portato, oggi, questi effetti nei giovani bamboccioni o sfigati.
Il Polito, probabilmente, preso da sensi di colpa o di rimorso critica quella cultura alla quale è appartenuto ed appartiene ancora, a quella cultura generazionale che a partire dal ’68 e sfociata poi negli ’80 con delle scelte politiche e sociali che hanno portato al garantismo puro. Gli slogan di allora erano diritto allo studio e al lavoro per tutti e allora università aperta a tutti e quindi niente tasse, posto fisso per tutti, ammortizzatori sociali per tutti, assistenza sanitaria per tutti,il tutto senza nessun controllo. Erano i tempi del 6 o del diciotto politico, gli esami collettivi, che hanno prodotto
la formazione di persone senza merito e talento che hanno poi riempito le cattedre di scuole, università, ospedali, enti pubblici, politici, insomma la classe che ha formato ed educato i bamboccioni e gli sfigati di oggi.
Il Polito ha perso l’occasione di fare una analisi seria e completa su un dibattito attuale che determinerà scelte politiche che coinvolgeranno i figli di giovani genitori.
Questo è il mio pensiero in merito, sarà condivisibile, non condivisibile, sicuramente non approfondito per come merita, ci sarebbe da scrivere per molte pagine e sinceramente non voglio tediare nessuno.
Saluti..
Sincal
Image
MarcoMi
Posts: 3498
Joined: 16 Sep 2011, 09:14

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by MarcoMi »

Bravo Sincal, mi sei piaciuto. (tu)
Non entro nel merito della discussione, ho 43 anni e quattro figli: il più grande non ha ancora 6 anni... e per ora ho altri problemi a cui pensare... non potrei dare un parere/giudizio relativi ad un argomento di cui non ho ancora fatto esperienza.

Ciao
Marco
Francis MI
Posts: 16644
Joined: 21 Dec 2008, 19:37

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by Francis MI »

Caro Sincal,
condivido quasi tutto quello che dici, e non condivido di solito cio' che scrive Polito, ma in questo caso faceva riferimento alle polemiche seguite alla famosa frase sugli "sfigati" che si laureano a 28 anni (o dopo).
In Italia e' facilissimo franare nella generalizzazione (e, perdonami, mi sembra che anche tu non sia immune dalla generalizzazione quando parli di "loro") , cosi' non e' necessario approfondire, studiare, verificare.
Ma un fondo di verita' in quello che dice c'e'. Non si puo' negare che a fronte di tante brave persone, studenti volenterosi e genitori impegnati, ci sia una stragrande maggioranza di persone che nel loro piccolo cercano di approfittare dei privilegi, delle garanzie, delle sicurezze alle spalle degli altri cittadini.
Guardando programmi come Striscia o le Iene ti viene veramente da domandarti in che paese viviamo.
L'altra sera le riprese degli impegati di un comune di Roma che timbravano per gli altri, uscivano subito per pausa cappuccino, etc. senza che nessuno potesse o volesse dire loro alcunche'.
Ieri sera una farmacia che, in combutta con i medici di base, fregava lo stato con false ricette.
Poi quelli che beccano i finanziamenti senza fare nulla, i professoroni che operano senza necessita' e con materiali scadenti per ottenere i rimborsi, i finanzieri che si beccano le mazzette da quelli che dovrebbero controllare.
Ricordo con orrore quando l'architetto che aveva ristrutturato la mia casa mi chiese dei soldi per pagare "il caffe' " al vigile che avrebbe dovuto venire a verificare l'abitabilita' (naturalm ente l'ho mandato a quel paese, perche' era una sua responsabilita', ma come mi sarei comportato se fossi stato alle strette? Mi rimane ancora oggi il dubbio.)
E tutti coloro che non pagano le tasse "per sopravvivere"? Si', mors tua vita mea, se non le paghi tu, le pago io.
Allora i politici (tutti ladri e farabutti) non sono che lo specchio della societa', solo un po' piu' in grande perche' maneggiano cifre piu' grosse. E non dimentichiamo che tutto questo giro di nero, di tangenti, di soldi facili e sporchi fa tanto comodo...altrimenti chi li rimpirebbe i ristoranti di lusso, i locali, chi le venderebbe le auto da oltre 100.000 euro, le ville, le barche, gli orologi ed i gioielli, ed in generale tutto cio' che la gente "normale" si puo' permettere forse ogni tanto, ma non certo tutte le sere?

Ma anche io sto generalizzando, mi resta solo da sperare che la maggioranza di persone oneste alla fine vinca... cominciando da piccoli!
Francis MI

"Marrone Arcimboldo"
sincal
Posts: 8200
Joined: 27 Dec 2011, 16:53

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by sincal »

Ciao Francis
Si, hai detto bene il rischio di generalizzare su questi argomenti ( molto seri ) c’è ,ma che lo faccia il Polito attraverso un mezzo di comunicazione importante come il Corriere, è una altra cosa.
La nostra rimane una discussione tra amici, come si può fare attraverso questo forum o seduti al bar in una calda serata di estate davanti a un bicchiere di fresca birra.
Ti ricordo che il suo articolo è stato criticato da tutti e soprattutto dall’ Unità.
Entriamo nella discussione…so bene che il riferimento è alla frase del viceministro Martone e delle polemiche che ne sono seguite fino alla rettifica dello stesso e della Ministro Fornero.
Ma questa polemica è servita al Polito come traccia per poi argomentare la sua tesi in merito. Lo fa quando dice: diciamoci la verità, il senso comune degli italiani, in quanto genitori è questo…………segue il riferimento al successo, considerato una ineguaglianza e come non vi si potesse giungere senza ricorrere a una raccomandazione, una illegalità………..
E qui bisogna fare attenzione, lui si riferisce all’oggetto di un malcostume avvezzo a molti italiani ( su cui ci sarebbe molto da discutere) , ma il soggetto è il genitore che non ha fiducia nei propri figli e non li lascia nuotare da soli e pertanto ricorre al malcostume. in conclusione è tutta colpa dei genitori iperprotettivi.
E preso dal delirio non manca di addossarci, anche, la colpa del calo delle nascite.
Totò avrebbe detto: ma mi faccia il piacere!
In merito ai malcostumi , condivido quello che dici, sarà banale, generalizzato, ma riflette quello che accade nella nostra società da tempo, troppo tempo, tu stesso ti chiedi cosa faresti se fossi messo alle strette. Ed è questo il punto, si provi per un attimo a calarsi nelle realtà o nelle micro realtà esistenti, dove se non sei nel sistema, ne rimani fuori , isolato frustato, incazzato nero.
Ritorniamo al ruolo di genitore, prova ad immaginare che tuo figlio, dovendo fare un concorso, ti dica : Papà siamo in duecentomila per dieci posti, senza raccomandazione è inutile che lo faccia. Perché non mi cerchi un raccomandazione? Come ti sentiresti ? Io mi sono sentito male, veramente male non sai più quello che devi dire, quello che devi fare, crolla tutto, i tuoi principi, i tuoi ideali, ma sei un genitore, Francis, un genitore, e in verità ti dico che se mi chiedessero il culo per un posto a mio figlio, lo Darei volentieri, sarò tacciato di troppo protezionismo , va bene, pazienza. Ma chi mi porta ad esserlo?
Questa società, Francis, questa lurida società.
Il Polito dimentica di citare quale è la chiave di volta per cambiare il sistema, tu l’hai centrata in pieno……cominciando da piccoli.
I piccoli che sono il futuro, coloro che da grandi occupando posizioni importanti nella società potranno decidere il futuro prossimo.
Ed ecco che si ritorna al dibattito corrente, la scuola: è attraverso essa che si migliora la società, attraverso la formazione fatta da istitutori seri e capaci che educhino i ragazzi a migliorare il domani e a cancellare tuti i malcostumi.
E anche qui la discussione è ampia, ma è un altro capitolo. Magari una altra volta.
Francis ti ringrazio per lo stimolo che mi hai dato, mi sono sfogato, mi sento meglio.
Sincal
Image
micio
Posts: 7361
Joined: 01 Feb 2009, 17:38

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by micio »

Dalle parole del viceministro raccomandato si evince che quasi nessuno si laurea prima dei 28 anni .

Chi proviene da una famiglia non abbiente è costretto a qualche lavoretto ( ne conosco tanti ) che inevitabilmente allungano i tempi dello studio .

Chi proviene da una famiglia benestante semplicemente se ne frega , un paio d'anni in piu' od in meno che differenza c'è ....

Quel quasi di cui sopra si riferisce ad una minoranza che ha nello studio la sua priorità di vita ma a volte a discapito del divertimento che sarebbe un diritto dei ventenni .
MarcoMi
Posts: 3498
Joined: 16 Sep 2011, 09:14

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by MarcoMi »

Crozza è insuperabile: "Dopo la Laurea Honoris Causa al presidente Napolitano che ha 87 anni, il ministro Martone ha detto che laurearsi dopo gli 88 è da sfigati." :D

Ciao
Marco
mauribxl
Posts: 405
Joined: 22 Dec 2008, 15:25

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by mauribxl »

Come ho fatto a perdermi una discussione così interessante? Sono daccordo con Francis, l'articolo vuol emettere in evidenza un fenomeno VERO, ci sono sempre le eccezioni, ma guardando la realtà in faccia la generalizzazione è probabilmente giusta al 90%. Poca responsabilità (a tutti i livelli, bada bene), molta furbizia e poco spirito di sacrificio, mai insegnato in gran parte delle famiglie, tanti diritti e nessun dovere.
Da Bruxelles...

... 3 volte l'anno in Phedra JTD 2.0 prima serie (2003)
salvaroma
Posts: 14035
Joined: 25 Dec 2008, 16:57

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by salvaroma »

micio Scritto:

>
> Chi proviene da una famiglia non abbiente è
> costretto a qualche lavoretto ( ne conosco tanti )
> che inevitabilmente allungano i tempi dello studio


per mia moglie, per esempio, non è valso questo discorso e conosco tanti ragazzi poco abbienti che si laureano in tempo e con ottimo profitto


> Chi proviene da una famiglia benestante
> semplicemente se ne frega , un paio d'anni in piu'
> od in meno che differenza c'è ....

>
verissimo!" (nella quasi totalità..)

> Quel quasi di cui sopra si riferisce ad una
> minoranza che ha nello studio la sua priorità di
> vita ma a volte a discapito del divertimento che
> sarebbe un diritto dei ventenni .


ci si può divertire benissimo studiando con serietà..
Salvaroma

Image
salvaroma
Posts: 14035
Joined: 25 Dec 2008, 16:57

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by salvaroma »

mauribxl Scritto:
-------------------------------------------------------
> Come ho fatto a perdermi una discussione così
> interessante? Sono daccordo con Francis,
> l'articolo vuol emettere in evidenza un fenomeno
> VERO, ci sono sempre le eccezioni, ma guardando la
> realtà in faccia la generalizzazione è
> probabilmente giusta al 90%. Poca responsabilità
> (a tutti i livelli, bada bene), molta furbizia e
> poco spirito di sacrificio, mai insegnato in gran
> parte delle famiglie, tanti diritti e nessun
> dovere.

grazie, grazie, grazie, grazie maurizio...per...aver scritto solo 4 righe..!:D
Salvaroma

Image
mauribxl
Posts: 405
Joined: 22 Dec 2008, 15:25

Re: Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli

Unread post by mauribxl »

Salva, avevano già scritto altri... ma resto dell'idea che una discussione argomentata con risposte analitiche a tutti i punti è meglio di quelle in pillole a cui ci ha abituato la televisione. Sarà noiosa per qualcuno, ma si può sempre saltare...

Per un esempio di qualcuno che si era reso conto di come stavano andando le cose, ammettendo onestamente gli errori della sua generazione, ascoltate I padri mie e I padri tuoi di Giorgio Gaber (in Polli di allevamento)
Da Bruxelles...

... 3 volte l'anno in Phedra JTD 2.0 prima serie (2003)
Post Reply

Return to “Phedra 's Piazza”