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Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 07 gen 2011, 13:42
da PG
Siamo perfettamente d'accordo sul fatto che i cinesi viaggino col cash in tasca.
Il fatto "epocale", per modo di dire, è che abbiamo insistito tanto per non fargli comprare Termini imerese e poi ce li ritroviamo nel profondo Nord! Siamo un paese governato da gente incompetente che vorrebbe ancora farci credere alle cordate di imprenditori oppure ai gagliardi 82enni che rastrellano "marchi di prestigio" per produrre vetture di lusso, usando però i soldi dei contribuenti....che tristezza!
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 09:38
da deltalxdoc
Forse e' meglio gente incompetente che personaggi di chiara fama imprenditoriale
(vedere IRI, Cirio, Olivetti, Alfa Romeo, Alitalia-AirFrance, Telekom Serbia, 'abbiamo una banca',
Dossier Mitrokin ... per quello che mi sovviene).
Dalla padella alla brace ... quindi meglio restare in ambito automobilistico

-D .
Saluti
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 10:28
da mastro
Guarda, PG, che i cinesi non sono stupidi.
Noi abbiamo insistito per fargli comperare Termini Imerese, ma loro, che vogliono investire, non buttare i soldi, cercano di acquistare altro. Il "pacco" è difficile che riusciamo a farglielo.
Pininfarina è una vera e propria industria, ed oltre al marchio ha un know-how, attrezzature, impianti produttivi di alto livello. Si parte dal foglio bianco e si costruisce un'auto. Logisticamente è al centro dell'Europa.
Termini Imerese, invece, è la classica "cattedrale nel deserto" voluta dal politico di turno a spese dello Stato, costruita su una striscia di terra tra l'autostrada ed il mare, dove si possono assemblare automobili progettate altrove, che vanno poi trasportate "sul continente". Quello che si può fare a Termini Imerese si può fare tranquillamente anche a Shangai. I maggiori costi di trasporto saranno ampiamente compensati dai minori costi della manodopera.
Come ci hanno ampiamente illustrato, a Termini Imerese invece un noto imprenditore costruirà un SUV bellissimo, di lusso, di una nota marca, con un rivoluzionario schema strutturale e meccanica di prim'ordine; ne venderanno a migliaia, a centinaia di migliaia in tutto il mondo. Hanno già preparato ben quattro fabbriche, in tutta Italia. Poi faranno una coupé ed una berlina, forse una station wagon, diesel, a benzina, a gas e metano. Qualche modello sarà a reazione. A giorni partirà la produzione, anzi è già partita.
Sai le risate che si fanno a Shangai.
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 10:36
da PG
Scusa Mastro, ma avevo scritto"....abbiamo insistito tanto per non fargli comprare Termini Imerese...." , infatti è proprio questa l'assurdità.
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 10:39
da PG
deltalxdoc Scritto:
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> Forse e' meglio gente incompetente che personaggi
> di chiara fama imprenditoriale...
Non stavo sollevando un problema di colore politico, quanto di incompetenza generale, tutto qua.
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 11:13
da mastro
Hai ragione, PG, ma il senso è lo stesso: concordo in pieno con te.
Sono ormai diversi lustri che siamo amministrati da gente incapace o in malafede, ed oggi i nodi stanno arrivando al pettine.
La cosa che fa più male è che si gettano via ingenti risorse pubbliche in avventure "imprenditoriali" che puzzano di bruciato da lontano ed invece non si fa nulla per salvare realtà già consolidate e centinaia (se non migliaia) di posti di lavoro.
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 11:28
da stevek60
Marchionne vuole sbarcare in forze anche in Cina e favorisce in tutto gli imprenditori orientali spianandogli la strada anche da noi (fiat ha già ceduto praticamente gratis le catene di montaggio , stampi compresi della lybra, della multipla e di qualche camioncino industriale tipo scudo), se riesce diventa il "padrone" del mondo, ma penso che gli altri non rimangano a guardare ( anche se non possono promettere la proprietà di Ferrari...)
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 08 gen 2011, 13:10
da HFil
non se ci sia prova sul "cedere gratis" di quelle catene..
cmq ricordo che Fiat purtroppo è tra i grandi gruppo quello che ad oggi ha investito e scambiato meno con la Cina
VW e Bmw in particolare hanno da anni grossi stabilimenti e sono leader dei loro segmenti di mercato, i francesi fanno altrettanto.
Penso, imho, che legarsi all'interscambio cnese, cioè ad un mercato di un miliardo e mezzo di persone che cresce a ritmi vertiginosi e sarà sempre piu la bilancia economico-industriale e forse politico del pianeta sia una tappa assolutamente obbligatoria per un piccolo paese come l'Italia con ormai poche industrie di grandi dimensioni, esattamente come lo fu legarsi agli Usa nel secolo scorso...
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 09 gen 2011, 11:28
da Francesco Vellucci
Caro Fil, hai centrato con esattezza il problema cinese, ossia il mercato, ma non dimenticare mai quello che successe negli anni 80' in FIAT ossia lo scontro fra i "mecca" ossia gli ingegneri, ed i "ragionieri" ossia i manager di estrazione economico e finanziaria.
Quello che sta accadendo oggi, non solo nel mercato automobilistico, ma dovunque, ivi compresa la pazzesca realizzazione dell'euro, giusto ma mal realizzato, non e' altro che la punta finale di un processo di "sovvertimento del bilancio" iniziato alla fine degli anni 70' come risposta alla prima grande crisi che ci fu allora, quella delle materie prime energetiche.
Tu sai bene che per capire come funziona l'economia devi guardare al piu' classico dei documenti, ossia il bilancio, e nella fattispecie al conto economico, ossia al vero documento "non chiacchierone", il quale ti dice come l'azienda fa......"li sordi - i dindi - gli sghei - i dane' "
Orbene, questo prospetto denso di numeri e' sostanzialmente diviso in quattro parti, con classifica decrescente in funzione della loro importanza nel modello economico tradizionale che tutti conosciamo e sul quale si basa l'economia.
1 - prima parte : ricavi - costi diretti, ossia materie prime ed energia. Questa parte, ove sia sana e profittevole, ti da l'idea di come veramente il management sia capace di produrre reddito con i suoi buoni prodotti e con una buona gestione tecnica.
2 - sezione dedicata agli altri costi aziendali, nella fattispecie amministrativi e per il personale dipendente, questa parte, se ancora in attivo ti dimostra come il management sia bravo sia amministrativamente che in termini di politica interna aziendale (non dimentichiamo mai che, fino a prova contraria, ossia la completa robotizzazione, le aziende siano composte anche e soprattutto da capitale umano)
3 - la sezione dedicata alla finanza, ossia quella sezione, un tempo completamente avulsa ed asservita alla produzione, nella quale si deve dimostrare di essere, semplicisticamente, dei buoni "giocolieri di denaro".
4 - la sezione meno importante, sempre secondo il modello classico, quella straordinaria, completamente estranea alla produzione.
Nel modello tradizionale l'azienda e' sana e produttiva, se tutte queste componenti sono in equilibrio, correttamente coordinate e con una forte preponderanza della positivita' fin dalla prima sezione.
Ora analizziamo cosa e' successo :
Fino alla fine degli anni 60' dominava la visione industriale classica nella quale la creazione del profitto stava nel "prodotto" ossia nell'innovazione e quindi si puntava a "costruire". Contavano i mecca.
Con i primi anni 70' il mondo scopre con orrore la sua prima Pearl Harbour, ossia la sua estrema debolezza dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, la crisi del Kippur colpisce le imprese nella prima parte.....I mecca si attivano e cercano nuove soluzioni per il risparmio energetico.....
Con la seconda meta' degli anni 70' si abbatte sull'industria la seconda batosta, le liti sindacali, scioperi, contestazioni, insicurezza cominciano a minare la seconda parte del bilancio, trovando pero' stavolta management impreparato politicamente e per di piu', in Italia, un establishment politico di spessore pari allo zero....I fermi aziendali costano, le aziende falliscono, comincia ad annunnciarsi all'orizzonte lo spettro del vero mostro di questi anni : la finanza.
Anni 80', la situazione e' compromessa, l'energia costa, i dipendenti voglio soldi, la gente vuole denaro, e' necessario trovarlo e che si fa ? lo si inventa : nasce la finanza creativa. I governi sempre piu' in crisi sganciano l'emissione dei titoli del debito pubblico dalla reale possibilita' di coprirli : nasce l'anteprima della rovina attuale, il deficit spending, le banche iniziano la loro vincente corsa verso il potere, comincia l'era della finanza, dei derivati, l'era del DENARO FINTO, le banche cominciano ad appropriarsi delle imprese sia controllandole che facendole fallire. Forte moria di PMI, crolla il modello della "fabbrichetta" tipico del Nord Italia.
Meta' anni 80', le imprese sono compromesse e si deve fare qualcosa, i mecca spingono x innovare, ma non vincono, ora vincono i ragionieri e cio' perche' da una parte se si vuole vivere bisogna far contente le banche, le quali se ne fregano altamente del prodotto, ma vogliono solo le loro tutele sui soldi che "hanno messo dentro", dall'altro perche' moltissimi imprenditori dicono.....chi me lo fa fare di stare qui a tribolare, quando se vendo tutto ed investo in fondi finanziari, posso vivere di rendita ?
Cosi' accade, molti imprenditori abdicano a loro stessi e diventano come i vecchi latifondisti ottocenteschi, vivono di rendita....investendo in fondi ed azioni. la borsa tira, nascono gli yuppies, nascono i Gordon Gekko ed i relativi broker rampanti.
Anni 90' . Il casino e' fatto.....ormai nel bilancio prevale la terza parte, la finanza, e non piu' la produzione. Chi non ce la fa chiude e fallisce, chi non lo fa campa con ricatti e contributi pubblici. La politica si aggira impotente fra magistrature ed escort.
Nel frattempo il pericolo giallo non sta a guardare, molti cinesi sono gia' da noi e studiano il nostro sistema, ne assimilano difetti e pregi, e con il loro inevitabile pragmatismo da sung su, cominciano a tessere la loro tela di potere sul mondo....I loro politici stabiliscono che e' giunto il momento di indossare la minigonna e cominciano ad aprire il mercato. Le banche, affamate di denaro come lo e' di sesso un viveur, si eccitano al vedere le "gambe" cinesi, ossia il mercato, ma la cina e' una donna furba, ti coccola, ti fa sentire un re, ma vuole la casa intestata, ossia come ogni brava "furbacchiona" ti seduce x controllarti. Le banche incominciano ad investire in una cina il cui PIL (ossia l'indice di eccitazione internazionale bancaria) sale a ritmi ormonali.....Dopo le banche cominciano le IMPRESE, e' un mercato enorme.....mentre il nostro e' ormai cotto.....si va....si investe....si recupera....si gode....si va in paradiso......MA CON I SANTI ALTRUI....SANTI CINESI. I quali approfittano della nostra debolezza x "sedurci" con le loro schifezze low cost.
E siamo ai giorni nostri, le banche sembrano comandare, ma in realta' sono schiave dei capitali investiti nella Nazione Gialla, quindi cercano profitti da noi. Le nostre industrie devono essere redditizie e non essendoci piu' i mecca, vincono ancora i ragionieri. Il denaro e' tutto in Cina, la quale pero' furbescamente sta investendo sulla propria indipendenza energetica. Ecco Marchionne, tutti lo criticano, ma lui fa solo il suo dovere, cerca di assecondare i suoi padroni banche.
Il denaro investito in USA e' quello delle banche, e lui DEVE far buona finanza......DEVE vendere ed ecco quindi i prodotti attuali, Lancia Chrysler senza personalita', ma e' un perdente, non puo' muoversi, prima deve "fare i soldi" e poi puo' muoversi, il tutto poi alle dipendenze di padron Elkann che tutto e' meno che un industriale.
Altro che padrone del mondo.....
Che fare ? e' presto detto, finche' giocheremo il gioco cinese saremo come i nobili alla corte del re sole, costretti a correre x mantenersi a corte.
Questo non dobbiamo farlo, dobbiamo invece investire su quello che ci ha reso grandi, il nostro cervello, i nostri MECCA. e risolvere il principale problema che ci ha resi schiavi, ossia la mancanza di indipendenza energetica......Investiamo per liberarci dai costi energetici, ed allora si che "faremo i soldi" senza tagliare....ed allora potremo riavere la nostra supremazia.
Leggetevi l'articolo su Ralph Nader sul quattroruote di gennaio e capirete molto.
Ciao a tutti e scusate questo post extralong.
Re: Pininfarina in vendita!
Inviato: 09 gen 2011, 14:22
da PG
Sono d'accordo Francesco, vorrei solo aggiungere due dati: VW reinveste 50,6 miliardi nel suo gruppo, Fiat dice di voler investire 1 miliardo a Mirafiori.
Elkann è il nuovo presidente di Fiat auto, le cui azioni valgono poco più di 6 euro, Marchionne è il nuovo presidente di Fiat industrial, le cui azioni valgono più di 9 euro. Penso che su questi 2 dati dovremmo riflettere.
Tornando a Pininfarina, pare che Bollorè, insieme ad un nuovo partner finanziario, farà costruire alla Cecomp e non più alla Pf la Blue car elettrica presentata lo scorso ottobre a Parigi. Dato che è ancora sia azionista che membro del board Pf, vuoi vedere che guadagna sulle plusvalenze ?