PROBABILMENTE NON CI CAPIAMO
non devi leggere quello che vogliamo leggere OK.........
stai puntando i piedi su un discorso molto chiaro ...... non c'e' peggior cieco di colui che non vuol vedere .....
ecco una spiegazione (cerca di capireeeeeeeeeee )
?Il triciclo ci ha rovinati nel senso che da bambini abbiamo imparato che, su un
aggeggio dotato di ruote, se vogliamo girare a sinistra dobbiamo flettere il braccio
sinistro e " girare " il manubrio verso sinistra. Questa lezione appresa da bambini,
rinforzata da quello che sperimentiamo tutti i giorni guidando la macchina, ci
induce a pensare che lo stesso avvenga sulla moto : se si vuole curvare in una
direzione, bisogna girare il manubrio in quella direzione.
E invece no. A causa di un fenomeno fisico chiamato precessione, se
vogliamo curvare facendo inclinare la moto, dobbiamo spingere con il braccio
interno anziche' tirare (o tirare con l'esterno anziche' spingere), e girare
impercettibilmente il manubrio DALLA PARTE OPPOSTA rispetto alla direzione
della curva.
Vi sembra un'idiozia? Pensate che non riuscirete mai a farlo? Niente di tutto
questo: la guida in leggerissimo controsterzo e' assolutamente la norma. E' come
guidiamo normalmente, sia su pista che su strada. Forse vi diro' cose ovvie, ma
devo dire che ci ho messo un po' a rendermi conto, dopo che mi era stata
spiegata, di questa verita' fondamentale.
Fateci caso, con attenzione, e vedrete che e' esattamente quello che si fa,
anche con lo scooter, per girare l'angolo di casa. Per capirci fino in fondo
facciamo l'esempio della parabolica di Varano (o qualsiasi altro curvone in fondo
ad un rettilineo). Arriviamo in fondo al rettilineo alla massima velocita', il piu'
all'esterno possible. Io personalmente stacco immediatamente dopo
l'intersezione con la stradina di servizio sulla sinistra (so che si dovrebbe fare di
meglio ma va be'): spostamento sulla sella, apertura del ginocchio, frenata
decisa con scalata e ooop... giu' in piega. Il corpo e' spostato sulla sinistra della
moto, e quindi il braccio destro va in tensione: e' proprio questa tensione sul
semimanubrio esterno, o, a seconda dello stile di guida personale, la pressione
sul semimanubrio interno che fa scendere la moto in piega.
Ora, due considerazioni fondamentali alla luce di tutto cio'.
Se ci si trova larghi di traiettoria e (velocita' permettendo) si vuole piegare di
piu', bisogna accentuare questa pressione sul semimanubrio interno o trazione
su quello esterno. Credo che la maggior parte di noi in effetti usi una
combinazione dei due movimenti (che sono comunque minimi e appena
percettibili) ma l'effetto e sempre quello che la moto prende un angolo maggiore
e riusciamo a stringere la traiettoria.
Se non siamo ben coscienti di questo meccanismo, nelle situazioni di
emergenza rimaniamo schiavi dell'effetto triciclo. C'e' gente che ha guidato
magari per trent'anni, senza mai incontrare una situazione di emergenza. Poi, un
giorno la solita macchina brucia lo stop e loro, per evitarla, girano lo sterzo nella
direzione in cui vorrebbero andare. Risultato: la moto non fa quello che ci si
aspetta, caduta (o grosso spavento) e possibile abbandono dell' attivita'. Il
problema e' che ci si sente " traditi " dalla moto, che non ha fatto quello che ci
sembrava naturale. Capire a fondo il meccanismo della sterzata puo' aiutare
anche in questi casi.