Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
Beh... c'è qualcosa della ProgettoK. Poi la famosa serie 14 della Del Prado è una terza serie...
Riverniciando il tutto e ricolorando la mascherina anteriore fai presto a farla diventare una seconda serie corsa!
Vedo se riesco, un giorno metterò qualche foto... ora sono marcata stretta qua al lavoro...
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
OK, ma le decals Marlboro dove si possono trovare?
Ciao
DUke
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[img]http://i41.tinypic.com/1zfu6fr.jpg[/img]
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
grazie 1000 Francesca
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
Come dicevo non si trovano in commercio, me le sono fatte fare da un artigiano che fa tutt' altro, se vuoi posso vedere di farmene fare qualche altra serie....
Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
Chissà che costi....!
Duke
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
Eh.... insomma.....io ho speso 40€ ma penso che adesso che ha fatto il programma con più o meno la metà si possa avere la serie, anzi se a qualcuno interessa.... se volete, mi informo.
In ogni caso l'intento del primo post, era sapere se secondo voi sono riprodotte perfettamente, o se hanno qualche difetto anche minimo, che mi possa essere sfuggito, in modo da aggiustare il tiro
In ogni caso l'intento del primo post, era sapere se secondo voi sono riprodotte perfettamente, o se hanno qualche difetto anche minimo, che mi possa essere sfuggito, in modo da aggiustare il tiro

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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
http://www.virtualcar.it/?p=6177
«È arrivata nei negozi a metà estate un’ulteriore versione della Lancia Fulvia Rallye 1,6 HF prodotta dalla Auto Art. La riproduzione celebra la vittoria nel Rally di Sanremo del 1972, nella livrea di un notissimo produttore di tabcchi americano caratterizzata dai colori bianco e rosso.
Peccato che una stupidissima normativa non permetta, per il mercato italiano, di applicare le decalcomanie dello sponsor per cui gli spazi sulla livrea risultano miseramente vuoti ancorchè decisamente allusivi. Speriamo in un rapido rilascio di un kit di decalcomanie per sopperire alla mancanza.
La scelta di riprodurre questo modello deriva dal fatto che si tratta della seconda vittoria per importanza nel Campionato Internazionale Rally che la Lancia vinse nel 1972 con la Fulvia Rallye 1,6 HF. Inoltre, si tratta della prima apparizione di una sponsorizzazione su una Lancia ufficiale. L’auto fu guidata funambolicamente dal sanremese Amilcare Ballestrieri, navigato da Arnaldo Bernacchini, nel suo rally di casa battendo nuovamente le temibili Alpine A110 in questa occasione maggiorate a 1800 cc.
Come il modello della Quattordici, anche questa si presenta come una riproduzione di elevatissima fedeltà e qualità, anche se ci sono ancora alcuni dettagli errati, forse dettati dalle necessità industriali. Infatti permangono i supporti dei fanaloni non verniciati, la ruota di scorta girata al contrario, lo sportello del caburante, il pedale della frizione fuori asse, lo scudetto Lancia semplificato, il disordine nel vano motore, la batteria con colori troppo moderni.
Più gravi invece, sono i parafanghi riportati nella dimensione stretta della Quattordici, mentre nella realtà sono quelli più larghi utilizzati successivamente, e la presenza delle coppettine coprimozzo dei Cromodora 6J13 stradali, assenti nella realtà.
Sulla scatola rimangono gli stessi errori di testo segnalati per l’altro modello.
Di notevole qualità è la verniciatura bicolore con la tonalità del rosso che rispecchia quella originale, e la riproduzione della livrea con il pregevole dettaglio della griglia di areazione sul cofano rossa.
Rimaniamo in attesa del rilascio della versione stradale della Fulvia prevista per Natale, nei colori Amaranto di Montebello con le striscie gialle e blu, Azzurro HF, e Grigio Escoli metallizzato. Sembra, inoltre, che sia in preparazione un altro modelli da competizione: si tratta della 818.540*001006 di proprietà di un noto collezionista italiano, ovvero una delle primissime vetture della Squadra Corse nella prima livrea Lancia Italia rossa con cofano nero e scritte piccole, che ha vinto il Tap Rally Portogallo, il Firestone Rally in Spagna ed il 4 Regioni in Italia, oltre aver partecipato alla 84 ore del Nuerburgring del 1969.»
per la Quattordici
http://www.virtualcar.it/?p=3348
«L’attesa è valsa la pena.
Auto Art aveva annunciato alcuni anni fa la realizzazione di un modello in scala 1:18 della Lancia Fulvia Rallye 1,6 HF che Sandro Munari portò con Mario Mannucci alla vittoria del Rallye di Montecarlo 1972.
Poi, per anni non si è più saputo nulla con voci abbastanza confuse sugli ostacoli incontrati durante il processo di realizzazione.
L’ultimo ostacolo è stato il benestare del titolare del marchio Lancia al packaging che contiene il modello.
In effetti da qualche parte c’è un adesivino che indica il codice di autorizzazione Fiat.
La scatola non permette una visione del modello, ma è dotata di numerose foto di dettaglio ed alcune indicazioni tecniche e storiche, con qualche svarione come la data di fondazione dell’azienda anticipata di un anno al 1905 e un più veniale angolo di bancata del motore di ben 13° al posto dei reali 11°20?.
Peccato che manchi una scheda tecnica dettagliata del modello originale indicante i classici dati dimensionali e prestazionali.
Mi raccomando, si tratta di un modello da collezione inadatto ad un ragazzino con meno di 14 anni; capisco la necessità di scaricarsi ogni responsabilità, ma se un ragazzino delle medie si fa del male con un modellino del genere, sarebbe un chiaro segnale delle scarse capacità educative dei suoi genitori.
All’interno della scatola c’è un contenitore in polistirolo espanso diviso in 2 parti, la vettura è avvitata al semiguscio inferiore. Molto utile il panno in microfibra per pulire l’auto.
Ed eccola finalmente, libera per farsi ammirare.
Il colpo d’occhio è eccezionale e le proporzioni generali quadrano, ma per una persona pignola ed informata come me appaiono subito evidenti gli errori non dovuti alla riduzione in scala. Peccati veniali, ma per una persona che ha passato ore a studiarsi l’originale avendone anche avuto la possibilità di guidarlo, certe cose non sfuggono.
L’anomalia più evidente è la presenza dello sportellino del rifornimento, assente sull’originale in quanto il serbatoio maggiorato viene riempito attraverso un tappo di alimentazione rapida posto sul piano del cofano bagagli. Ci sarebbe da discutere anche sul fatto che un realtà la macchina orginale presenta ancora i segni di un traverso troppo entusiatico del Drago, mentre il modellino è immacolato come ad inizio rally. Sarebbe comunque bastato un po’ di stucco in fase di assemblaggio in modo da condividere la fusione della scocca da corsa con quella stradale
Mi rimane, inoltre, l’impressione che l’inclinazione del parabrezza sia eccessiva e l’abitacolo leggermente più basso del dovuto.
Discutibile, inoltre lo stemma Lancia sulla calandra a cui manca appunto la lancia, mi viene il dubbio che il marketing attuale voluto da Fiat ci abbia messo il suo zampino.
Il centro dei cerchioni presenta un dado esagonale, un compromesso non perfettamente azzeccato: o si vernicia il centro dei cerchioni di nero, simulando i mozzi a vista come nell’uso originale, oppure si sarebbero dovute riprodurre le coppette dei cerchi Campagnolo stellone come sulla configurazione attuale della vettura.
I supporti che reggono i fanaloni andrebbero verniciati nello stesso rosso della carrozzeria, mentre sono totalmente cromati. Anche i fanali di profondità aggiuntivi hanno un aspetto un po’ troppo plasticoso e le dimensioni mi sembrano leggermente piccole in proporzione, questo forse perché le dimensioni sono state rilevate da quelli attualmente montati sulla “14”, che non sono gli originali Carello Megalux.
Ottima la riproduzione del fondo della vettura, delle sospensioni e dei dischi freno veramente funzionanti, peccato che abbiano però riprodotto delle pinze freno flottanti, nonostante ci fosse spazio sufficiente per una riproduzione delle Dunlop originali. La riproduzione del tubo di scarico però è un compromesso tra quello di serie e quello da corsa. Peccato che la riproduzione della scatola del cambio riguardi la seconda versione e non ‘originale “testone” con V marcia riportata
Aprendo il cofano motore, si nota una buona cura del dettaglio, ma qualche particolare non torna: manca la targhetta di identificazione del veicolo, il radiatore olio e’ posizionato male, i cablaggi sono troppo disordinati, soprattutto i cavi candela, il collettore di aspirazione mi sembra un po’ troppo sottile ed il carburatori riprodotti sembrano dei Weber DCOE mentre dovrebbero esserci del Dell’Orto DHLA.
Il vano bagagli è ben riprodotto, anche se non capisco perchè abbiano messo una ruota di scorta con cerchione color alluminio anziche il color oro tipico dei cerchi in magnesio, tra l’altro la ruota andrebbe girata con la parte interna rivolta verso l’alto.
La livrea, gli accessori, le scrittine e le decalcomanie sono riprodotte con eccezionale fedeltà.
Entrando in abitacolo, bisogna dare atto ad Auto Art di aver lavorato molto, molto bene. Gli unici difetti sono il pomello del cambio troppo grosso ed il pedale della frizione fuori posizione.
Il resto è invece uno spettacolo partendo dalla forma dei sedili con le cinture di sicurezza a 4 punti, arrivando al cruscotto con un bellissimo tripmaster Halda. Eccellente il volante Ferrero. Notevole anche la riproduzione del materiale che copre il pavimento: sembra quasi che abbiano fatto un Tapison in scala.
Nonostante questi piccoli difetti, si tratta di un modello eccezionale nella qualità e che denota un’attenzione al dettaglio e una cura del particolare fuori dal comune. Non ci sono viti a vista per fissare il pianale alla carrozzeria. Decisamente valido il rapporto qualità prezzo.
Attendiamo ora che sia disponibile la riproduzione della vettura con cui Ballestrieri ha vinto il Rally di San Remo in livrea Marlboro.»
«È arrivata nei negozi a metà estate un’ulteriore versione della Lancia Fulvia Rallye 1,6 HF prodotta dalla Auto Art. La riproduzione celebra la vittoria nel Rally di Sanremo del 1972, nella livrea di un notissimo produttore di tabcchi americano caratterizzata dai colori bianco e rosso.
Peccato che una stupidissima normativa non permetta, per il mercato italiano, di applicare le decalcomanie dello sponsor per cui gli spazi sulla livrea risultano miseramente vuoti ancorchè decisamente allusivi. Speriamo in un rapido rilascio di un kit di decalcomanie per sopperire alla mancanza.
La scelta di riprodurre questo modello deriva dal fatto che si tratta della seconda vittoria per importanza nel Campionato Internazionale Rally che la Lancia vinse nel 1972 con la Fulvia Rallye 1,6 HF. Inoltre, si tratta della prima apparizione di una sponsorizzazione su una Lancia ufficiale. L’auto fu guidata funambolicamente dal sanremese Amilcare Ballestrieri, navigato da Arnaldo Bernacchini, nel suo rally di casa battendo nuovamente le temibili Alpine A110 in questa occasione maggiorate a 1800 cc.
Come il modello della Quattordici, anche questa si presenta come una riproduzione di elevatissima fedeltà e qualità, anche se ci sono ancora alcuni dettagli errati, forse dettati dalle necessità industriali. Infatti permangono i supporti dei fanaloni non verniciati, la ruota di scorta girata al contrario, lo sportello del caburante, il pedale della frizione fuori asse, lo scudetto Lancia semplificato, il disordine nel vano motore, la batteria con colori troppo moderni.
Più gravi invece, sono i parafanghi riportati nella dimensione stretta della Quattordici, mentre nella realtà sono quelli più larghi utilizzati successivamente, e la presenza delle coppettine coprimozzo dei Cromodora 6J13 stradali, assenti nella realtà.
Sulla scatola rimangono gli stessi errori di testo segnalati per l’altro modello.
Di notevole qualità è la verniciatura bicolore con la tonalità del rosso che rispecchia quella originale, e la riproduzione della livrea con il pregevole dettaglio della griglia di areazione sul cofano rossa.
Rimaniamo in attesa del rilascio della versione stradale della Fulvia prevista per Natale, nei colori Amaranto di Montebello con le striscie gialle e blu, Azzurro HF, e Grigio Escoli metallizzato. Sembra, inoltre, che sia in preparazione un altro modelli da competizione: si tratta della 818.540*001006 di proprietà di un noto collezionista italiano, ovvero una delle primissime vetture della Squadra Corse nella prima livrea Lancia Italia rossa con cofano nero e scritte piccole, che ha vinto il Tap Rally Portogallo, il Firestone Rally in Spagna ed il 4 Regioni in Italia, oltre aver partecipato alla 84 ore del Nuerburgring del 1969.»
per la Quattordici
http://www.virtualcar.it/?p=3348
«L’attesa è valsa la pena.
Auto Art aveva annunciato alcuni anni fa la realizzazione di un modello in scala 1:18 della Lancia Fulvia Rallye 1,6 HF che Sandro Munari portò con Mario Mannucci alla vittoria del Rallye di Montecarlo 1972.
Poi, per anni non si è più saputo nulla con voci abbastanza confuse sugli ostacoli incontrati durante il processo di realizzazione.
L’ultimo ostacolo è stato il benestare del titolare del marchio Lancia al packaging che contiene il modello.
In effetti da qualche parte c’è un adesivino che indica il codice di autorizzazione Fiat.
La scatola non permette una visione del modello, ma è dotata di numerose foto di dettaglio ed alcune indicazioni tecniche e storiche, con qualche svarione come la data di fondazione dell’azienda anticipata di un anno al 1905 e un più veniale angolo di bancata del motore di ben 13° al posto dei reali 11°20?.
Peccato che manchi una scheda tecnica dettagliata del modello originale indicante i classici dati dimensionali e prestazionali.
Mi raccomando, si tratta di un modello da collezione inadatto ad un ragazzino con meno di 14 anni; capisco la necessità di scaricarsi ogni responsabilità, ma se un ragazzino delle medie si fa del male con un modellino del genere, sarebbe un chiaro segnale delle scarse capacità educative dei suoi genitori.
All’interno della scatola c’è un contenitore in polistirolo espanso diviso in 2 parti, la vettura è avvitata al semiguscio inferiore. Molto utile il panno in microfibra per pulire l’auto.
Ed eccola finalmente, libera per farsi ammirare.
Il colpo d’occhio è eccezionale e le proporzioni generali quadrano, ma per una persona pignola ed informata come me appaiono subito evidenti gli errori non dovuti alla riduzione in scala. Peccati veniali, ma per una persona che ha passato ore a studiarsi l’originale avendone anche avuto la possibilità di guidarlo, certe cose non sfuggono.
L’anomalia più evidente è la presenza dello sportellino del rifornimento, assente sull’originale in quanto il serbatoio maggiorato viene riempito attraverso un tappo di alimentazione rapida posto sul piano del cofano bagagli. Ci sarebbe da discutere anche sul fatto che un realtà la macchina orginale presenta ancora i segni di un traverso troppo entusiatico del Drago, mentre il modellino è immacolato come ad inizio rally. Sarebbe comunque bastato un po’ di stucco in fase di assemblaggio in modo da condividere la fusione della scocca da corsa con quella stradale
Mi rimane, inoltre, l’impressione che l’inclinazione del parabrezza sia eccessiva e l’abitacolo leggermente più basso del dovuto.
Discutibile, inoltre lo stemma Lancia sulla calandra a cui manca appunto la lancia, mi viene il dubbio che il marketing attuale voluto da Fiat ci abbia messo il suo zampino.
Il centro dei cerchioni presenta un dado esagonale, un compromesso non perfettamente azzeccato: o si vernicia il centro dei cerchioni di nero, simulando i mozzi a vista come nell’uso originale, oppure si sarebbero dovute riprodurre le coppette dei cerchi Campagnolo stellone come sulla configurazione attuale della vettura.
I supporti che reggono i fanaloni andrebbero verniciati nello stesso rosso della carrozzeria, mentre sono totalmente cromati. Anche i fanali di profondità aggiuntivi hanno un aspetto un po’ troppo plasticoso e le dimensioni mi sembrano leggermente piccole in proporzione, questo forse perché le dimensioni sono state rilevate da quelli attualmente montati sulla “14”, che non sono gli originali Carello Megalux.
Ottima la riproduzione del fondo della vettura, delle sospensioni e dei dischi freno veramente funzionanti, peccato che abbiano però riprodotto delle pinze freno flottanti, nonostante ci fosse spazio sufficiente per una riproduzione delle Dunlop originali. La riproduzione del tubo di scarico però è un compromesso tra quello di serie e quello da corsa. Peccato che la riproduzione della scatola del cambio riguardi la seconda versione e non ‘originale “testone” con V marcia riportata
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
A me risulta che la 14 sia "Esaurita"
Ciao
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
E' un bel modelllo a tra le altre cose, dato che non ha avuto un gran successo rispetto alla "14", ora costa qualche cosa meno rispetto a quando era uscita.
Io ho preso solamente la "14" perchè è quella che mi piace di più.......però non mi dispiacerebbe avre anche questa.
Io ho preso solamente la "14" perchè è quella che mi piace di più.......però non mi dispiacerebbe avre anche questa.
Le ho provate tutte ma nessuna è come Lancia Fulvia!!
Parola di Gianluca.
Parola di Gianluca.
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Re: Modellino S. Remo '72 "AUTO ART"
all epoca volevo fare sia il mio jolly club sia il mio Giani , poi anno rimandato