Caro Luca,
quando ho scritto che "chi ha molta fretta di solito è anche un po' sfigato" sapevo bene di poter risultare antipatico, ma è una cosa che penso e che non mitigo con considerazioni di compromesso.
Abbiamo su questo tema delle idee veramente differenti, il che non è un male.
Sono convinto peraltro che possiamo tranquillamente continuare ad essere amici

Ti rispondo punto per punto.
Luca ha scritto:
per quanto mi riguarda, mio malgrado la vita intera *è* fretta. Quando per cause di forza maggiore ci si abitua a vivere in un certo modo, quando ci si abitua a vivere momenti in cui anche i secondi hanno importanza
* Vedi Luca, il fatto che tu dica "mio malgrado" mi fa intuire che su questo modo di vivere hai delle riserve tu stesso.
E poi: quali sono le cause di forza maggiore?
Vado anche io sulla mia esperienza personale. Io zoppico. Per me correre non è possibile. Se affretto il passo come abitudine, a lungo andare posso anche andare incontro all'impossibilità di camminare. Quali sono le cause di forza maggiore che ieri mattina, mentre portavo a scuola mio figlio e rallentavo il passo di una frettolosa signora in un pertugio del marciapiede (con auto parcheggiate sopra), hanno spinto la suddetta signora a sbuffarmi in faccia con fastidio? A questo punto siamo? Questo è lo stile di vita? Abbiamo perso la pazienza di attendere 4 secondi e non far sentire a disagio chi ha una difficoltà fisica? Beh Luca, mi dissocio dalla fretta che incide sulle relazioni con gli altri. Se ci si abitua alla fretta al punto da trovare fastidio nella disabilità altrui o nel procedere a 130 km/h quando si portano in auto i bambini, io a questa abitudiune rispondo con la spocchia elitaria di chi può permettersi di andar piano.
Luca ha scritto:
si finisce per sentire sempre come un fastidio tutto ciò che ci rallenta
* E questo io lo giudico in maniera decisamente negativa. Bisogna avere la capacità di discernere la lentezza che ci ostacola ed è dovuta a menefreghismo e poco riguardo per gli altri dalla lentezza dovuta, quella sì, a cause di forza maggiore seriamente definite.
Luca ha scritto:
Avendone al possibilità forse non sarei così, ma non me la sento di affermarlo con certezza, sarà che sono troppo condizionato dal mio modo di vivere ma secondo me ogni minuto passato a fare qualcosa che si poteva fare in un tempo minore, è un minuto rubato ad altre cose importanti: un minuto rubato alla vita.
* Anche io credo che tu faccia bene ad usare cautela nel non esserne certo. Tu Luca sei un imprenditore, puoi permetterti di delegare maggiormente ad altri magari assumendo qualcuno, ti conosco quel poco che basta per credere che non sarebbe quel denaro classificato tra le "spese per il personale dipendente" a crearti un disagio psicologico. Il fatto è che tu ormai ti sei abituato così.
Conosco l'articolo.
E sono così netto come gli ex fumatori contro il fumo proprio perché questo è stato il mio stile di vita sino a qualche anno fa.
So per mia esperienza che ogni minuto passato a fare qualcosa che si poteva fare in meno tempo veniva dedicato ad altre cose che con la vita non c'entrano nulla. Forse tu sei diverso, puoi dircelo solo tu, forse fai le cose di fretta per passare il tuo tempo con tua moglie, con i tuoi figli, con i tuoi cari, con i tuoi amici. Se è così tanto di cappello. Se invece è come per la maggior parte delle persone, fare fare fare in fretta trascurando quello che non è il lavoro io ci farei una riflessione seria.
Luca ha scritto:
Siamo degli sfigati? Può darsi, purtroppo non mi posso permettere alternative.
* Secondo me, se le cerchi bene, le alternative ci sono. Non sono un capitalista che vive di rendita, riesco solo ad accontentarmi di una vita serena e decorosa. Potrei guadagnare molto di più, ma se in cambio mi dovessi trovare a sbuffare davanti a uno che cammina male la mia risposta è: no grazie.
Luca ha scritto:
Tutto questo per dirti che anche noi sfigati meritiamo la nostra piccola fetta di rispetto, perchè quasi sempre non abbiamo scelta e la vita che conduciamo ci porta ad apparire stupidamente affannati anche quando sembra che non ce ne sia motivo o magari non ce n'è davvero
* Io a chi ha molta fretta dedico tutta la torta del rispetto, a patto che non mi incalzi e che faccia della sua fretta un fatto esclusivamente personale. A patto che non mi sbuffi e non mi sfanali. A patto che non mi strombazzi (come mi è capitato spesso ai semafori milanesi, dove i tempi sono tarati su Pietro Mennea dei tempi d'oro quando non riesco ad attraversare prima che diventi rosso). A patto, insomma, che mi lasci la mia fetta di rispetto. In caso contrario solo biasimo e sdegno elitario con un pizzico di orgoglio per essere riuscito, come Ernesto Calindri nella réclame d'antan, a ritagliarmi un po' di quiete nel logorio della vita moderna... Non è difficile... un mio amico romano dice sempre: "cori, cori, cori... ma 'ndo cazzo vai?"
Con stima doppia

Corrado