Re: Video Storia Lancia
Inviato: 29 mar 2020, 13:55
Mi permetto una considerazione: La Lancia, sul finire degli anni 60, era sull'orlo del fallimento. Su questo non ci piove. Tuttavia, il "salvataggio" FIAT, secondo il mio parere,non ha certo giovato all'immagine di una Casa, che aveva, a ragione o a torto, l'obiettivo di produrre auto per veri "palati fini", in campo automobilistico, Rolls Royce docet. Auto destinate ad una clientela selezionata, (precise direttive provenivano in questo senso ai Concessionari da Torino, e questa non è una leggenda metropolitana, l ho vissuta in prima persona, dal vivo).
Ora, è chiaro che i tempi cambiavano. Se si voleva sopravvivere, si doveva vendere, a tutti i costi, magari a cani e porci o a clienti pieni di soldi, che magari non sapevano parlare un italiano un pelino decente, e ostentavano catenacci d'oro, appesi al collo, sino a sfiorare petti villosi in vista dalle loro canottiere.
Logicamente occorreva ridurre drasticamente, secondo la "cura Fiat", i costi di produzione. Questo a scapito, inutile girarci intorno, della qualità del prodotto. "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca=
Prendiamo la Fulvia coupè, come esempio.
Nella seconda serie (Fiat, checchè se ne dica), spariti i bei cerchi ruota, impreziositi dalle corniere inox, per far posto a cerchi miserelli miserelli, da Fiat 128,, per capirci. Sparite le corone dei volanti in legno accampando ragioni di sicurezza (?), per far posto a volanti con corona in plasticaccia, che si spaccava al sole, come quelli della coeva 500 L.
Vogliamo parlare di trattamenti antiruggine, per quanto potessero essere efficaci quelli dell'epoca?
Come mai è difficile riscontrare ruggine alla base di un lunotto di prima serie, diffusissima in quelle della seconda serie o 3, anagraficamente più giovani?
Parliamo, cambiando modello, di Beta. Auto, a mio parere eccellente, sotto tutti i punti di vista. Peccato che già tendeva ad arrugginirsi troppo precocemente. Giustificazione patetica: "Colpa dell'acciaio di cattiva qualità, importato dalla Russia".
Ma quando mai! Una Casa, prima di deliberarne l'impiego per la costruzione delle sue auto, non ne attesta la qualità, oppure no ?
Ma questo forse interessava poco la mente di un "certo Padrone, in tutt'altra faccenda affaccendata"-
Luciano.
Ora, è chiaro che i tempi cambiavano. Se si voleva sopravvivere, si doveva vendere, a tutti i costi, magari a cani e porci o a clienti pieni di soldi, che magari non sapevano parlare un italiano un pelino decente, e ostentavano catenacci d'oro, appesi al collo, sino a sfiorare petti villosi in vista dalle loro canottiere.
Logicamente occorreva ridurre drasticamente, secondo la "cura Fiat", i costi di produzione. Questo a scapito, inutile girarci intorno, della qualità del prodotto. "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca=
Prendiamo la Fulvia coupè, come esempio.
Nella seconda serie (Fiat, checchè se ne dica), spariti i bei cerchi ruota, impreziositi dalle corniere inox, per far posto a cerchi miserelli miserelli, da Fiat 128,, per capirci. Sparite le corone dei volanti in legno accampando ragioni di sicurezza (?), per far posto a volanti con corona in plasticaccia, che si spaccava al sole, come quelli della coeva 500 L.
Vogliamo parlare di trattamenti antiruggine, per quanto potessero essere efficaci quelli dell'epoca?
Come mai è difficile riscontrare ruggine alla base di un lunotto di prima serie, diffusissima in quelle della seconda serie o 3, anagraficamente più giovani?
Parliamo, cambiando modello, di Beta. Auto, a mio parere eccellente, sotto tutti i punti di vista. Peccato che già tendeva ad arrugginirsi troppo precocemente. Giustificazione patetica: "Colpa dell'acciaio di cattiva qualità, importato dalla Russia".
Ma quando mai! Una Casa, prima di deliberarne l'impiego per la costruzione delle sue auto, non ne attesta la qualità, oppure no ?
Ma questo forse interessava poco la mente di un "certo Padrone, in tutt'altra faccenda affaccendata"-
Luciano.