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Re: Crysler 100% di Fiat

Inviato: 04 gen 2014, 16:53
da mastro
Enea, purtroppo è un articolo riservato agli abbonati anche in Italia, quindi sul sito del Sole non è liberamente accessibile.
Spero ci sia qualche abbonato che possa aiutarti.

Re: Crysler 100% di Fiat

Inviato: 04 gen 2014, 23:23
da Roberto Firenze
Sono abbonato .... Dovrebbe essere questo.
Ciao Enea

L'ultima mossa, a sorpresa, è di poche settimane fa. Cioè quando General Motors ha annunciato la cessione del 7% di Psa (Peugeot e Citroen) che aveva acquistato meno di due anni prima, quando era stata firmata un'alleanza produttiva tra i due gruppi. Gli americani hanno minimizzato («L'investimento era destinato a sostenere Psa in quel momento e ora non è più necessario», ha spiegato il numero due di Gm Steve Girsky), ma il passo indietro di General Motors è segno dei tempi, tempi di vacche magre – soprattutto in Europa – e quindi di risiko costante tra grandi e piccoli produttori, tutti impegnati a guadagnare il più possibile dove il mercato corre (l'Asia, gli Stati Uniti, il Sud America anche se in frenata) e a limitare i danni dove è bloccato, cioè nel Vecchio continente.

Le carte in più del Lingotto
È su questo scacchiere, in continua evoluzione, che Fiat ora si troverà a giocare in una posizione di maggior forza. Sì, perché ora che è stata completata la scalata a Chrysler, e più ancora quando si procederà alla probabile fusione, il gruppo che ne nascerà avrà dalla sua qualche carta in più rispetto a una Fiat con in mano il controllo senza la totalità di Chrysler. Tra gli analisti di settore si evidenziano almeno due aspetti significativi, sul fronte patrimoniale e su quello della governance: sul primo, il gruppo Fiat-Chrysler – nonostante una posizione finanziaria non ottimale – potrà comunque fare affidamento sulla leva del debito in misura significativa senza temere (almeno nel medio-lungo periodo) la scure del downgrade; in sostanza, ciò che oggi è precluso a Fiat perché la società oggi non può permettersi ulteriore indebitamento, domani potrebbe essere possibile a Fiat-Chrysler, che in caso di eventuali acquisizioni potrebbe tranquillamente bussare alla porta delle banche.

Ma non è l'unica via: l'altro punto di forza del gruppo integrato sarà la governance, o meglio la composizione dell'azionariato; scongiurato l'aumento di capitale pre-fusione, gli azionisti di Fiat di oggi saranno gli stessi, con le stesse quote, del gruppo che nascerà domani. E con un socio di controllo, Exor, stabile al 30%, ecco che potrebbero aprirsi spazi interessanti anche per scambi carta contro carta, visto che – analogamente a quanto si sta valutando su Cnh-Industrial – l'azionista di riferimento potrebbe scendere anche a una quota vicina al 20% senza per questo perdere il suo peso.

I deal possibili
Al Lingotto, così come ad Auburn Hills, si ritiene che i prossimi 12-24 mesi saranno dominati dalla gestione del processo di integrazione: che si vada verso la fusione o meno, sia dal punto di vista finanziario che organizzativo-industriale, l'attività non mancherà sia a Torino che oltreoceano. Difficile, quindi, immaginare a operazioni di grandi dimensioni sull'M&A, anche se alcuni dossier di fatto sono già sul tavolo: uno è quello che porta il nome di Mazda, il partner con cui Fiat ha un accordo per la produzione dello spider Alfa Romeo; già in passato, all'annuncio della partnership si era fatto cenno a un possibile allargamento della collaborazione, e da allora il costruttore giapponese è considerato una possibile preda per il Lingotto; così come Suzuki, che pur nell'orbita Volkswagen potrebbe offrire quella sponda asiatica di cui il Lingotto è ancora in cerca.
Il Far East, con la Cina in testa, è infatti uno dei fronti scoperti per la Fiat. Ma anche uno dei più pericolosi, e così non è detto che al Lingotto si decida di concentrare tutte le energie su un'altra piazza che tradizionalmente ha offerto grandi soddisfazioni al gruppo: il Sud America, e in particolare il Brasile. Qui la leadership non è più blindata, anzi, e c'è chi riterrebbe utile un'acquisizione per consolidare le posizioni. Di chi? In passato si era parlato della controllata sudamericana di Gm, su cui si erano posati gli occhi di Fiat dopo la mancata acquisizione di Opel nel 2009. Difficile che il dossier possa tornare d'attualità, anche se oggi come allora Gm fatica con Opel e dunque qualche banca d'affari potrebbe tornare a ragionare su una doppia operazione, che consenta, sì, a Fiat di allargarsi in Brasile ma magari al prezzo di un'altra acquisizione, decisamente più impegnativa, in Europa.

L'Europa e la Cina
Se è vero che si tratta di scenari ipotetici, su cui nei prossimi giorni avranno da esercitarsi plotoni di advisor, il risiko si muoverà tra due paletti: la crisi dell'Europa con i suoi costruttori storici – i francesi su tutti, oltre a Opel – e le incognite della Cina, dove la crescita pare assicurata (per il 2018 si prevedono 29 milioni di immatricolazioni l'anno, il 54% in più del 2012) ma gli equilibri tra costruttori locali e gruppi stranieri non paiono ancora acquisiti. Come dimostra, per tornare alla Francia, la lunga e faticosa trattativa tra Psa e i cinesi di Dongfeng: forte di joint venture con Nissan, Honda e Kia, il costruttore cinese è il partner storico di Psa in Cina e quindi il "salvatore" ideale. Ma la trattativa è complessa, e – dopo l'annuncio dell'uscita di Gm dall'azionariato – ancora si aspetta di capire quale sarà il nuovo assetto del grande malato francese.

E intanto i tedeschi.....

Inviato: 09 gen 2014, 13:36
da Luca 87

Re: E intanto i tedeschi.....

Inviato: 09 gen 2014, 19:07
da Mik75
Luca 87 Scritto:
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> Rosicano
> http://www.ilgiornale.it/news/economia/fiat-chrysl
> er-ai-tedeschi-non-va-gi-980845.html


Parla poroprio gente di Berlusconi che sono stati sempre i primi a farsi vedere in panzer crucchi e in realtà se ne sono sempre fregati della Fiat.

Ma non ti sei ancora accòrto che i giornali di Berlusconi ce l' hanno con la Germania perché la Merkel e l' opinione pubblica tedesca sono stati sempre contro di lui è la sua caduta è stata sicuramente influenzata molto dai crucchi?

L' ho capito persino io che sono sempre vissuto all' estero!

Le 50 auto più vendute al mondo nel 2013.

Inviato: 09 gen 2014, 23:54
da PG
http://focus2move.com/component/k2/item ... ord-volume

Nella classifica non figura nessuna auto italiana.....l'unica del gruppo è la Dodge Ram. E' ovvio che un ragionamento serio su come impostare la gamma vada fatto, altrimenti possono continuare a vendere solo della carta, ma non per molto.

Re: Le 50 auto più vendute al mondo nel 2013.

Inviato: 10 gen 2014, 10:23
da Gianluca
Esatto Paolo. Si direbbe "le chiacchere stanno a zero". Intanto nella mia vita automobilistica devo annotare con dispiacere un evento. Questo mese per la prima volta di marchi nazionali (Innocenti, Fiat, Lancia, Alfa) dopo 25 anni ho dovuto cercare fuori l'auto che deve rispondere alle future esigenze di una famiglia con figli. La cara berlinetta sportiva a 3 porte ha chiesto pietà.

E Marchionne, nel frattempo che Fiat perde quote perche nulla offre nei 3 brand, dovrà fare i conti con chi gli chiede "prodotto" e smetterla di nascondersi dietro la "contingenza". Il mio soldo è andato (con enorme dispiacere) fuori dall'Italia perchè non avevo nessuna intenzione di mettere in garage né una Qubo né una Freemont.

A consolarci per l'epopea che fu, restano solo bellissime letture come "UominiLancia" di Lorenzo Calvani appena riedito e disinteressatamente consigliato.