Re: Lancia vs Alfa Romeo
Inviato: 10 nov 2012, 08:42
Era un dualismo perfetto, quasi un derby se non fosse stato per le diverse regioni di provenienza. In quegli anni di Coppi-Bartali e Lambretta-Vespa, Alfa-Lancia erano perfette nel loro ruolo di auto di classe. Una in tuta ignifuga da gara l'altra in smoking. Lo stretto senso di appartenenza al marchio era presente in tutti i loro operai ed impiegati. L'Ufficio tecnico aveva personaggi di calibro: De Virgilio, Zaccone Mina, Bosco, Faleo etc...a Torino e Busso, Garcea, Chirico, Bencini etc..a Milano. Interi quartieri urbani si identificavano con la "loro" fabbrica: Borgo San Paolo a Torino, Portello a Milano.
I loro Direttori tecnici erano di assoluto rilievo in campo tecnico progettuale (e nel mondo universitario): Fessia in Lancia, Satta Puliga in Alfa. Un pelino di vantaggio erano a mio parere a Milano con la carica di Presidente. Sicuramente vi fu piu continuità amministrativa: Antonio Luraghi era un manager pubblico di spicco che oggi si sognano. Assolutamente lungimirante ed "avanti", permise all'Alfa Romeo di uscire dalla nicchia di mercato del dopoguerra. Anche i collaudatori se le davano di santa ragione: Vigin Gismondi per Lancia col suo imprinting validava il massimo confort, Sanesi per Alfa col suo imprinting di uomo da pista validava la "berlina che vince le corse".
Persino scorrendo l'elenco dei modelli si assiste ad un perfetto dualismo di fascia tra le berline, a cui facevano da contraltare i coupè e la versione speciale che omaggiava il carrozziere conterraneo (Toruring Zagato per Alfa, Pinin per Lancia). Ci furono spostamenti di tecnici dall'una all'altra (ora mi viene in mente Jano) e ne seguirono capolavori da pista. Riuscirono a monopolizzare due discipline sportive: i rally la Lancia e il Gran Turismo L'Alfa.
Solo in casa mi "dispiaceva" vedere che il buon caro bialbero corsa lunga Alfa per avere i 130 CVDIN in configurazione due litri non aveva bisogno di doparsi col Volumex come il Lampredi Fiat-Lancia che senza, arrivava a 122. Ma queste erano inezie perche quando scorrevo le concorrenti ed i loro numeretti di prova su strada godevo come un riccio. Significava che le nostre due corazzate di immagine, quando andavano fuori, facevano invidia. In inghilterra apprezzavano la Lancia in Germania Alfa, dove non potevi neppure confrontare la sfiatata Opel GT alla Giulia GTZ 1.6 alla Fulvia Z HF 1.6. Poi non parliamo dell'Ascona vs Flavia vs Alfetta e mettiamoci pure BMW la cui tenuta su strada era pari a quella di una saponetta nel piatto doccia.
Tutto andava bene...poi....
I loro Direttori tecnici erano di assoluto rilievo in campo tecnico progettuale (e nel mondo universitario): Fessia in Lancia, Satta Puliga in Alfa. Un pelino di vantaggio erano a mio parere a Milano con la carica di Presidente. Sicuramente vi fu piu continuità amministrativa: Antonio Luraghi era un manager pubblico di spicco che oggi si sognano. Assolutamente lungimirante ed "avanti", permise all'Alfa Romeo di uscire dalla nicchia di mercato del dopoguerra. Anche i collaudatori se le davano di santa ragione: Vigin Gismondi per Lancia col suo imprinting validava il massimo confort, Sanesi per Alfa col suo imprinting di uomo da pista validava la "berlina che vince le corse".
Persino scorrendo l'elenco dei modelli si assiste ad un perfetto dualismo di fascia tra le berline, a cui facevano da contraltare i coupè e la versione speciale che omaggiava il carrozziere conterraneo (Toruring Zagato per Alfa, Pinin per Lancia). Ci furono spostamenti di tecnici dall'una all'altra (ora mi viene in mente Jano) e ne seguirono capolavori da pista. Riuscirono a monopolizzare due discipline sportive: i rally la Lancia e il Gran Turismo L'Alfa.
Solo in casa mi "dispiaceva" vedere che il buon caro bialbero corsa lunga Alfa per avere i 130 CVDIN in configurazione due litri non aveva bisogno di doparsi col Volumex come il Lampredi Fiat-Lancia che senza, arrivava a 122. Ma queste erano inezie perche quando scorrevo le concorrenti ed i loro numeretti di prova su strada godevo come un riccio. Significava che le nostre due corazzate di immagine, quando andavano fuori, facevano invidia. In inghilterra apprezzavano la Lancia in Germania Alfa, dove non potevi neppure confrontare la sfiatata Opel GT alla Giulia GTZ 1.6 alla Fulvia Z HF 1.6. Poi non parliamo dell'Ascona vs Flavia vs Alfetta e mettiamoci pure BMW la cui tenuta su strada era pari a quella di una saponetta nel piatto doccia.
Tutto andava bene...poi....