AURELIA B20 "Fuorilegge"
Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Solo per precisare che il "sacrilegio relativo" era riferito al n di esemplari in circolazione delle due auto, oltre che alle auto in se stesse. Chiaro che il tutto si traduce in valore, e ciascuno fa, se può, quello che desidera.
Cmq mi pare che tutti abbiamo risposto no tuning, sacrilegio.
Ciao
Cmq mi pare che tutti abbiamo risposto no tuning, sacrilegio.
Ciao
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Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
A proposito di elaborazione di mezzi storici, mi viene in mente un mio amico appassionato e restauratore di Motom (l'originale ed efficiente ciclomotore molto diffuso negli anni 50/60, con motore 4 tempi e progettato dall'ing. Falchetto, braccio destro di Vincenzo Lancia e padre della famosa sospensione a ruote anteriori indipendenti della Lambda), che ogni tanto si diverte a modificarne uno in versioni sport o supersport, ma non nella versione originale, ma aggiungendo e modificando a suo piacimento vari parti come serbatoio, sella, cupolino, marmitta, manubrio ecc, ecc. Alla fine ne viene fuori un "ossimoro" molto bello a vedersi ma con valore storico nullo, che io non comprerei mai, eppure lui li ha venduti tutti a prezzi 3/4 volte superiori a quelli di mercato, ciò significa che c'è anche chi è in cerca di cose particolari e danno poca importanza alla storicità....
Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Sicuramente Silvano,
andrà così anche per la Fuorilegge,
Come gia evidenziato da Giovanni , trattasi di una mera operazione commerciale, e quelli mica sono fessi..
Poi possiamo condividere o meno.....ecc ecc
Ciao.
andrà così anche per la Fuorilegge,
Come gia evidenziato da Giovanni , trattasi di una mera operazione commerciale, e quelli mica sono fessi..
Poi possiamo condividere o meno.....ecc ecc
Ciao.
Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Ciao a tutti,
per quanto riguarda le moto il discorso non si pone, le trasformazioni sono vecchie quanto la storia della moto stessa e le varie "Custom", "Special" e "Cafè racer", nonostante le "briglie" del nostro Codide della Strada, sono conosciute ed apprezzate, tanto quanto le moto originali, in alcuni casi data la rarità, che ha sempre un grande "appeal", anche più apprezzate (a torto o a ragione) delle versioni originali.
La cosa può essere condivisa o meno ma è un chiaro esempio che i due filoni possono convivere.
per quanto riguarda le moto il discorso non si pone, le trasformazioni sono vecchie quanto la storia della moto stessa e le varie "Custom", "Special" e "Cafè racer", nonostante le "briglie" del nostro Codide della Strada, sono conosciute ed apprezzate, tanto quanto le moto originali, in alcuni casi data la rarità, che ha sempre un grande "appeal", anche più apprezzate (a torto o a ragione) delle versioni originali.
La cosa può essere condivisa o meno ma è un chiaro esempio che i due filoni possono convivere.
Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Io penso una cosa: Si all'Aurelia "tetto basso". Si trattava di una versione particolare del modello, destinata unicamente alle competizioni, senza concedere niente all'estetica, a mio parere in questa trasformazione, veramente orrenda.
Però, la trasformazione deve essere fatta con tutti i canoni e crismi dell'epoca, non una vite o rondella in più.
Trovo "blasfeme" le elaborazioni in chiave moderna delle sportive del passato.
Inutile cercarne prestazioni strabilianti, oggi.
Sono macchine che hanno fatto il loro tempo. Non possono essere mai all'altezza di una moderna, per pesi, loro distribuzione, masse non sospese e quant'altro.
Mi ricordano certe famose attrici, "vamp" negli anni 50/60, che cercano con aggiustamenti e spese folli dai chirurghi estetici, di poter essere all'altezza delle ventenni di oggi.
Figure patetiche e spesso grottesche.
Luciano.
Però, la trasformazione deve essere fatta con tutti i canoni e crismi dell'epoca, non una vite o rondella in più.
Trovo "blasfeme" le elaborazioni in chiave moderna delle sportive del passato.
Inutile cercarne prestazioni strabilianti, oggi.
Sono macchine che hanno fatto il loro tempo. Non possono essere mai all'altezza di una moderna, per pesi, loro distribuzione, masse non sospese e quant'altro.
Mi ricordano certe famose attrici, "vamp" negli anni 50/60, che cercano con aggiustamenti e spese folli dai chirurghi estetici, di poter essere all'altezza delle ventenni di oggi.
Figure patetiche e spesso grottesche.
Luciano.
Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Ciao a tutti,
qui quella vera, restaurata dagli stessi che hanno poi commesso il "sacrilegio":
https://www.thornleykelham.com/1950-fer ... ad-image-0
qui quella vera, restaurata dagli stessi che hanno poi commesso il "sacrilegio":
https://www.thornleykelham.com/1950-fer ... ad-image-0
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Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Ecco la storia dell'Aurelia B20 GT "Bracco" ritrovata e restaurata:
https://ruoteclassiche.quattroruote.it/ ... due-volte/
https://ruoteclassiche.quattroruote.it/ ... due-volte/
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Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Secondo me tanto di cappello per il lavoro fatto sulla #1010. Per quanto riguarda poi la serie di repliche pastroccate con componenti Flaminia e moderni penso che se non l'avessero creata non sarebbe mancata a nessuno... Sicuramente un opera per fare business, ma prendere un Aurelia originale e modificarla no, non lo digerisco....
Giovanni
Giovanni
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Re: AURELIA B20 "Fuorilegge"
Mamma mia quanti erroracci in questi articoli e nei libri odierni di chi si crede professore da lontano è nn ha mai fatto una visura o una ricerca d'archivio nn dico interviste alle testimonianze viventi...
La stagione '51 di deve al rapporto personale e storico del titolare dell'Agenzia Bocca di Biella con i Lancia appunto.
Giovanni Bracco era un industriale Biellese , con un passato agonistico prebellico e per diverse case.
Nella sua carriera spese 200.000.000 di lire dell'epoca di tasca propria per il motorsport.
Per una scommessa lui e il cognato Lamberto Grolla, anch'egli gentlemen driver, acquistarono 2 B20 gemelle x Mille Miglia '51, ma di questo nessuno ha mai scritto.
La gara di Le Mans venne disputata invece con Giovanni Lurani che risultava appunto il primo concorrente insieme a Bracco, per motivi di licenza per la Scuderia Ambrosiana.
L'auto, nata nera, venne in quell'occasione velata di rosso per rappresentare l'Italia. Il leggero colore nitro diede però luogo ad un effetto melanzana.
La stagione '51 di deve al rapporto personale e storico del titolare dell'Agenzia Bocca di Biella con i Lancia appunto.
Giovanni Bracco era un industriale Biellese , con un passato agonistico prebellico e per diverse case.
Nella sua carriera spese 200.000.000 di lire dell'epoca di tasca propria per il motorsport.
Per una scommessa lui e il cognato Lamberto Grolla, anch'egli gentlemen driver, acquistarono 2 B20 gemelle x Mille Miglia '51, ma di questo nessuno ha mai scritto.
La gara di Le Mans venne disputata invece con Giovanni Lurani che risultava appunto il primo concorrente insieme a Bracco, per motivi di licenza per la Scuderia Ambrosiana.
L'auto, nata nera, venne in quell'occasione velata di rosso per rappresentare l'Italia. Il leggero colore nitro diede però luogo ad un effetto melanzana.