Il grande Businnes dell'inquinamento

Cowboy
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Iscritto il: 03 ott 2013, 20:57

Il grande Businnes dell'inquinamento

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E’ la mia prima discussione. Mi sono registrato da poco e saluto tutti gli amici del Forum, nonché gli appassionati Lancisti come me.

Il tema è impegnativo e richiede una sufficiente esposizione, che a taluni potrà risultare noiosa. Mi appello alla Vs. clemenza….

Mi rifaccio alla discussione, meglio sarebbe dire "incavolatura" di Antonello, sulle limitazioni della circolazione imposte dal comune di Torino, ma anche da altri comuni, alle auto euro 0, dapprima incentivate a montare un impianto a GPL, e poi additate come inquinatrici.

Prese a se stanti queste iniziative comunali appaiono vessatorie, dispotiche ed anche insensate, ma molto probabilmente un motivo c'è, ed è da ricercare assai più a monte di questa disposizione.

Questa la mia opinione in proposito :

Partiamo da quella che è l'impostazione globale del mondo. La nostra è una civiltà basata sui consumi, il che vuol dire che se i consumi "tirano" tutta l'economia mondiale gira bene.
Il problema nasce quando, come nei giorni nostri, i consumi scendono drasticamente ed allora chi ha in mano le leve del potere corre ai ripari.

Ma come?

Trovando un motivo per “obbligare a consumare”. Niente di meglio e di più valido quindi che giustificare con l’inquinamento atmosferico l’esigenza di fare auto meno inquinanti e di obbligare a radiare quelle con tecnologia precedente. E così pure per tutti gli impianti di riscaldamento, esteso ad ogni e qualsiasi cosa bruci ossigeno e generi fumi.
Certo, se ne ha comunque un beneficio, ma una domanda dovrebbe sorgere spontanea : I dati sull’inquinamento e sul tanto sbandierato effetto serra, da dove vengono?, sono affidabili?, soprattutto sono reali?, e chi li gestisce potrebbe essere condizionato a darne una versione diversa?

Leggo molto, prevalentemente in rete e meno i giornali, e qualche idea in proposito me la sono fatta.

Dunque, il centro Europeo per la rilevazione dei dati sull’inquinamento atmosferico si chiama AEA (Agenzia Europea Ambiente) e si trova a Copenaghen. La sua missione è fornire informazioni affidabili e indipendenti sull’ambiente. Essa rappresenta una delle principali fonti d’informazione cui ricorrono i responsabili politici per definire, adottare, attuare e valutare la politica ambientale nel loro paese. Attualmente, l’AEA conta 32 paesi fra i suoi membri, gli attuali 27 stati europei più altri cinque.
L’AEA e la sua rete d’informazione e di osservazione in materia ambientale (Eionet) sono state create nel 1990, ma le attività dell’Agenzia sono realmente iniziate nel 1994.
L’AEA è un organismo indipendente il cui obiettivo è promuovere lo sviluppo sostenibile e migliorare l’ambiente in Europa. Per raggiungere questo obiettivo, i compiti dell’Agenzia sono i seguenti:
- istituire e coordinare la rete Eionet;
- fornire alla Comunità e agli Stati membri le informazioni oggettive necessarie per formulare e attuare politiche ambientali oculate ed efficaci;
- contribuire al controllo dei provvedimenti concernenti l’ambiente;
- registrare, collezionare, valutare e diffondere dati sullo stato dell’ambiente, ( e altro ancora, non meno importante, che tralascio )
L’Agenzia organizza le sue attività nel quadro di programmi di lavoro annuali, sulla base di una strategia quinquennale e di un programma di lavoro pluriennale. L’attuale strategia copre il periodo 2009 – 2013.
(fonte )

Passiamo ora a vedere chi diffonde e quali sono i dati che escono dall’AEA.

Dal sito meteolive.it, in un articolo del 27 Novembre 2009 titolato “La CONFERENZA di COPENAGHEN e L’INGANNO GLOBALE”, di cui stralcio qualche passaggio, rimandando la lettura completa al link che segue, si apprende quanto segue :

Nel prossimo meeting di Copenaghen sul clima del pianeta, in questi giorni vengono intervistati scienziati di tutto il mondo su un tema caldissimo (sarebbe proprio il caso di dirlo!) come quello dei cambiamenti climatici ed i telegiornali danno in pasto alla pubblica opinione informazioni del tutto parziali e fuorvianti nell’ambito dell’effetto serra e del riscaldamento globale.
Qualche anno fa, quando i media presentavano il meeting di Kyoto, almeno usavano l’accortezza di riferire che i grandi della Terra si riunivano per studiare contromisure tese a ridurre le emissioni inquinanti da parte dell’uomo, responsabili dell’effetto serra e quindi dell’aumento termico globale. Ora, invece, si taglia corto e si cita direttamente il cosiddetto “pacchetto clima”, eludendo completamente le cause e dando quindi per scontato ciò che scontato non è : e cioè che l’uomo sia la causa unica di ogni piccola variazione del clima.
Quello che stiamo vivendo, è un periodo caratterizzato da una grossa involuzione scientifica in questo senso e se consideriamo anche la storia imbarazzante delle intercettazioni delle mail scambiate tra eminenti climatologi di fama mondiale, (sui dati diversi da quelli in loro possesso) in questi giorni l’uomo sta scrivendo alcune tra le pagine più nere della storia della Climatologia….. (omissis)
….Ora, mi chiedo: quali sono le leggi, che regolano il clima? Quali equazioni matematiche sono inserite nei modelli che affermano con certezza che farà sempre più caldo? Come è possibile esser certi del clima che ci sarà tra 90 anni, se ancor oggi non siamo in grado di sapere che tempo farà a Natale e, a volte, sbagliamo anche le previsioni a 3 giorni? In base a quali modelli climatici si afferma che, ad un aumento del 5% della concentrazione di anidride carbonica nell’aria in 50 anni, debba corrispondere un aumento di temperatura di 6°C entro il 2100 e non, magari, un raffreddamento? Forse quelli falsati dell’IPCC, forzati a puntare verso l’alto qualsiasi cosa accada? ma che Scienza è mai questa, priva di un serio contraddittorio tra le parti? E che società è mai la nostra, quella che altera la realtà a tal punto, da mettere alla ribalta di tutti i telegiornali di un paio di settimane fa, notizie di un caldo anomalo nell’Australia sud-orientale con tanto di incendi e moria di koala e di non fare neanche un cenno all’ondata di freddo ed alle pesanti nevicate che hanno investito una regione poi non tanto lontana dall’Australia, come la Nuova Zelanda?

Coloro che trasmettono queste notizie, o meglio ancora, gli enti che contattano le varie testate giornalistiche, invitandole a diffonderle, non sanno che nella circolazione generale dell’atmosfera, nella fascia compresa tra le latitudini di 30° e 60° esistono le onde di Rossby, nelle quali ondate di caldo in una zona sono esattamente compensate da ondate di freddo in un’altra e che, nel caso prima citato tanto caldo è sceso dai tropici verso l’Australia, altrettanto freddo è risalito dal Polo Sud verso la Nuova Zelanda? Perché, allora, parlare solo del caldo australiano e non anche del gelo neozelandese, o della ripresa attuale dei ghiacciai antartici?
La risposta è pronta:
perché, nell’ottica perversa di trasmettere alla popolazione l’idea che fa sempre e solo caldo, non possono rientrare notizie del genere: queste sì che produrrebbero “Una scomoda verità”. (articolo completo nel link seguente).

Quindi i profeti del riscaldamento, venduto ai poteri forti, taroccano i dati per far credere al mondo che le temperature stanno salendo pericolosamente e che per questo bisogna intervenire.
La conferma è avvenuta nel novembre 2009 con lo scandalo Climategate degli scienziati ed accademici che ammettevano, tra di loro, di falsare i dati per confermare la teoria del riscaldamento globale. Dai server della Climatic Research Unit (CRU) della East Anglia University, la centrale scientifica principale dell’ideologia del global warming, vennero infatti rubate 160 Mb di e-mail e pubblicate in Rete. I media ovviamente ne hanno parlato pochissimo.

Passiamo ad altre notizie.

Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, giungemmo all’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la mancanza di acqua, la carestia e cose del genere fossero adatte

Queste interessanti e chiarissime parole sono tratte da una pubblicazione del Club di Roma, un think tank globalista e tecnocratico che nel 1972 con i soldi della fondazione Agnelli e il mandato dell’Onu pubblicò l’apocalittico libro “I limiti dello sviluppo”.

L’ambientalismo catastrofico resta la maschera, cioè il mezzo migliore per imporre una pianificazione centralizzata dell’economia a livello planetario.
Con la scusa del riscaldamento, della riduzione delle emissioni, del pericolo della fine del mondo, la finanza pretende che gli Stati intervengano nell’economia, ma nella direzione voluta dal capitalismo terminale.

"Io ritengo che il cambiamento climatico sia una situazione grave come una guerra. Può essere necessario mettere la democrazia in sospeso per un po'. Dobbiamo avere poche persone dotate di autorità a comandare".

Ad esprimere queste parole è stato James Ephraim Lovelock, chimico-futurologo, ex collaboratore della NASA e artefice della Teoria di Gaia. L'inventore del buco dell'ozono causato, secondo lui dal C.F.C., il gas contenuto nei frigoriferi e bombolette spray (il cui brevetto della Dupont scadeva, guarda caso, proprio quando venne scoperto il buco. Queste sono le coincidenze della vita).

Lovelock è profondamente inserito nelle centrali di potere dell'Impero britannico.
Eccolo qua, il vero motivo del global warming: instaurare un governo mondiale, una vera e propria dittatura malthusiana.
Non a caso il futurologo è membro del The Optimum Population Trust, un think tank che promuove la riduzione della popolazione umana del mondo. Stiamo parlando di denatalità, di decrescita umana.
Lovelock lavora in stretto accordo con John P. Holdren, un fisico aeronautico diventato un fondamentalista della denatalità che oggi è consigliere del presidente Obama per la scienza e la tecnologia. Questo personaggi nel 1973 dichiarò: “la popolazione degli USA, 210 milioni, è eccessiva, e che i 280 milioni del 2040 saranno intollerabili”. Egli caldeggia candidamente la sterilizzazione forzata delle donne che abbiamo messo al mondo un figlio o due.
Questi purtroppo non sono degli innocui e isolati pazzi, ma rappresentano le idee che vengono promosse ogni giorno dagli organi del governo britannico, statunitense e dell’ONU per la pianificazione familiare. Fonte :

Quest’ultimo articolo è stato tratto dall’ultimo libro del giornalista e scrittore Maurizio Blondet: “Cretinismo scientifico e sterminio dell’umanità”, edito da Effedieffe.

CONCLUSIONI

Da quanto sopra appare chiaro che, tralasciando le inquietanti notizie e le supposizioni sulla riduzione della popolazione, ma solo perchè esulano dalla nostra discussione, l’inquinamento risulta essere il Businnes per imporre un rapido cambio delle auto e rottamare le vecchie sempre più anticipatamente. Tutti i responsabili governativi, regionali, provinciali e comunali ne sono investiti, e sono tenuti a seguire tali direttive, che piaccia o no a noi cittadini, che, a quanto pare, contiamo come il due da picche...

Grazie per chi ha avuto la pazienza di leggermi !!
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