Alcuni ricordi di Chivasso

ghidella
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Alcuni ricordi di Chivasso

Messaggio da leggere da ghidella »

Questo articolo è del 2003-2004 mi ricordo che all'epoca comprai il giornale a Nizza e c'era questo bellissimo articolo con delle foto davvero splendide.
C'e l'abbandono di Chivasso, una chiusura improvvisa i giornalisti rimasero stupiti che dentro i cassetti negli uffici era ancora tutto come nel 1992...tanti progetti ,motori sul banco prova , prototipi ecc.
Ad occuparsene come al solito una rivista straniera .....(ho sollecitato molte volte quattroruote affinchè facesse un servizio su Borgo San Paolo, e sui "misteriosi"sotterranei del grattacielo Lancia all'epoca pieno cimlei prototipi..ed ogni altro ben di dio.......ma niente di fatto...pazienza(td):?)

Il reportage si chiude, con Fobello ed i fiori di plastica sulla tomba di monsù Lancia.........................

http://www.autobild.de/bilder/deutschla ... 24001.html
«Io la marcia dei quarantamila non avrei saputo organizzarla. E di Cuccia in Mediobanca non sapevo che dire. A me piacevano le macchine e basta».

Vittorio Ghidella
Gianluca
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Re: Alcuni ricordi di Chivasso

Messaggio da leggere da Gianluca »

Che malinconia.
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alfista1975
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Re: Alcuni ricordi di Chivasso

Messaggio da leggere da alfista1975 »

Meno male che ci sono i giornalisti stranieri... la rivista Autoretro francese e' riuscita l'anno scorso a fotografare tutti i sotterranei di Arese.
E' brutto vedere come la salvaguardia della storia dei nostri bei marchi italiani spesso dipenda da stranieri appassionati.
Alfa Stelvio 2.0 280 benzina mia / Stelvio 2.2 210 diesel aziendale
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ghidella
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Re: Alcuni ricordi di Chivasso

Messaggio da leggere da ghidella »

...va detto però che voi alfisti siete più attivi nel far rispettare la vostra radizione, vedo un gran forza per far rimnanere il museo ad Arese...per il nostro in S.Paolo nessuno ha battuti ciglio...idem per i sotterranei del grattacielo Lancia..pensare che la sotto c'era di tutto dalla sperimentale Tipo A dell'ing.Lancia( quella del suo viaggio di nozze) a cimeli ,prototipi ecc..tutto è finito nella discarica
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Vittorio Ghidella
alfista1975
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Re: Alcuni ricordi di Chivasso

Messaggio da leggere da alfista1975 »

Essendo torinese farei tutto il possibile per salvaguardare il patrimonio del mio secondo marchio preferito, Lancia...
Adesso che il nostro museo dell'automobile e' riaperto, il minimo sarebbe trasferirvi tutto il materiale e le Lancia, anche in modo da renderle visibili per il grande pubblico.
Parlando di Arese, anche quando il museo era aperto, non c'era proprio nessuno (a parte un impiegato della sicurezza all'ingresso dell'area) dentro. Avevo potuto girare per i sotterranei e vedere le auto nella parte riservata al personale. Per comprare libri/macchinine o altro, nessuno. Per chiedere informazioni, nessuno. E altri "turisti", nessuno. E' triste ammetterlo, ma cosi' com'era non aveva senso. Meglio spostare tutto al museo della scienza e della tecnica di milano...
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ghidella
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Re: Alcuni ricordi di Chivasso

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Essendo torinese farei tutto il possibile per salvaguardare il patrimonio del mio secondo marchio preferito, Lancia...
Adesso che il nostro museo dell'automobile e' riaperto, il minimo sarebbe trasferirvi tutto il materiale e le Lancia, anche in modo da renderle visibili per il grande pubblico.


Il museo Lancia stava bene dove era da cento anni a questa parte..alcune vetture così come parte dello stabilimento è sopravvissuto a due guerre mondiali, al terrorismo delle bombe deglianni di piombo...solo la Fiat e la sua strafottenza ed ignoranza poteva radere al suolo e fare tabula rasa.....
Non c'e e non c'era alcun motivo come mi ha confermato personalmente il Dott.Masala di uno trasferimento....
IL museo dava noia per quello che rappresentava ..per quello che ricordava..non a caso fu trasferito "dalla sera alla mattina" prima in un capannone fiat,polveroso ed umido di Beinasco....Poi a Rivalta poi a Mirafiori...guarda a caso tutto è successo nel 2006 qualche settimana prima del mega raduno in piazza.S.Carlo per il centenario.
La vergogna fu quella che ,nella piazza oltre al sottoscritto e qualche altro in pochi sapevano della sorte del museo:X
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Vittorio Ghidella
ghidella
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Re:Arese

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Parlando di Arese, anche quando il museo era aperto, non c'era proprio nessuno (a parte un impiegato della sicurezza all'ingresso dell'area) dentro. Avevo potuto girare per i sotterranei e vedere le auto nella parte riservata al personale. Per comprare libri/macchinine o altro, nessuno. Per chiedere informazioni, nessuno. E altri "turisti", nessuno. E' triste ammetterlo, ma cosi' com'era non aveva senso. Meglio spostare tutto al museo della scienza e della tecnica di milano...

Sicuramente hai vagato per il museo nel periodo quando iniziavano a sorgere i primi problemi....anche se realmente non credo che sia come tu hai detto...
Onestamente Fiat, per il museo di Arese cosa ha mai fatto??? a livello pubblicitario? informativo??? Nulla...
Quella struttura è nata per essere un museo, basti pensare che il Buon Grande Busso , una volta in pensione è rimasto a vivere ad Arese,( io ci sono arrivato troppo tardi il giorno del suo funerale) e quasi tutti i giorni andava in bicicletta al museo, cosi mi ha raccontato il figlio ( Fiorenzo...bravissima persona...l'episodio del funerale penso di averlo già raccontato e verrebbe a noia....)insomma qua ci camminava Luraghi, Sala, Satta,Sanesi ,FRancia,Navone ecc ecc ecc..nOn ti basta???
Ti immagini un museo Ferrari lontano da Maranello???
La colpa più grande per l'Alfa Romeo è della città di mIlano che ha fatto di tutto per far credere che milano sia solo calcio..intermilan ecc ecc.

Un po come noi lancisti abbiamo il peccato originale di non aver fatto nulla per salvaguardare il Grattacielo,Chivasso, il Museo ecc ecc...forse su questo punto di vista dovremmo imparare dagli stranieri ( certamente non americani:D)
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Vittorio Ghidella
PG
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Re: Re:Arese

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A parte il fatto che nel nuovo Museo dell'auto non ci sono spazi per contenere la collezione Lancia e nemmeno quella Fiat/Abarth, vorrei far notare a tutti i torinesi e non che non c'è stato nessun atteggiamento persecutorio di Fiat nei confronti della Lancia.
Cerchiamo di togliere queste incrostazioni e di affrontare la realtà da un punto di vista storico.

Si è verificato quel fenomeno che si verifica, purtroppo, anche in molte altre città italiane: si chiama speculazione immobiliare.
Il 2006 non è solo l'anno del raduno del Centenario Lancia a Torino, ma è l'anno delle XX Olimpiadi invernali e della costruzione della linea metropolitana. Due giunte comunali si erano date da fare, prima e dopo quella data, per allestire la città in occasione dell'evento e per pianificare il suo futuro. Si è provveduto quindi a modificare i piani regolatori e ad indebitare le casse comunali con i mutui subprime senza conoscerne i rischi. In questo scenario i soliti attori di peso, leggasi società immobiliari, hanno trovato opportuno sfruttare aree improduttive in un momento in cui la necessità di spazi avrebbe fatto chiudere un occhio a molti. E così la Fiat ha ceduto ad una società, della quale è anche socia minoritaria, tutti i terreni con i relativi immobili ex- Isvor che non erano più strategici per il gruppo: lo stabilimento di Borgo S.Paolo, lo stabilimento di C.so Dante, il centro direzionale di c.so Marconi e la casa del Senatore Agnelli con l'annesso centro studi. Le aree delle ferriere e della Fiat avio invece sono state cedute a parte.
Grazie ad una penetrante strategia di marketing la società immobiliare ha ottenuto il raddoppio, quando non la triplicazione, delle concessioni di edificabilità poichè il Comune aveva ed ha tuttora, sete di oneri di urbanizzazione a causa del suo forte indebitamento. Tutto questo si è verificato senza prevedere nessuna compensazione per le circoscrizioni.
Il caso emblematico è quello dell'ex-stabilimento Lancia, sito in un quartiere ad alta densità abitativa che si è visto paracadutare un centro commerciale, un centro direzionale e 1800 nuovi alloggi in una zona dove già prima mancavano gli asili, i parcheggi e dove le scuole primarie hanno classi da 30/35 bambini. Per quanto riguarda il quartiere di Borgo Po-Valentino, al posto del primo e storico stabilimento Fiat, la Sovrintendenza si è accorta in ritardo che l'edificio era sotto tutela ed all'ultimo momento ha chiesto che almeno i muri perimetrali non fossero abbattuti, nasceranno una torre di 70 metri uso uffici, 216 alloggi, 37 negozi e 442 posti auto sotterranei uso privato. Tutto questo in una zona storicamente residenziale composta da ville e villette in stile Liberty, senza parcheggi pubblici e con una viabilità scarsa che ha come unico punto di deflusso il C.so M.D'Azeglio. A tutt'oggi non sono ancora previste compensazioni. L'unica soluzione calzante è stata quella di trasformare gli uffici della Direzione di Corso Marconi in appartamenti di lusso senza creare problemi al quartiere circostante.
Questo è quanto, quindi per cortesia finiamola con le teorie dei complotti perchè non hanno nessun riscontro storico.

Per chi volesse approfondire la storia del marchio, nella sezione archivio storico-fotografico del nostro museo virtuale è disponibile un ottimo contributo del Prof Amatori. Inoltre consiglio, come ho già fatto altre volte, la lettura del libro "Fiat, i segreti di un'epoca" scritto da Giorgio Garuzzo.
ghidella
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Re: Re:Arese

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stabilimento Fiat, la Sovrintendenza si è accorta in ritardo che l'edificio era sotto tutela ed all'ultimo momento ha chiesto che almeno i muri perimetrali non fossero abbattuti

Certo quello che è loro lo salvano sempre....:D


vorrei far notare a tutti i torinesi e non che non c'è stato nessun atteggiamento persecutorio di Fiat nei confronti della Lancia.
Cerchiamo di togliere queste incrostazioni e di affrontare la realtà da un punto di vista storico.


Forse adesso ma è sempre stato cosi????? mi piacerebbe aver salvato qualche discussione di almeno dieci anni fa del mio amico Corrado, con testimonianze reali, dell'odio di Fiat verso Lancia......
«Io la marcia dei quarantamila non avrei saputo organizzarla. E di Cuccia in Mediobanca non sapevo che dire. A me piacevano le macchine e basta».

Vittorio Ghidella
PG
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Re: Re:Arese

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Tutto questo non c'entra niente con la discussione. E' chiaro che stai solo cercando di rinfocolare una polemica sterile. La Fiat ha venduto quelle aree, punto. I nuovi proprietari hanno avuto l'autorizzazione dal Comune per costruire quello che volevano in cambio degli oneri di urbanizzazione. La colpa non è della Fiat se ha venduto, semmai è di quella giunta comunale che ha autorizzato le demolizioni.
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