Quiz sui designer.

PG
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Re: Quiz sui designer.

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gcarenini ha scritto: 03 mag 2021, 16:58...hai ragione, purtroppo però, questo lo dico per noi "utenti", non certo per chi scrive professionalmente (o crede di farlo), non è così semplice documentarsi in quanto anche parecchi testi blasonati e non proprio recenti contengono tonnellate di inesattezze.
Non è semplice neanche per chi scrive professionalmente, se tra questi includiamo i giornalisti e gli autori di vecchi testi: quando esistevano le fonti dirette pochi le hanno intervistate, quando sono arrivati i documenti originali degli archivi, sapientemente spogliati in precedenza da vecchi marpioni, pochi li hanno consultati e li consultano. Io ho trovato documenti intonsi in più di una sede, che erano stati lasciati così come li avevano depositati quasi 100 anni fa.
E' chiaro che chi non vive a Torino e/o non ha interessi specifici, ha difficoltà a consultare le fonti archivistiche. Poi c'è tutto il processo che implica il confrontare le carte, le fotografie, comprendere cosi si è letto e visto.
Figuriamoci cosa potrà mai dire un millenial che scrive sul web per 5€ a pezzo....
Per questo io insisto a dire che molte affermazioni della carta stampata-web, non documentate, vanno prese con le molle: i giornali devono vendere la notizia, qualunque essa sia, i siti devono avere tanti click sui banner. Come pensiamo che questi si possano preoccupare se scrivono Aprilia piuttosto che Aurelia, tanto per loro sono sempre solo delle Lancia.....
gcarenini
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Re: Quiz sui designer.

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Buonasera Paolo,

le tue affermazioni sono più che corrette, per quanto riguarda gli archivi posso testimoniare in quanto, per il restauro delle mie auto, ho fatto alcune ricerche ed ho avuto modo di vedere e toccare con mano quel poco che è rimasto.
Aggiungiamo inoltre che, a prescindere dal compenso da fame, in linea teorica, chi scrive dovrebbe farlo con passione e professionalità purtroppo merce ormai rara, non solo tra i millennial...
Un caro saluto.

Giovanni
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Re: Quiz sui designer.

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Dato che nessun altro si è fatto avanti passo a dare la risposta al quiz:

Progettisti di carrozzeria che hanno disegnato 1 Lancia:
Carlo Felice Anderloni
Fedele Bianco
Rodolfo Bonetto
Aldo Brovarone
Piero Castagnero
Leonardo Fioravanti
Federico Formenti
Pietro Frua
Giorgetto Giugiaro
Raymond Loewy
Paolo Martin
Giovanni Michelotti
Mario Revelli di Beaumont
Mike Robinson
Carlo Salomone
Aldo Sessano
Franco Scaglione
Tom Tjaarda

Progettisti di carrozzeria che non hanno disegnato 1 Lancia:
Umberto Capalbi
Virgil Exner
Franco Martinengo
Sergio Sartorelli

Progettisti di altri settori:
Battista Falchetto
Sergio Limone
Pelle Petterson
Giuseppe Sola

Persone che non hanno mai disegnato niente:
Nuccio Bertone
Mario Felice Boano
Ezio Ellena
Giovanni Farina
Giacinto Ghia
Aldo Mantovani
Sergio Pininfarina
Alfredo Vignale
Elio Zagato
gcarenini
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Re: Quiz sui designer.

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Buon pomeriggio Paolo,

ora che hai dato la soluzione al quesito mi permetto un pò di conversazione, un pour parler tra appassionati, nello spirito di come dovrebbe essere un forum come il nostro.
Dopo aver risposto al tuo post mi è venuto il dubbio che la tua domanda fosse da intendersi in senso letterale: chi ha disegnato, ovvero l'esecutore materiale.
Vista la soluzione comprendo che il mio dubbio era fondato. Ho risposto alla tua domanda dando una interpretazione più estensiva in quanto ritengo che, quando non si opera da solisti, non si possa atttribuire tutto il merito, o il demerito in caso di insuccesso, ad una sola persona. MI sta bene dire che Sergio Pininfarina o Elio Zagato non abbiano mai disegnato nulla nel senso che non hanno tracciato segni sulla carta ma, a mio parere, non si può dire che non abbiano contribuito a definire modelli usciti dai propri atelier, ciò ritengo sia valido anche parlando di epoche più remote, non si può dire che importanti committenti, pur non essendo gli "esecutori materiali" dei disegni di forma non abbiano avuto un ruolo nel disegno della carrozzeria da loro commissionata.
Estendo questo concetto anche ad alcuni progettisti meccanici che, nell'ambito di gruppi di lavoro ristretti non possono non aver dato un contributo alla definizione della linea di un'auto da loro progettata, se non altro perchè le loro scelte meccaniche hanno sicuramente forzato il lavoro di chi ha disegnato la carrozzeria che deve assecondare le esigenze meccaniche, vedi la posizione del motore o la necessità di disporre di aperture per lo smaltimento del calore, o la particolare forma delle sospensioni nel caso della Lambda, per questo motivo credo che anche Limone e, prima di lui, Falchetto abbiano dato il loro contributo a definire la forma di auto che, per un motivo o per l'altro sono diventate famose.

Sempre nello spirito del pour parler, mi piacerebbe sentire anche il pensiero di altri utenti del forum.

Un caro saluto.

Giovanni

P.S. Hai inserito Pelle Petterson tra i progettista di altri settori, giusto, è un progettista di barche ma la Volvo P1800S, pur sotto la supervisione di Pietro Frua, è una sua creazione o almeno così lui dice nelle sue interviste.
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Re: Quiz sui designer.

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Ricordo che il quiz verteva sui progettisti di carrozzeria, non su chi ha contribuito a fare qualcosa, c'è un limite ben preciso.

Sui contributori ci sarebbe molto da dire, ma è tutta un'altra storia: Battista Farina ed Alfredo Vignale per esempio erano persone che "vedevano" le forme per cui ad occhio nudo potevano dire al battilastra abbassa qui, alza là che viene meglio, per intenderci.
Nel passato persone fini come Giovanni Lurani Cernuschi erano in grado di indirizzare lo stile della vettura con dettagli di suo gradimento, parlando di fuoriserie su misura. Ma anche dei non esperti del settore potevano dire il baule lo voglio quadrato e non bombato e mi metta dei profili ad arco sulle portiere, ovviamente. Fino alla fine degli anni '30 esistevano dei veri e propri cataloghi di dettagli e proposte di linee che il cliente poteva mixare a piacimento, se poi il risultato era discutibile amen tanto pagava lui.
Il progettista meccanico è sicuramente intervenuto nel progetto di carrozzeria fino agli anni '60, quando poi le normative di sicurezza hanno preso piede non si è più potuto derogare. Ma in precedenza dobbiamo considerare che una volta progettato il telaio, il resto gli andava intorno. La questione delle sospensioni della Lambda comportò un enorme lavoro di ricerca e di calcolo, ma non inficiò la forma della carrozzeria, a progetto finito le altezze erano tutte ricavate intorno al telaio motorizzato. Al contrario gli scrocchi delle portiere furono una forzatura imposta dall'imprenditore, così Aprilia ed Ardea mantennero forme fisse ed invece furono i motori ad essere adattati agli spazi. Ma stiamo parlando di vetture di serie. Le ditte fornitrici delle componenti spesso lavoravano in sincrono per agevolare l'opera dei carrozzieri, ma solo dopo la metà degli anni '30 sono arrivate delle soluzioni tecniche in grado di incidere sulle forme. Per esempio senza i fari della Bosch Revelli non avrebbe potuto progettare la Fiat 6C1500 berlina con quelle forme aerodinamiche. Senza le sospensioni Farina non si sarebbero costruiti gli spider Aprilia con una minima altezza da terra. Senza i cambi al volante, i piantoni snodati ed i parabrezza piani non sarebbero nate le GT all'italiana. In tempi più recenti i vetri curvati ed ancora le forme dei fari influenzarono enormemente le forme delle vetture. Ercole Spada mi raccontò che alla Zagato benedirono la Cibiè quando mise in produzione i fari rettangolari per la Citroen Ami: senza quei fari non sarebbero nate nè l'Alfa Romeo 2600SZ, nè la Fulvia coupè.

A proposito delle attribuzioni: sono state molte nel passato, Virgil Exner si è attribuito il progetto della Karmann Ghia, ma mentiva sapendo di mentire. Sartorelli si è attribuito il progetto della Karmann Ghia II serie, ma mentiva ed i documenti lo dimostrano. Persino Tjaarda non ci credeva eppure lo ha conosciuto.
Petterson poi ha volutamente messo in giro false voci nel 2009, ma non aveva mai visto l'archivio di Frua, che io ho catalogato. I bozzetti a colori che circolano sono posteriori al progetto, progetto nel quale lui non ha mai messo becco: era a Torino per uno stage estivo perchè suo padre voleva che il figlio disegnasse le auto e così chiese al suo vecchio compagno di studi diventato AD di Volvo di consigliarlo, ma il giovanotto non era interessato nè allora, nè dopo perchè non ha mai progettato una vettura. Frua ha disegnato e costruito i 3 prototipi, poi la versione definitiva e poi anche il modello ES, 12 anni dopo, su commessa della Volvo.
Come al solito chi non conosce, non può accedervi o non vuole studiare le fonti è costretto ad inventare tante belle storie....piuttosto che scrivere le cose come stanno.
gcarenini
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Re: Quiz sui designer.

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Buonasera Paolo,

leggerti è semre interessante. A proposito della P1800, la Volvo, nel sito dedicato ai modelli del passato, si limita a scrivere: "The new car became known as the P1800, with later designations being P1800S/1800S and 1800E. This new sports car had Italian styling and production began in 1961"
Riferendoti agli elementi tecnici che hanno influenzato il design scrivi: "Senza i cambi al volante, i piantoni snodati ed i parabrezza piani non sarebbero nate le GT all'italiana". Cambi al volante e parabrezza piani non mi pare fossero una novità neppure a quei tempi, il parabrezza piano in un solo pezzo risale alla metà degli anni '20 e nel '34 la Chrisler Airflow Imperial fu la prima auto di serie a montare un parabrezza curvo in un solo pezzo, inoltre, cosa intendi per "piantoni snodati"? Non credo il piantone dello sterzo, in quanto fino alla seconda metà degli anni '60 ed oltre su molte blasonate vetture era ancora monolitico.
PG
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Re: Quiz sui designer.

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Per restringere la risposta ho cancellato delle cose ed è rimasto piano invece che curvato.
Quello che all'estero era già diffuso, in Italia non arrivò prima del 1950. Il plexiglas per esempio è uno dei pochi materiali dei quali abbiamo usufruito prima di quella data perchè il brevetto è tedesco. Noi abbiamo subito un embargo ONU con l'invasione dell'Etiopia alla fine del 1935. Tutte le innovazioni tecniche sono rimaste fuori dai confini, abbiamo sopperito con un pò di autarchia e di genio nostrano. I cambi al volante cominciarono a diffondersi nel 1946 grazie alla Siata e poi alla Monviso. Il piantone dello sterzo snodato, un'idea di Revelli, cominciò a diffondersi nel 1948. L'Aprilia della foto che hai postato aveva il cambio al volante, molte Aprilia fuoriserie, tra il 1948 ed il 1949 adottarono il piantone snodato. Perchè? Per una questione di altezze. Se il telaio da carrozzare ha delle altezze fisse, non modificabili, la carrozzeria per forza di cose avrà una certa forma: alta di cintura, bombata sui fianchi, col padiglione inarcato, col baule lungo e via dicendo. Se io invece voglio una vettura dalle linee basse e filanti devo per forza ovviare a questi inconvenienti. Dunque, se posso, inclinerò il radiatore, sposterò il filtro del carburatore, taglierò il parafiamma, sposterò la ruota di scorta, etc. Ma se facendo così inficio il funzionamento della meccanica, oppure indebolisco la struttura del telaio o non ottengo l'abitabilità che mi viene richiesta, come faccio? Ecco che un filtro diverso disponibile ora sul mercato (vedi B24) mi viene incontro e posso abbassare il cofano, un piantone snodato mi consente di abbassare il parafiamma di quel tanto che mi serve ad abbassare il padiglione senza limitare l'abitabilità e magari il vetro curvato-inclinato ed un cambio al volante mi concedono di sistemare una panchetta con 3 posti frontali (vedi B20) e lasciare spazio per le valigie o per la ruota di scorta dentro l'abitacolo ed utilizzare il baule in modo diverso o di abbassarlo ancora, o di creare una nuova forma al posteriore grazie anche ad un lunotto curvato, etc. etc. Ecco com'è nata la GT all'italiana.
gcarenini
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Re: Quiz sui designer.

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Buonasera Paolo,
A quanto pare nessuno è interessato a questa conversazione. Se sei disposto a proseguire mi piacerebbe leggere i tuoi commenti a proposito di un'altra innovazione che, a seconda della disposizione della meccanica, ha pesantemente condizionato la forma delle auto, la trazione anteriore. I lunghi musi con minimo sbalzo anteriore della Cord L29 e della Citoen Traction con i motori in linea rivolti verso l'abitacolo, la geniale 2CV con il suo minuscolo bicilindrico, l'avveniristica DS, la compattissima Mini con motore trasversale, l'importante sbalzo imposto dal motore a cilindri contrapposti della Flavia, riguardo a quest'ultima, al contrario della DS dove le 'derivate' sono state sostanzialmente dei vloni dell'originale, è a mio parere interessante osservare come il tema è stato affrontato dai diversi carrozzieri che si sono occupati di quest'auto non certo facile da vestire.
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Re: Quiz sui designer.

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Non ho competenza per parlare di marchi stranieri, conosco solo poche vetture per via dei carrozzieri torinesi (Karman Ghia e Volvo P1800 per esempio). Sulla Flavia non c'è molto da dire: Francis Lombardi, PF, Vignale e Zagato non hanno sostanzialmente modificato nulla sotto al cofano. Il motivo c'è: per una produzione di serie in acciaio, anche se bassa, si tende a risparmiare sugli stampi. invece Interessante è la disposizione sulla Synthesis di Tjaarda, ma fu una modifica talmente radicale da stravolgere il progetto.
gcarenini
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Re: Quiz sui designer.

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Si, la Synthesis era interessante, ma anche la FL1 con i gruppi meccanici spostati al posteriore.
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