Esatau & C.

Gianluca
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Iscritto il: 21 dic 2008, 23:59

Esatau & C.

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Autore : William They

Come scritto precedentemente, all'epoca lavoravo come meccanico alla Lancia di Parma del Cavalier Alessio Gelmini. Questa ditta era un vero fiore all'occhiello della meccanica parmigiana. Pensate che negli anni 30, la A. Gelmini gestiva in AOI, un officina mobile completa di carrozzeria e reparto rettifica! Il capo officina, era il compianto Alberto Sacerdoti, che ho avuto l'onore di avere come capo e insegnate, che assieme al padre avevano brevettato un sistema di vaporizzazione (utilizzatore Sacerdoti) per far funzionare benissimo a petrolio i motori a benzina! A Parma, la nostra officina era una delle più belle e preparate d'Italia! Infatti avevamo il reparto autocarri, il reparto autovetture, il reparto rettifica (che ancora esiste portato avanti dai miei vecchi colleghi). Reparto Piaggio per riparazioni e vendita delle Vespe, e il reparto Ford Agricola! In più: la nostra carrozzeria personale. Officine alla avanguardia; già allora avevamo i Pulivapor americani per il lavagg
io, con bruciatori a benzina!!. Avevamo le chiavi pneumatiche della Ingersold Rand e i "Maciste", che erano carrelli dotati di chiavi a bussola per svitare i grossi dadi delle staffe balestre. Pensate che quando si smontava una parte meccanica, una volta smontata, si portava al lavaggio (con soda bollente) e si lavavano tutte le chiavi e dopo averle asciugate si riponevano. A fine giornata, si smetteva il lavoro mezzora prima appunto per risistemare gli attrezzi e l'area di lavoro. Ricordo di aver fatto parecchie modifiche ai 3Ro militari. Gli si toglieva l'avviamento inerziale e gli si metteva il motorino elettrico; poi si toglieva il servo freno meccanico e montavamo i cilindri pneumatici sul ponte posteriore. Una nota di colore su questo mezzo. Vista la nostra penuria di mezzi durante la guerra; in AOI, per ovviare ai costosi filtri aria motore a carta e olio che usavano gli alleati, noi avevamo sui 3Ro, i filtri a "Gnocchetti"; piccoli cilindretti di metallo forati da lavare ogni
tanto con petrolio. Sulle piste con la sabbia e polvere che entrava dappertutto, l'autista doveva chiudere con un comando a leva l'aspirazione dal cofano motore e la deviava in cabina; posto "forse" meno polveroso! Pensiamo un attimo al baccano da decompressione che quel tapino si sorbiva! Torniamo alla officina: si tutti i lancia avevano già da allora 4 valvole per cilindro. I monoblocchi e le testate erano in alluminio, e il blocco canne, che erano sfilabili era in ghisa Meccanica. Si poteva tranquillamente dopo aver smontato teste e coppa olio, sostituire canne e pistoni. Non mi risulta invece che mai nessun Ro-RoRo; 3Ro o Esatau o Esadelta o Esagamma, abbia mai montato ne turbo ne compressori di sovra alimentazione: a parte il piccolo Beta a due tempi! Altra chicca che forse pochi sanno: l'Esadelta, camion medio, montava un ponte posteriore Brevetto EATON con riduttore al ponte, comandato elettricamente! Questo tipo di marce ridotte, era stato montato per la prima volta sui cam
ion militari DODGE serie 3Tons. Era identico; a parte il comando che sul DODGE era meccanico. Per ovviare al cambio di velocità del tachimetro. sulla corda di trasmissione era montato un piccolo (capolavoro di micromeccanica) riduttore di velocità che entrava in funzione all'inserimento delle ridotte. Naturalmente nel DODGE, anche questo era comandato da un cavo! Tornando un attimo ai miei vecchi residuati (GMC-Bedford E Chevrolet) per poterli usare proficuamente; nel nostro reparto Ford Agri, toglievamo i vecchi motori a benzina da 3500 cc da 100 CV e montavamo i motori del trattore Ford tipo Major da 150 Cv Diesel, dando così nuova linfa ai nostri vecchi "muli da cava"!, Infatti detti motori pur essendo 4 cilindri avevano le stesse dimensioni degli originali; ed eramo molto meno rumorosi dei Perkins ancora ad iniezione indiretta. Una vecchia ditta di Reggio Emilia (ORIA) costruiva le campane di adattamento tra i motori Ford e i cambi originali. detta ditta. costruiva già da p
rima della guerra anche le modifiche ai ponti posteriori di tutte le marche Italiane: Lancia-Fiat-SPA- Bianchi e Alfa, per trasformarli da semiassi portanti a sfilabili! Per la cronaca, i nostri camion (tutti) hanno lavorato fino al 1978, quando si sciolse la ditta. Ricordo con struggente nostalgia, i Sabati e le Domeniche; nonché le ferie passate a riparare i nostri mezzi, grazie anche alla ditta che mi permetteva di portarmi a casa nei Week End le attrezzature speciali per le riparazioni. Era un periodo ancora pionieristico; ma avevo 50 anni di meno! Alla prossima, se vi aggrada, vi racconterò la storia dell'Esatau modello B e il vero significato di questa sigla; nonché un cenno sui "BETA" militari" post bellici. Vi ringrazio per la pazienza nel leggermi; ma questi argomenti mi "infervorano" facendomi tornare ragazzino Grazie a tutti quelli che hanno apprezzato queste parole.
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irene832
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Re: Esatau & C.

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salve b, sera sono gianni.ottime informazioni storiche...... dal momento che disponi di una ottima conoscenza dei camion lancia ant. e post guerra ,disponi di 1 libretto u&m lancia beta 190 (diesel 2 tempi) fammi sapere intanto ringrazio in anticipo.........c......s.........gianni
PG
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Re: Esatau & C.

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Mi interessa particolarmente il punto in cui racconti della Gelmini in AOI. Gestiva in conto proprio o fungeva da servizio esterno della filiale Lancia di Addis Abeba? Ti ringrazio.
William They
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Iscritto il: 08 gen 2015, 18:33

Re: Esatau & C.

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da quello che mi Raccontava il mio Capo Officina Alberto Sacerdoti, il loro era un campo avanzato, che serviva in appoggio, sia alle ditte di trasporto private presenti sul territorio, sia per i veicoli del RE. Lavoravano in assoluta autonomia, anche se alle dipendenze della casa madre. Ti dirò di più: a guerra finita, gli Inglesi che avevano conquistato tutte le nostre ex colonie, dato che li non vi era nulla di buono da "rosicchiare", lasciarono l'amministrazione fiduciaria di Somalia, Etiopia ed Eritrea a noi Italiani, che la tenemmo fino alla caduta del regime di Sid Barre nel 1971 credo! Da quei paesi, ci arrivavano a Parma i motori, cambi, differenziali dei 3Ro, Esatau delle ditte Italiane che la operavano. Eravamo gli unici a parte la casa madre e l'arsenale della MM di Taranto ad avere i banchi di prova dotati di dinamometri per i motori pesanti, che una volta revisionati venivano "rodati" al banco e rispediti in Africa!
William They
Messaggi: 7
Iscritto il: 08 gen 2015, 18:33

Re Manuali

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Buona sera Gianni, mi spiace ma gli unici manuali della mia ex collezione che sono sopravvissuti al mio ultimo e attuale trasloco, sono: Esatau P (pullman) del 1954. Autocarro 3Ro del 1939.
Autocarro FIAT 680 N e BUS 680 RN del 1951. E autocarro medio FIAT C.M. 52. (4x4) tipo 639 N2.
Anche se avrei dato un braccio per la loro salvezza, il destino ha voluto così. Comunque giro sempre per i vari mercatini per vedere di trovarne copie, da lasciare poi in eredità ai miei Famigliari che sicuramente faranno salti di gioia per potersene poi sbarazzare! Hi Hi.
PG
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Re: Esatau & C.

Messaggio da leggere da PG »

Grazie. Te l'ho chiesto perchè prima della Seconda guerra mondiale il fratello della mia bisnonna aveva laggiù una ditta di trasporti (basata solo su un 3 Ro), lavorava insieme al cognato trasportando il pietrisco per asfaltare le strade. Quindi è probabile che tra Axum e Gadurrà abbiano usufruito dell'officina di tanto in tanto.
Per quanto riguarda il dopoguerra non andò proprio così. In seguito al Trattato di Londra del Febbraio 1947, l'Italia, quale nazione belligerante sconfitta, rinunciò ai territori dell'Impero. La decisione definitiva fu ratificata dal Consiglio dell'ONU nel Novembre 1949. Nella stessa sessione fu decisa l'indipendenza della Libia e l'annessione tra Eritrea ed Etiopia. Nel Dicembre 1950 il Consiglio dell'Onu concesse all'Italia l'amministrazione fiduciaria della Somalia per un periodo limitato a 10 anni.
La Lancia perse il possesso delle filiali Africane (Tripoli, Bengasi, Addis Abeba e Mogadiscio) e ne rientrò in possesso fisicamente, senza aver riscosso i crediti, alla fine degli anni '50. Rimasero in zona solo un paio di concessionari, non particolarmente attivi viste le distanze, ma da soli non erano in grado di revisionare gli autocarri, compito che prima della guerra svolgeva l'officina riparazioni di Addis Abeba, disponendo persino di una fonderia. Ecco perchè il "grosso" del lavoro spettava meritatamente a voi.
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