Lo stabilimento di Torino, 1911-1930.

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PG
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Lo stabilimento di Torino, 1911-1930.

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Nel 1911 la Lancia stabilisce la sua sede definitiva nel quartiere torinese di Borgo S. Paolo, una zona che allora era ancora periferica e che a Nord confinava con la campagna. Il nucleo originario dello stabilimento è composto da 2 lotti di terreno, ex-stabilimenti Fides, uno in via Monginevro 99/101 e l'altro in via Pollenzo 80/87, delimitati ad est da via Caraglio ed ad Ovest da via Issiglio. Sul terreno di via Monginevro vengono acquistati anche i fabbricati ex-Fides pre-esistenti che ospitano così il primo impianto produttivo. Il costo dell'operazione immobiliare fu di 541.436.40 lire dell'epoca.

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Foto 1: la porta carraia di Via Caraglio 120 nel 1922.

Immediatamente dopo la prima acquisizione, Vincenzo Lancia rileva dalla ditta Roy, Scajola & C. un terzo terreno per 42.450 lire, sito in via Cumiana, dove verrà costruito il reparto carrozzerie. La strada dista circa un chilometro dallo stabilimento, ma per la mentalità degli industriali dell' epoca, che concentravano l'attività di fonderia e di costruzione meccanica in un sito e relegavano a terzi la produzione delle carrozzerie, si tratta di una scelta razionale. La presenza dei trattorlni che trainano quotidianamente gli chassis diventa familiare agli abitanti del quartiere.

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Foto 2: l'ingresso principale all'angolo tra i corsi Peschiera e Racconigi nel 1924.

Tuttavia le insufficienti risorse finanziarie limitano lo sviluppo dei fabbricati e spesso si fa ricorso a tettoie che vengono costruite, allargate e poi abbattute mano a mano che sorgono gli edifici in muratura. Non meno problematici sono i rapporti con il Comune di Torino per il rilascio delle concessioni edilizie e delle opere accessorie.

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Foto 3: le nuove officine meccaniche nella metà degli anni '20.

Dopo il 1925, in pieno ampliamento per le linee della Lambda, il Comune ridisegna parte dell'area circostante per aprire nuove strade e Vincenzo Lancia gli cede un terreno, acquisendo in cambio tutto il tratto di via Pollenzo. Può così inglobare nella cinta muraria il campo sportivo, ed ottiene anche il permesso per un nuovo ampliamento sul lato a Sud destinato ad altri capannoni ed alla centrale termica.

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Foto 4: il reparto per il montaggio dello chassis Lambda VII serie nel 1927.

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Foto 5: reparto fucinatura nel 1928.

Contemporaneamente agli ampliamenti viene anche ridefinita la geografia dei reparti all'interno del complesso principale. La fonderia è ora all'interno di una struttura in muratura, le vecchie officine diventano il magazzino generale, martelleria e stampaggio passano sul lato di via Caraglio, mentre alla palazzina uffici fanno ala i nuovi reparti disposti su due piani.

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Foto 6: gli uffici del Servizio tecnico di officina nel 1928.

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Foto 7: lo stabilimento nel 1929 al termine dei lavori di ampliamento verso il lato Sud.

Nel 1928, in seguito alla chiusura della Società automobilistica Chiribiri & C. , Vincenzo Lancia acquista per 735.500 lire l' ex-stabilimento ed inizia ad espandersi verso le vie Cumiana e Montenegro (oggi via Vincenzo Lancia). Quest'area verrà destinata alla FVI per la produzione dei veicoli industriali. Parte di questo ampliamento è limitato però dalla presenza di abitazioni civili pre-esistenti, fatto che caratterizzerà tutti i successivi ampliamenti e che costringerà negli anni a seguire all'acquisizione di altre aree distanti dallo stabilimento per necessità di spazi. La fabbrica di automobili ed il quartiere operaio diventano così un binomio obbligato.

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Foto 8: la fresatura dell'albero motore della Dilambda, 1930

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Foto 9: veduta dell'area Lancia di Borgo S.Paolo nei primi anni '30, dal lato dell'ingresso principale all'angolo tra corso Peschiera e corso Racconigi. (azzurro: via Monginevro; giallo: via Caraglio; rosso: via Issiglio; blu: via Montenegro; verde scuro: via Pollenzo; arancione e rosa: edifici acquisiti alla fine degli anni'30; verde chiaro: posizione dell'attuale grattacielo Lancia.)

Si ringrazia l'Archivio storico Fiat per la concessione delle fotografie.
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