in quella che fu la capitale dell'auto....

Parole in libertà
SilvanoMaiolatesi
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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Ciao Pier, ecco l'articolo ma l'intervista dal vivo non c'è. Parole sante quelle dette da Giugiaro!
https://www.automoto.it/news/giugiaro-a ... ritmo.html
PIER54
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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Grazie mille Silvano, ho approfittato della tua abilita tecnologia. Prima o poi imparerò anche io. Se poi avete la pazienza di leggere il 1° commento a piè articolo di Mario.bianchi è secondo me molto bello. Claus vatti a leggere le 4 ere istoriate.
Ciao.
SilvanoMaiolatesi
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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In effetti la lettera di Mario Bianchi è molto bella, l'avevo già letta tempo fa da qualche parte ma non ricordo dove...
Per riportare gli articoli basta andare sopra alla barra del contenuto (la penultima in alto) e cliccarci sopra con il pulsante destro: si aprirà una finestra e devi cliccare sopra alla parola "copia" con il pulsante sinistro, poi vai dove vuoi posizionare l'articolo e clicca con il pulsante destro, si riaprirà la finestra e dovrai cliccare con il sinistro su "incolla".....ed il gioco è fatto!
Claud92
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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[quote=PIER54 post_id=1409778 time=1569084975 user_id=62117]
Grazie mille Silvano, ho approfittato della tua abilita tecnologia. Prima o poi imparerò anche io. Se poi avete la pazienza di leggere il 1° commento a piè articolo di Mario.bianchi è secondo me molto bello. Claus vatti a leggere le 4 ere istoriate.
Ciao.
[/quote]
Che le epoche della Lancia fossero fondamentalmente quattro, fin lì ci ero arrivato anch'io, che pur ho 27 anni. Perché la storia del marchio, come quella di altri, l'ho studiata con molta attenzione. Giugiaro le cose le ha vissute dall'interno (ha creato per la Fiat la Panda e per la Lancia la Delta subito dopo la Panda) quindi chi meglio di lui può esprimere un'opinione?
Dissento invece dal commento che è stato fatto da un lettore, leggibile sotto. Ha dimostrato di non conoscere quello che sta dicendo parlando solo "di pancia".
RItmo e Delta sono diverse perché si rivolgono a due clientele diverse. Ma la Ritmo fu una macchina favolosa, innovativa in tutto e per tutto. La prima plastica per paraurti e pannelli porta stampata a iniezione,(occhio a non confondere il pararuti rivestiti di poliuretano su base metallica, per es. Renault 14) il robo-gate, il primo sistema automatico di saldatura in Europa che, oltre a dare migliore qualità, riduceva i tempi e i costi e migliorava l'ambiente in fabbrica, togliendo i lavoratori da un ambiente non proprio salubre. Attenzione, perché per impiegare ll robo-gate occorreva pensare e progettare la macchina diversamente da quello che si era fatto fin lì, e in questo in Fiat furono avanti a tutti. Non potevi impiegare il robo-gate per saldare la scocca per esempio di una 128.
La Delta è nata dalla Ritmo, quindi gli Agnelli di auto ne capivano, ECCOME!
Che poi la Lancia a loro fosse antipatica, questo è un altro discorso.
P.S. Su Automobilismo d'Epoca di parecchi anni fa, ci sono ampi servizi, a mio parere molto ben fatti, su Panda, Ritmo e Delta. Sono dello stesso autore che ha intervistato a questo proposito proprio Giugiaro.
Claud92
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

Messaggio da leggere da Claud92 »

I lancisti sono soliti attribuire alla famiglia Agnelli solo colpe, dimenticando del tutto la situazione economico-politica in cui versava l'industria italiana negli anni '70, vittima, Fiat soprattutto e Alfa Romeo, del sindacalismo esasperato e dei terroristi da esso generati. E poi: Romiti fu imposto da Cuccia, non da Gianni Agnelli, prima di tutto.
Inoltre, i lancisti dimenticano che se la Lancia fu messa in liquidazione, non fu per colpa degli Agnelli o della Fiat, ma della situazione che all'interno dell'azienda era precipitata, con modelli ormai vecchi, costosi da produrre e linee di montaggio obsolete. Era un marchio, dispiace dirlo ma è così, ormai defunto già nella prima metà degli anni Sessanta. Fu salvato ok dall'acquisizione Fiat, ma soprattutto da quella linfa vitale che fu trasfusa in Lancia dalla squadra corse, e che rese appetibile il marchio. Tant'è vero che ci fu un pour-parler con emissari Ford, sfociato in un prototipo di coupé misto Lancia-Ford del quale non se ne fece nulla. Ora sono certo che voi direte che con Ford padrone sarebbe stata la fortuna. E se dite così è perché non conoscete le politiche industriali Ford, votate unicamente alla sinergia. Ford non avrebbe mai investito nel fare una Lancia a trazione anteriore come fece Fiat (siamo a fine anni Sessanta), avrebbe montato le meccaniche Ford così come erano, come fece con altri marchi inglesi acquisiti.
A chi depreca tanto Gianni e Umberto Angelli e la Fiat, ricordo la fine che ha fatto la Jaguar una volta entrata nell'orbita Ford. Jaguar su base Mondeo!! Tale e quale!! Se foste jaguaristi, che direste adesso??? Loro, in fin dei conti, hanno molto più da lamentarsi, perché sotto la Fiat la Lancia ha vinto come non mai in passato e pressoché ovunque. Jaguar ha vinto qualcosa sotto Ford? Eppure anche la Jaguar, quando era Jaguar, aveva clienti affezionati, un blasone da preservare e un palmarès sportivo mica male.
PIER54
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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Ciao Claus,
Tu hai fatto la tua analisi della storia Lancia, Mario.bianchi in fondo all' articolo Giugiaro, ne ha fatto un altra "istoriata" che a me è piaciuta molto e volevo condividerla pensando piacesse anche a te, mi sono sbagliato o forse ho solo sbagliato la "forma" Per ciò che riguarda Lancia/Agnelli e tante altre cose in altri settori della famiglia, sono state scelte imprenditoriali, condivisibili o meno a seconda del punto di vista, sicuramente legittime. Non si tratta di colpevolizzare Giovanni, ma si può tranquillamente dire che gli Agnelli, hanno ucciso la Lancia per scelta.
Del resto era un loro diritto.
A qualcuno invece, per diversi motivi, un Po spiace.
Ciao
SilvanoMaiolatesi
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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Tutto giusto e opinabile, a secondo dei punti di vista, ma secondo me, come ho già detto più volte, il destino di Lancia e di tutto il gruppo Fiat fu deciso da due fatti su tutti: la cacciata dell' ing. Ghidella e l'acquisizione dell' Alfa Romeo. Senza l'affarista Romiti e continuando con Ghidella che aveva rimesso in corsa tutto il gruppo con la Uno, Tipo, Regata, Croma, Delta, Prisma e Thema, e con una Alfa Romeo in mani straniere ma concorrente diretta di Lancia la storia sarebbe stata nettamente diversa.... :roll:
Claud92
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

Messaggio da leggere da Claud92 »

[quote=PIER54 post_id=1409845 time=1569158862 user_id=62117]
Ciao Claus,
Tu hai fatto la tua analisi della storia Lancia, Mario.bianchi in fondo all' articolo Giugiaro, ne ha fatto un altra "istoriata" che a me è piaciuta molto e volevo condividerla pensando piacesse anche a te, mi sono sbagliato o forse ho solo sbagliato la "forma" Per ciò che riguarda Lancia/Agnelli e tante altre cose in altri settori della famiglia, sono state scelte imprenditoriali, condivisibili o meno a seconda del punto di vista, sicuramente legittime. Non si tratta di colpevolizzare Giovanni, ma si può tranquillamente dire che gli Agnelli, hanno ucciso la Lancia per scelta.
Del resto era un loro diritto.
A qualcuno invece, per diversi motivi, un Po spiace.
Ciao
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Ciao, Pier. Forse mi sono spiegato male, perché non è l'articolo di bianchi in questione, che, anzi, ho letto molto volentieri e che condivido nei contenuti. È il banale commento di un lettore che ho trovato fuori luogo.
Secondo me non sono stati gli Agnelli ad uccidere la Lancia per scelta. L'avrebbero chiusa lì, se fosse così, non avrebbero investito una montagna di soldi nella Beta, per esempio. Sulle sorti Lancia, se devo vedere un colpevole, lo vedo in Cantarella.
Claud92
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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[quote=SilvanoMaiolatesi post_id=1409870 time=1569179252 user_id=58245]
Tutto giusto e opinabile, a secondo dei punti di vista, ma secondo me, come ho già detto più volte, il destino di Lancia e di tutto il gruppo Fiat fu deciso da due fatti su tutti: la cacciata dell' ing. Ghidella e l'acquisizione dell' Alfa Romeo. Senza l'affarista Romiti e continuando con Ghidella che aveva rimesso in corsa tutto il gruppo con la Uno, Tipo, Regata, Croma, Delta, Prisma e Thema, e con una Alfa Romeo in mani straniere ma concorrente diretta di Lancia la storia sarebbe stata nettamente diversa.... :roll:
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Per me Alfa Romeo e Lancia sono state concorrenti solo negli anni 50 e 70. Non nei '60, Giulia e Fulvia berlina erano lontanissime tra loro in tutto e per tutto. E Fulvia coupé e Giulia Gt rappresentavano lo sport interpretato in chiave troppo lontana per essere vere rivali (rally e pista). E nemmeno negli anni '80, perché la concorrente dell'Alfa Romeo era la BMW (Alfa 75 e BMW serie 3). La Lancia la vedo, negli anni '80 e '90, concorrente Audi, perché la filosofia dell'Audi diveniva sempre più chiaramente ispirata al passato Lancia, per prestazioni, finiture e qualità costruttiva. Non a caso più di un concessionario Lancia divenne concessionario Audi dopo l'uscita di scena della Lybra.
Vincenzo
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Re: in quella che fu la capitale dell'auto....

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Inoltre, i lancisti dimenticano che se la Lancia fu messa in liquidazione, non fu per colpa degli Agnelli o della Fiat, ma della situazione che all'interno dell'azienda era precipitata, con modelli ormai vecchi, costosi da produrre e linee di montaggio obsolete. Era un marchio, dispiace dirlo ma è così, ormai defunto già nella prima metà degli anni Sessanta.
Esattamente, invito a leggere il volume della Fabbri Editore scritto da Franco Amatori.
Quando l'azienda passò sotto il controllo del cementiere Pesenti, - 1958 - la situazione finanziaria era già al collasso. Dopo una decina d'anni il debito accumulato veniva stimato sui 90 miliardi (di Lire).
Sono decenni che sento berciare a sproposito di Fiat Auto come distruttrice di un Marchio... già disfatto. Ma degli oltre 4000 dipendenti che hanno continuato a percepire lo stipendio non ne parla nessuno? Se Lancia viene ricordata ancora oggi è grazie ai soldi freschi di Fiat investiti nei vari modelli e nel mondiale rally con le conseguenti gloriose vittorie. Le asfittiche Flaminia, Appia e Flavia stentavano a essere vendute, se avete i Quattroruote dell'epoca andate a guardare la quota di mercato nella sezione osservatorio economico.
Il declino inarrestabile cominciò all'inizio degli anni 90, gli effetti della precedente cura Ghidella cominciarono a mancare anche a causa di scellerate decisioni manageriali, il resto lo conosciamo.
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